





Corte Pini torna a nuova vita, grazie all’intervento di riqualificazione in parte finanziato dal condominio e che verrà completato dall’illuminazione pubblica da parte del Comune. La storia di questo luogo inizia da lontano, visto che tutti i lucchesi si ricordano di questo angolo di città per le caldarroste in inverno ed in estate per la vendita dei limoni. Ai giorni nostri quel piccolo ma molto caratteristico, quasi unico, scorcio di Lucca rinnova il suo fascino ritrovando la bellezza originaria.
Il condominio che detiene la proprietà delle volte in questione si è visto recapitare qualche tempo fa un’ordinanza dal Comune di Lucca legata al suo decoro urbano. Qualche anno fa l’intervento doveva essere sostenuto con i soldi del Comune ma così non è stato, e quindi il condominio ha deciso di incaricare dei tecnici per seguire i lavori.
I tecnici incaricati sono stati l’architetto Anna Salvoni (direttore dei Lavori), il geometra Alessandro Bernardini (amministratore) e l’ingegnere Andrea Bertini (coordinatore della sicurezza), in accordo con la dottoressa Antonia D’Aniello, funzionario della Sovrintendenza e Direttrice dei musei nazionali, è stato deciso di dividere in due fasi il tipo di intervento da fare.
La prima fase è consistita nel descialbo delle volte per valutare con accuratezza il patrimonio artistico da recuperare. Tutti i lavori sono stati eseguiti dal restauratore Lorenzo Lanciani, che li ha affrontati con estrema precisione e meticolosità.
La prima parte del lavoro ha portato ad un risultato stupefacente. Il decoro composto dai quadrifogli, che prima si leggevano solo in parte, in alcuni punti dove si era staccato l’intonaco, sono iniziati a moltiplicarsi nelle prime due campate delle volte. L’intervento di descialbo ha portato alla luce ciò che da troppo tempo era sotto uno strato di nero.
La seconda fase, in accordo con la Sovrintendenza, ha previsto il restauro vero e proprio delle prime due campate, con la pulitura della decorazione di tutti i quadrifogli e delle fasce. Nell’ultima volta è stato deciso di far emergere solo le fasce ocra e rosse senza disegnare i quadrifogli, di cui non era stata trovata traccia. La datazione del decoro non è certa ma probabilmente è seicentesca, ed anche forse anteriore.
Questo intervento ha sicuramente riqualificato quell’angolo di città, grazie anche alla collaborazione di tutti i professionisti. Ad ultimazione dei lavori verrà inoltre restaurata l’edicola votiva della cornice in arenaria, in quanto il dipinto ad olio che vi era contenuto è stato trafugato negli anni Ottanta. Questa spesa, come quella per l’illuminazione, sarà sostenuta dal Comune.