Pugilistica Lucchese, riesplode il caso della palestra

1 agosto 2015 | 16:00
Share0
Pugilistica Lucchese, riesplode il caso della palestra

Ufficialmente avrebbero dovuto già lasciare la palestra dell’Itc Carrara ieri (31 luglio), ma resteranno probabilmente fino agli inizi della prossima settimana, giorni in cui è attesa una soluzione definitiva per la sede degli allenamenti. La Pugilistica Lucchese è di nuovo appesa ad un filo. Lunedì si attende, in un incontro con i rappresentanti di Provincia e Comune di Lucca, una soluzione alla situazione di precarietà aperta ormai mesi fa dallo “sfratto” del presidente della Lucchese, Andrea Bacci, dalla storica palestra allo stadio Porta Elisa. Un atto di forza con il quale la società rossonera ha fatto valere la convenzione stipulata con Palazzo Orsetti e che prevedeva la permanenza allo stadio soltanto di Lucca United.

“Delle possibilità per una soluzione ci sono – spiega l’assessore allo sport Celestino Marchini – ma devono essere valutate in accordo con la Provincia. Il problema è che le palestre gestite da Palazzo Ducale ad agosto chiudono. Siamo convinti tuttavia di poter dare una risposta alla società, che ha bisogno della struttura per proseguire con gli allenamenti”.
“La nostra richiesta è una sola – fanno sapere tuttavia dalla Pugilistica – : la palestra all’interno dell’Itc lato ospedale vecchio: la migliore anche a costo di convivere con altre attività. Sembra che ci siano parecchi ostacoli e fino ad oggi non ci sono certezze. Il Comune ci deve dare una risposta lunedì e qualcuno deve avere il coraggio di prendere una decisione nel bene o nel male”. Per la Pugilistica lunedì succeda quel che succeda proseguirà l’attività: “Non spostiamo nulla fino a che non ci dicono dove andare – spiega la Pugilistica – sapevano ma lo sapeva anche chi doveva seguirci che la nostra attuale sistemazione era provvisoria, anche se ci è costata parecchie migliaia di euro, e questo soprattutto perché un altra disciplina sportiva non aveva accettato una condivisione dopo il 23 di febbraio, data in cui siamo usciti dallo stadio per dividere la palestra che noi richiediamo adesso”.