Carmine, progetti in Consiglio. Sindaco: “S’ha da fare”

Approda anche in consiglio comunale e ottiene l’ok (ma si è rischiata la mancanza del numero legale) il masterplan del mercato del Carmine, presentato già in commissione dall’amministrazione comunale per la riqualificazione dell’intera area. Oltre al progetto per riportare luce all’intera area, riammagliandola in qualche modo al resto della città, sia per le zone vicine (Villa Guinigi, Museo della Città) sia per quelle più distanti, da Villa Bottini a San Francesco e fino alla Casa del Boia, nella delibera sono state inserite anche le possibili linee guida per il bando di concessione quarantennale dell’area che verrà emanato per poter portare a termine l’opera con l’intervento del privato.
Anche in Consiglio, come già in commissione, ha illustrato il progetto l’assessore ai lavori pubblici, Francesca Pierotti: “Il masterplan si riferisce – dice – non solo al recupero funzionale dell’area più strettamente mercatale, ma anche di tutta quella zona che riguarda il museo della città, Torre Guinigi, l’area dei bagnetti pubblici, piazza del Mercato e le strade limitrofe di accesso, via San Gregorio e via delle Chiavi d’Oro. Oltre a questo si pensa anche al recupero di aree di verde pubblico che immaginiamo di poter riaprire: quella dei bagnetti pubblici e l’area a verde accanto al Mustm con ipotesi progettuali di apertura di un percorso pedonale di collegamento verso il mercato del Carmine, andando verso una pedonalizzazione delle piazze e delle strade appena citate”.
“Attualmente – ricorda l’assessore Pierotti – la zona è occupata da sette operatori che occupano fondi commerciali a uso di vendita di prodotti agroalimentari e servizi. Noi vorremmo una riqualificazione dell’area che parta da una tutela del complesso e riporti e rivalorizzi il luogo simbolo e identitario del mercato all’interno del centro storico di Lucca recuperando spazi, ripristinando, ad esempio, anche le doppie arcate attualmente chiuse e già oggetto di un primo lotto di lavori. L’intenzione è quella di allestire la zona centrale del mercato per attività legate all’agroalimentare e alla valorizzazione dei prodotti dell’enogastronomia. Nella parte delle arcate l’idea è quella di andare a ripercorrere l’intero perimetro, anche riaprendole, con un collegamento orizzontale fra piazza del Carmine e la zona dei bagnetti pubblici. Nell’area della chiesa c’è la possibilità di andare a introdurre una media distribuzione con elementi di soppalcatura che vadano ad ampliare la superficie disponibile. Nelle aree marginali l’idea è di individuare esercizi commerciali legati all’artigianato di servizio. Si va poi a reintrodurre l’area mercatale specifica per la valorizzazione delle piccole attività agricole che il territorio lucchese offre. In tutto il complesso l’idea è quella di organizzare e promuovere, inoltre, una serie di eventi legati all’area del food compatibili con queste funzioni e che vadano a promuovere quell’attività legata al patrimonio storico del mercato”. “Al piano superiore – aggiunge l’assessore – l’idea prevede l’introduzione di attività turistico ricettive che si inseriscono nel particolare contesto architettonico in cui andranno ad essere realizzate. Nella zona interrata sarà possibile attrezzare magazzini e locali di servizio funzionali alle attività sovrastanti”. Particolare attenzione va anche all’accessibilità della zona: “La proposta progettuale – dice – dovrà tener conto di una progettazione che agevoli a una mobilità sostenibile per le zone di parcheggio nelle vicinanze e all’esterno delle mura. Una valutazione andrà fatta anche sul carico e scarico merci, che dovrà privilegiare delle forme ecocompatibili e sostenibili”. Il bando, invece, che potrà contare sul finanziamento di 2,5 milioni di euro per il 2016 della Fondazione Cassa di Rispamio di Lucca, sarà per la concessione in gestione di tutto l’edificio, per attrarre potenzialità e risorse da parte dei privati per un totale di 7 milioni di euro. “Nella delibera – spiega l’assessore – si approva il masterplan ma si indicano degli elementi che il bando dovrà contenere. Si prevece, in particolare, una durata massima di 40 anni della concessione e un canone ridotto al 10 per cento rispetto al canone di locazione media e la prelazione dei locali da affittare a chi è già insediato nell’area. L’idea è quello di recuperare un polo di attrazione e di un elemento fortemente caratterizzante della città di Lucca. Facciamo sì che ci sia in giro la disponibilità e la volontà e l’attuazione verso un recupero importante di un polo turistico, sociale e culturale e anche oltre”.
Il dibattito in Consiglio
Ad aprire il dibattito in Consiglio è Luca Leone (Impegno Comune) che ripropone i dubbi già espressi in commissione: “Il Carmine – dice – è indubbiamente simbolo ed emblema della nostra città. Ma non si può trascurare il fatto che già nel 2010 fu fatto non solo un masterplan ma un vero e proprio business plan ad opera della Polis Spa, di cui tanto si parla di trasformazione in Stu”. “Da valutare poi – dice ancora Leone – anche il business della media distribuzione. Anche se il regolamento del commercio non permette di accogliere in città alcuni tipi di catene, io penso che possa essere economicamente importante certi tipi di realtà che sicuramente possono ben integrarsi in una struttura riqualificata come quella del Carmine”.
Fazzi di Liberi e Responsabili annuncia l’astensione sul provvedimento del suo gruppo consiliare. “Questo – ha detto – è un provvedimento che il consiglio comunale potrebbe valutare e discutere, immaginandosi in un clima di emergenza. Siamo talmente abituati a vivere con ruderi, atti mancati e speranze insoddisfatte e ogni volta diciamo che li vogliamo affrontare, che alla fine vanno a far parte dell’ordinarietà”. “Questo – dice Fazzi – è un momento che riteniamo impotante anche per la programmazione urbanistica all’interno di una rete più ampia. Sarebbe interessante coinvolgere tutta la zona circostante, per superare una criticità che ci portiamo dietro da tanto tempo, che è quella del collegamento fra le diverse realtà del centro storico. Potrebbe essere interessante dare l’occasione di far vedere in maniera convincente che l’amministrazione punta su questo elemento per innescare un recupero del centro storico non solo dal punto di vista commerciale ma anche per la sua vivibilità e fruibilità. La formula è interessante. Se poi ci sarà comunicazione al Consiglio per discutere del bando non ci perde l’amministrazione a impegnarsi a farlo”.
Anche Roberta Bianchi (Rifondazione Comunista) non lesina dubbi alla proposta della maggioranza: “Come già detto in più di una occasione – dice – siamo contrari all’intervento del privato. In questo senso mi chiedo che fine ha fatto l’originaria proposta del Comune che prevedeva la ricerca di fondi regionali ed europei per finanziare l’intervento. Sul contenuto condividiamo, poi, la necessità di recupero del mercato, ma con delle indicazioni precise. Per noi il Carmine deve diventare una cittadella della alimentazione, prevedere luoghi per la ristorazione, regolati da un disciplinare per l’utilizzo di alimenti presenti nel mercato stesso. Ma deve essere anche un punto di incontro e socializzazione. Per questo non ci può essere spazio di una media distribuzione o per stutture alberghiere. Non possiamo stravolgerne le funzioni perché più appetibili dal punto di vista economico”.
Mentre il capogruppo del Pd, Francesco Battistini, come poco dopo farà anche Cantini per Lucca Civica, difende l’operato dell’amministrazione e le scelte fatte (“E’ uno spazio da riaprire – dice – a cui dare luce, con grandi potenzialità. Stavolta ci sono le condizioni perché torni ad essere un luogo centrale per Lucca, rimanendo un mercato anche per i lucchesi e non solo per il turista”) per Angelini (Governare Lucca) il masterplan nasconde problemi sia dal punto di vista urbanistico sia nel contenuto del bando: “In questa delibera – dice Angelini – non si affrontano due problemi. Uno dal punto di vista urbanistico e l’altra da quello economico. Se verranno costruiti centri commerciali a Campo di Marte o alla Manifattura Tabacchi per questo centro commerciale non ci sono grandi prospettive e possibilità. Il fiorire di Campo di Marte impoverirà la funzione di stare sul mercato di questa struttura. C’è poi il problema della sosta, che è un tema che deve avere una prospettiva reale. Manifesto la mia disponibilità e il mio interesse su questo progetto, ma con due rilievi: se si fa la gara ad evidenza pubblica in questa verrebbero inseriti anche i 2,5 milioni della Fondazione Crl per i suoi progetti. Io sarei stato più prudente. Avrei lasciato una possibilità per concederli al privato o per integrare il progetto, per esempio per risolvere il problema della sosta. Pericolosa poi la previsione di una possibile variante per le funzioni, visto che l’unica funzione che manca è quella della grande distribuzione”.
Monticelli (Insieme per Favilla) auspica “un recupero anche attento alle esigenze delle nuove generazioni – dice – Mi auguro che questo recupero sia pienamente soddisfacente per i cittadini di oggi e di domani”.
Marco Martinelli, capogruppo di Forza Italia, ribadisce, come già fatto in commissione, la mancanza di un progetto complessivo per i contenitori inutilizzati della città: “E’ sicuramente una priorità – dice – quella di riqualificare il mercato del Carmine e rilanciare di conseguenza l’intera area. Manca però una visione d’insieme. E’ impensabile disegnare lo scenario futuro di un importante contenitore all’interno della città come intervento a se stante. Andava fatto rientrare in una visione complessiva del futuro sviluppo del territorio che va dalla riqualificazione dell’area della manifattura tabacchi, al campo di Marte, all’area di Pulia. Ad oggi non sappiamo quale sia il destino dell’area di Pulia così come non è ancora chiaro quali tipi di funzioni andranno al Campo di Marte e per l’area della Manifattura Tabacchi rimangono più interrogativi che certezze. Visti i roboanti annunci fatti fin dal giorno del vostro insediamento ci aspettavamo che si potesse discutere complessivamente di quello che sarà il futuro di importanti aree del nostro territorio e invece ci ritroviamo stasera in una situazione di incertezza su quale siano le linee guida che l’amministrazione ha in mente per rendere organica la futura destinazione dei contenitori della città. Così come riteniamo importante che siano ben definiti i collegamenti perchè la riqualificazione del mercato e dell’intera area passa sicuramente da una adeguata accessibilità. A questo proposito è necessario portare avanti la realizzazione di un grande parcheggio nel cuore della città e al tempo stesso potenziare i servizi di collegamento con il centro cittadino e non andare avanti con continui tagli come sono stati fatti fino ad oggi. Anche alla luce della grave crisi economica che stiamo attraversando è urgente e strettamente collegata alla riqualificazione dei contenitori la necessità di opportune e urgenti modifiche riguardanti l’accessibilità dentro le mura per garantire a tutti i lucchesi e non il diritto di poter frequentare senza difficoltà questo gioiello che tutti ci invidiano e dare respiro alle attività attualmente presenti e a quelle che verranno”.
La replica del sindaco e il voto
La replica dell’amministrazione è affidata al sindaco, Alessandro Tambellini, che sul Carmine è categorico: “In questo o in un altro modo il mercato del Carmine si farà – dice – A costo di far sì che l’amministrazione ci metta un milione l’anno per i prossimi tre anni nel caso in cui la soluzione prevista non dia quei risultati sperati. L’idea è ambiziosa e riguarda un’intera area della città, con il collegamento con il Must di palazzo Guinigi, mai decollato perché i soldi sono andati a sonore consulenze ma non a completarne l’offerta. Per poi arrivare al San Francesco, a Villa Guinigi e alla Casa del Boia. E ancora l’oratorio degli Angeli Custodi, se riusciremo mai a recuperarlo, un altro gioiello in più nell’incastonatura generale che ho cercato di delineare”.
“Il modello che tentiamo di creare – prosegue il sindaco – deve rispondere come area mercatale alle esigenze del centro storico. L’altra funzione è che sia una vetrina per le grandi produzioni locali. Sappiamo tuttavia che una struttura non regge solo su questa specificità, per sostenere un impatto in termini di mantenimento come quella costruzione richiede. Perché c’è poi una tenuta economica del sistema, che la assicuriamo con altre funzioni. Non mi scandalizzerei se ci fosse possibilità di impiantare una media distribuzione di rango attrattiva per tutta la città. Mentre in passato c’era una certa opposizione per l’impianto di strutture commerciali di grande notorietà, ora sono bene accette perché attrattive per tutti. Abbiamo anche interesse di riqualificare il commercio nel centro storico con il piano delle funzioni. Non è pensabile che si creino solo pizzerie, gelaterie, ristorantini e bar. Lucca non deve fare la fine di città importanti, come si può vedere anche in Toscana”. Tambellini risponde anche sulle sollecitazioni riguardo al problema dei parcheggi: “Invito il consigliere Martinelli e gli altri consiglieri a vedere quanto sono sottoutilizzate il parcheggio dell’ex caserma Mazzini e gli stalli per residenti in via dei Bacchettoni, metre quanto invece siano sovrautilizzati quelli della zona di piazzale Verdi. Ecco perché pensiamo a un parcheggio alla Manifattura, per liberare le piazze e dare ai residenti la sicurezza di avere uno stallo. Poi l’accesso al centro storico va garantito con i mezzi pubblici, come stiamo tentando di fare con i mezzi elettrici per il trasporto delle merci. Stiamo aprendo anche il nuovo punto di raccordo fra il baluardo San Paolino cioè la manifattura con il parcheggio Carducci. Abbiamo una città che comincia ad essere dimensionata sulla questione parcheggi”.
La delibera, alla fine, riceve l’ok con 16 voti favorevoli, uno contrario e sette astensioni. “Ma solo la responsabilità delle opposizioni – commenta Marco Martinelli – ha permeso l’approvazione, perché la maggioranza, come si è visto nella pratica successiva, non aveva il numero legale”. Le polemiche, comunque, si ripetono anche nelle dichiarazioni di voto. Per Angelini le parole di Tambellini “quando dice che il Carmine va fatto a tutti i costi possono risultare preoccupanti”. Leone ribadisce l’incongruenza della mancanza del coinvolgimento della Polis nel progetto mentre per Martinelli occorre chiarire le funzioni da affidare all’ex manifattura ed è importante la necessità di ridisegnare una Ztl più ristretta per favorire l’accessibilità al centro storico.
La seconda pratica del Consiglio, invece, non si discute. Prima Leone propone un rinvio della pratica per inserire un dibattito sull’ex Oleificio Borella, tema emerso nell’ultima commissione. Sichi chiede la discussione della pratica ma il presidente Garzella chiede la verifica del numero legale. Con l’uscita di tutte le opposizioni e alcune assenze in maggioranza la conta si ferma a 16. E la pratica è rinviata ad un prossimo Consiglio.
Enrico Pace