Liberalizzazioni, Confcommercio chiede a Comune moratoria a nuove autorizzazioni

Torna a farsi sentire la voce di Confcommercio in merito alla questione delle liberalizzazioni riguardanti le autorizzazioni per le aperture di nuove attività commerciali all’interno del territorio di Lucca. Argomento, questo, già affrontato nelle settimane scorse, con particolare riferimento al settore della somministrazione alimentare nel centro storico. Lo spunto per ritornare sul tema viene dato da un recente incontro tenutosi in Comune fra il sindaco Alessandro Tambellini e una delegazione di Confcommercio composta dal presidente Ademaro Cordoni, dal direttore Rodolfo Pasquini e dal presidente della Commissione centro storico Giovanni Martini.
“Durante la riunione – si legge in una nota dell’associazione – si è parlato non soltanto del centro città e del settore della somministrazione alimentare, ma è stato compiuto un ragionamento a 360 gradi sulle problematiche che investono l’intero territorio comunale e in più settori commerciali. L’amministrazione comunale ha confermato la sua volontà di lavorare ad un piano delle funzioni, così come già anticipato nei giorni precedenti dagli assessori Giovanni Lemucchi e Serena Mammini. Confcommercio, da parte sua, ha da una parte offerto piena disponibilità sia a presentare le proprie proposte, sia a raccogliere informazione attraverso i propri organi nazionali sui modelli di sviluppo commerciale compatibile esistenti in altre realtà italiane”. “Al tempo stesso – prosegue la nota – è stato chiesto al Comune di attuare una sorta di moratoria, in attesa della stesura del piano delle funzioni, che porti ad uno stop momentaneo di nuove autorizzazioni. E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, il sovraffollamento in certe zone di attività che si occupano del medesimo settore, del tutto sproporzionate numericamente rispetto alla domanda. Sproporzione, questa, che può generare in certi casi anche problematiche collegate all’ordine pubblico”. “Come abbiamo già avuto modo di dire – chiude Confcommercio – la nostra associazione non ne fa una questione di difesa corporativa, ma di buon senso basato sulla realtà dei fatti. Serve uno sviluppo commerciale organico del territorio: dall’inizio dell’anno, per esempio, sono già 20 le aperture registrate nel settore della somministrazione alimentare. Un dato, questo, che balza agli occhi di tutti, commercianti e cittadini, e che sorprende, andando a contrastare contro i mille paletti burocratici esistenti per altri settori del tessuto economico – produttivo”.