Il Comune scova oltre 160 immobili fantasma

31 luglio 2015 | 10:15
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Il Comune scova oltre 160 immobili fantasma

Immobili “fantasma”, mai dichiarati al catasto, fra cui un gran numero di piscine, che fanno anche pensare alla presenza di attività abusive di agriturismo. Ma anche pratiche edilizie mai formalizzate e classi catastali non congrue rispetto alle tipologie di immobile o fabbricati rurali sfuggiti all’obbligo di accatastamento in vigore dal 2012. E’ quanto ha scoperto la task force comunale, in collaborazione con Anci Toscana e che vede impegnati, accanto ai tecnici, anche quattro giovani laureati inseriti in organico con il progetto Giovanisì della Regione Toscana.
Un giro di vite, nella lotta all’evasione, che in prospettiva permetterà al Comune di recuperare somme evase, relativamente agli ultimi cinque anni, e di allargare la base imponibile per il futuro.
I primi risultati parlano chiaro: su 1550 casi ritenuti anomali per 518 è scattata o scatterà a breve la segnalazione all’Agenzia delle Entrate. Che, dopo le sue valutazioni, comunicherà ai proprietari di immobile, e al Comune, la necessità di regolarizzare la propria situazione. E per Palazzo Orsetti scatterà la possibilità, tramite la “nuova” Lucca Holding Servizi, di recuperare le somme dovute, ancora non quantificabile.

A presentare i risultati di questa attività, partita a primavere, l’assessore al bilancio del Comune di Lucca, Enrico Cecchetti, Dario Gambino, coordinatore per Anci Toscana per catasto e fiscalità, il dirigente Lino Paoli e il funzionario del Comune Riccardo Del Dotto, oltre ai quattro giovani tirocinanti che hanno rappresentato il “braccio armato” del Comune in questa operazione.
“Quelli che presentiamo – dice l’assessore Cecchetti – sono i primi dati sull’attività di recupero dell’evasione in ambito catastale. Un’azione ritenuta prioritaria da questa amministrazione che, oltre alla volontà politica, necessita di un lavoro da compiere in modo continuativo con gli uffici. Oltre all’attività ordinaria, che ci ha permesso storicamente di ottenere risultati significativi, si parla del 93-94 per cento di riscossione della Tari e del 94-95 per cento dell’Imu prima della messa a ruolo, che dimostra il senso civico lucchese e l’efficienza degli uffici, a primavera abbiamo avviato questa attività straordinaria, grazie a un finanziamento della Regione e alla collaborazione della struttura specializzata dell’Anci Toscana e al contributo dei tirocinanti di Giovanisì. Abbiamo condiviso, per questa operazione, criteri e metodi di analisi con l’Agenzia delle Entrate e poi iniziato a incrociare basi informative, fornite da catasto, Regione e Agenzia delle Entrate e dati territoriali. Da queste sono emersi oltre 1500 casi dubbi: circa mille di questi sono stati archiviati mentre oltre 500 sono stati segnalati o sono in via di segnalazione al’Agenzia delle Entrate”.
Nel particolare si tratta di 163 casi di cosiddetti “fabbricati fantasma”, ovvero non conosciuti dal catasto, un quarto dei quali rappresentati da piscine, di 52 immobili ristrutturati senza la necessiaria modifica catastata e di 11 classamenti incogrui, cui si aggiungono 292 fabbricati rurali che non hanno seguito l’obbligo di accatastamento come urnani del 2012. “Gli esempi sono tanti – spiega l’assessore Cecchetti – Da appartamenti qualificati come popolari o ultrapopolari in edifici signorili alla mancata dichiarazione della presenza di una piscina. Di tutti questi casi, al termine della procedura di verifica, si provvederà al recupero, con le sanzioni, del dovuto per gli ultimi cinque anni. E inoltre si verificheranno effetti anche sul recupero erariale e sull’ampliamento della base imponibile”. “Ora ci restano – conclude Cecchetti – ancora fra i sei e gli otto mesi di lavoro in cui lavoreremo con lo stesso metodo su residenze fittizie ed evasione erariale”.
Per il rappresentante dell’Anci, Dario Gambino, questa sperimentazione lucchese può rappresentare un primo esempio da allargare anche ad altri Comuni: “Finora – dice – non esistevano esperienze significative in questo senso di dialogo fra diverse realtà anche all’interno delle amministrazioni, come ad esempio fra ufficio finanze e ufficio urbanistica, che di solito sono mondi che viaggiano parallelamente. Adesso, su questo esempio, altre dieci amministrazioni in Toscana hanno intenzione di seguire questa strada che poi potrebbe far parte di un progetto regionale, per cui la Toscana potrebbe essere l’unica realtà nazionale ad afrontare questo tema. Che dimostra, inotre, come interventi del genere vanno fatti anche prima della riforma del catasto, che è di là da venire, e si può fare anche con gli strumenti attuali”.
Spetta a Del Dotto spiegare nel dettaglio il lavoro fatto dagli uffici e dai tirocinanti: “Tutto questo lavoro, che ha permesso anche di perseguire irregolarità dal punto di vista urbanistico, ha avuto già un effetto positivo, visto che chi non lo è sta accelerando le pratiche per metteri in regola. Inoltre è possibile migliorare la base informativa, descrivendo ed attuando metori che ci permettono di ragionare anche in termini di progetto futuro”. La macchina ha anche portato all’accertamento di eventuali violazioni in ambito ricettivo e produttivo: “La verifica – dice – ci permette di comunicare con le altre funzioni dell’ente che vlutano in maniera propria la questione e passano il tutto alla Polizia Municipale. Mi risulta che questo sia già accaduto e che sia in corso la valutazione per elevare sanzioni”.
“Non è scontato – chiude il dirigenta Paoli – che un Comune scelga, nonostante tutto, di dedicare energie e uomini a questioni che guardano lontano e non vicino, perché non portano ad effetti immediati”. Ma i risultati, se le segnalazioni confermeranno i dubbi degli uffici comunali, avranno un effetto in futuro sulle casse di Palazzo Orsetti, anche duraturo. Per una lotta all’easione fiscale che quindi potrebbe non fermarsi ad una sperimentazione di qualche mese.
“Dal punto di vista economico – spiega infatti Cecchetti – l’intervallo di novanta giorni previsto dalla legge per consentire ai proprietari la regolarizzazione delle situazioni segnalate non ci consente ancora di avere a disposizione dati significativi sulle nuove rendite attribuite dall’Agenzia delle Entrate. Il dato sarà estremamente variabile, a causa delle diverse tipologie dei casi segnalati (dalla baracca abusiva al capannone industriale, dalla piscina non accatastata all’immobile che passa da popolare a villa o villetta). Il dato si preannuncia comunque significativo, anche per l’applicazione, dove possibile, delle imposte pregresse”.

Il meccanismo di recupero dell’evasione
Dopo la segnalazione all’Agenzia delle Entrate sono previsti dei tempi tecnici (90 giorni) per consentire ai proprietari di regolarizzare la propria situazione. Solo dopo l’Agenzia delle Entrate attribuirà le nuove rendite catastali. Oltre al ritorno di risorse alla comunità potranno poi essere evidenziate ulteriori anomalie (oneri di urbanizzazione, tasse legate a attività produttive e ricettive come imposta di soggiorno, etc.) e potranno essere recuperate imposte erariali oltre all’ampliamento della base imponibile. Avviata con successo questa verifica in ambito catastale, l’amministrazione comunale avvierà ulteriori ambiti di verifica e lotta all’evasione fiscale anche in ambito di evasione erariale ed una linea di azione specifica sulle cosiddette residenze fittizie.

Enrico Pace