
“Il Comune non svenda l’acqua pubblica”. Questo il senso della raccomandazione della consigliera del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi, dopo la notizia della richiesta da parte di Fonte Ilaria di aprire una nuove fonte di emungimento di acqua a San Martino in Freddana. “Noi raccomandiamo – ha detto la consigliera – che l’acqua cessi di essere un business. Allora chiediamo con forza al sindaco e all’amministrazione di rivedere tutta la convenzione fatta con Fonte Ilaria spa, per l’emunginamento dell’acqua che già avviene a Monsagrati dove si imbottigliano 150 milioni di bottiglie da 1,5 o 2 litri, all’anno. Chiediamo anche di riflettere bene prima di concedere via libera al permesso presentato da giorni dalla ditta Puccetti di eseguire ricerche di acqua sotterranea per poter poi emungere una portata prevista di 10-15 litri al secondo per un volume annuo pari a 315.360 metri cubi. Il tutto a uso potabile, ovvero per l’imbottigliamento e la vendita al pubblico con il marchio Fonte Ilaria”.
“Strabiliante poi la cifra che il comune ne ricava – prosegue Giorgi – Con la vecchia concessione Fonte ilaria nel 2012 fattura 27 milioni di euro con 149 milioni di litri prelevati, ora che fa richiesta di prelevarne altri 315 milioni di litri, quanto fatturerà? A occhio e croce circa 81 milioni di euro. Ci sarà un bel ritorno per il Comune, ci viene da pensare. Macché. Per l’attività 2012 solo 118.667 gli euro versati al comune di Lucca, come prevede questa convenzione con la Spa. Allora ci permettiamo di dire che qua non solo si fa business con la nostra acqua, ma si sta proprio svendendo e davvero non capiamo il perché. Diciamo solo che è l’ora di finirla. Bisogna essere molto cauti e valutare bene le cose e occorre stare attenti, nel caso, ad avere una giusta rendita”.