
Il grande caldo di questi giorno in città ha anche i suoi effetti sul… commercio. Già, perché dopo l’estate mite dell’anno passato quest’anno luglio ha visto un aumento delle temperature intorno ai 10 gradi di media rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E, per chi non era attrezzato, è stata corsa all’acquisto di ventilatori e di condizionatori d’aria per vivere (e lavorare) in un ambiente climatizzato. Una cosa che, però, ha evidentemente messo in crisi anche la grande distribuzione, che ha esaurito le scorte di ventilatori che dovevano servire per tutta la stagione. Impossibile trovare le tanto agognate “pale”, in centri come Mediaworld, Euronics e Brico Center, dove non è neanche previsto un rientro immediato della merce. Per i tanti residenti, soprattutto anziani ma non solo, accaldati, non è restato altro che rivolgersi ai vecchi rimedi contro le alte temperature (tapparelle abbassate, finestre aperte solo la sera per il ricambio di aria più fresca, ventagli) o spendere qualcosa di più e puntare sui condizionatori d’aria. Che, però, spesse volte necessitano anche di opere in muratura per lo scarico dell’aria calda e dell’acqua per refrigerare.
Il massiccio ricorso nelle case di ventilatori e condizionatori, poi, non mancherà di pesare sulla bolletta della luce. Tranne gli apparecchi di nuova generazione, infatti, si tratta di tutti elettrodomestici a grande consumo di elettricitià. Motivo per cui, oltre alle inevitabili ripercussioni sull’approvigionamento idrico, è auspicabile per molti un abbassamento di temperature e l’arrivo di un po’ di pioggia ristoratrice. Salvo ricorrere a un altro rimedio fai-da-te. Passare le ore più calde nei centri commerciali dotati di aria condizionata. Un’extrema ratio pur sempre efficace in un’estate che non accenna a diventare meno torrida.