In Cattedrale l’ultimo saluto a Fratel Arturo Paoli

14 luglio 2015 | 14:22
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In Cattedrale l’ultimo saluto a Fratel Arturo Paoli

Grande lutto e commozione in città per la scomparsa di Fratel Arturo Paoli: domani alle 18 nella Cattedrale di San Martino tutta Lucca darà l’addio al religioso morto nella notte tra domenica e lunedì (Leggi). La salma di don Arturo è esposta nella chiesa parrocchiale di San Martino in Vignale già da ieri(13 luglio). Domani (15 luglio) sarà trasportata nella chiesa di San Michele, luogo cittadino dove per anni ha svolto il suo ministero e sua parrocchia di origine, dove sarà esposta alla cittadinanza dalle 8 alle 17. La celebrazione eucaristica con il rito di esequie si terrà nella chiesa cattedrale sempre mercoledì 15 luglio alle 18.

Don Arturo Paoli ha espresso la volontà di essere sepolto nel piccolo cimitero di San Martino in Vignale. La tumulazione sarà fatta in forma privata nella giornata di giovedì. Domani, giorno dei funerali di Fratel Arturo Paoli, le bandiere del Comune di Lucca saranno esposte a mezz’asta per onorare la memoria di Paoli e sottolineare l’importanza di una riflessione attorno al suo operato e a ciò che egli ha saputo rappresentare durante la sua intera esistenza. Stasera, tra l’altro, su sollecitazione del capogruppo del Pd, Francesco Battistini, il consiglio comunale di Lucca ha osservato un minuto di silenzio per fratel Arturo Paoli. Le esequie saranno celebrate dall’arcivescovo Italo Castellani che è stato vicino a Fratel Arturo Paoli anche nell’ultimo giorno di vita. Lo riferisce Il settimanale Lucca7-Toscanaoggi, cche sarà in distribuzione da giovedì. In quelle pagine il vescovo di Lucca racconta di aver visitato fratel Arturo, dalle 18,30 alle 19,30 del 12 luglio. Arturo Paoli era a letto da circa una settimana ma “capiva quello che gli dicevo – spiega il vescovo a Lucca7 -, era lucido, anche se riusciva a bisbigliare solo poche parole; ogni tanto apriva gli occhi, ancora penetranti. Io ero solito confessarmi da lui, e lui da me. Alle 19,15 mi ha impartito l’assoluzione e gli ho chiesto di benedire la nostra Chiesa di Lucca; l’ho aiutato a sollevare il braccio per compiere il gesto di benedizione”.