Il direttore a Lucca: impegno a rilanciare Mercatone Uno






“Si può fare, il Mercatone Uno si rilancerà per poi essere venduto, non svenduto, ed i clienti possono avere totale fiducia in noi”: questo uno dei passaggi fondamentali del direttore generale Italo Soncini, in sella dal 3 giugno scorso, durante la visita di oggi (3 agosto) al punto vendita di Lucca (riaperto come molti altri dal 24 luglio). Lucca, con il suo store da 6mila metri quadri (3 mila dei quali dedicati al comparto mobili) è soltanto una tappa del giro che Soncini ed i suoi collaboratori più stretti stanno effettuando nei 50 negozi attualmente aperti in tutta Italia, per un totale di 3700 dipendenti e 330mila metri quadri.
Numeri che, afferma il direttore, sono destinati a lievitare: “Torno qui per la seconda volta in dieci giorni – inizia a parlare alla ventina di dipendenti seduti di fronte a lui – e trovo un negozio che nel giro di pochissimo tempo è riuscito già a fare un salto di qualità importante. Considerate che siamo riusciti a riaprire 50 punti vendita contro i 43 che erano nelle previsioni e che abbiamo già investito 50 milioni di euro per l’acquisto di merce: uno sforzo enorme. Adesso vogliamo arrivare a 54 negozi aperti per novembre e a 60 per il primo trimestre del 2016”.
Questa operazione consentirà, nelle previsioni degli esperti chiamati a guidare l’azienda nella nuova procedura di amministrazione straordinaria, di smussare almeno un po’ il nodo dei 28 punti vendita ancora chiusi: “Dovete dare il massimo anche per i colleghi che sono in cassa integrazione guadagni straordinaria – prosegue Soncini – perché solo lavorando bene avremo maggiori possibilità di riaprire altri negozi. Per me si tratta di decisioni dolorose: tengo aperte Lucca e Altopascio e non Navacchio, per parlare delle vicinanze, e vi assicuro che non è facile. Dato l’interesse nazionale della nostra azienda lo Stato ci ha concesso subito la cigs e questo è un bene. Ecco, mi sento di dire che sia i dipendenti che gli utenti devono stare tranquilli: Mercatone Uno non fallisce, perché se lo pensassi non avrei mai accettato questa sfida”. Soncini ripercorre con i dipendenti le tappe di un percorso contrassegnato da momenti di criticità, rammentando l’accordo con le banche della precedente gestione che, a luglio 2014, sembrava essere la soluzione ad un debito di 250 milioni di euro, ma che invece si rivelò fonte di ulteriori problemi. Un’azienda di queste dimensioni non poteva essere venduta nei 120 giorni previsti dalla legge, per cui venne chiesta ed ottenuta l’amministrazione straordinaria, finalizzata al rilancio del Mercatone Uno per una sua successiva vendita. Ed è su questo punto che, di fronte alla più che legittima richiesta di rassicurazioni da parte dei dipendenti, si sofferma a lungo il direttore generale: “Sarà una vendita, non una svendita – osserva, evidenziando che l’operazione avverrà nel corso del 2016 – e dovete stare sereni perché accanto a noi c’è l’interesse dello Stato: questo significa che Mercatone Uno verrà venduto soltanto a coloro che presenteranno il migliore piano industriale, capace di salvaguardare i posti di lavoro e, per gli utenti, significa garanzia per i loro acquisti. Contro di noi è stata svolta una potente campagna denigratoria: adesso stiamo recuperando terreno, ma dobbiamo correre per rimettere la partita in pareggio per poi tornare ad essere i numeri uno del settore”. Già, del settore: ma a quale comparto merceologico si riferirà, prioritariamente, il “nuovo” Mercatone? “Il nostro è un concept store veloce – spiega Soncini – che si pone come riferimento multispecialista per la casa: i mobili e gli accessori sono il nostro punto forte. Cosa mi aspetto da Lucca? Qui c’è un contesto favorevole, perché mancano i competitors che troviamo in altre zone: Mercatone Uno dovrà essere la prima scelta dei lucchesi per tutto quello che riguarda la propria abitazione”. E i dipendenti, dopo aver inoltre appreso la notizia che il sito interno dell’azienda è tornato in funzione, si sentono di ringraziare, avanzando al contempo qualche richiesta di chiarimento: “Finalmente, dopo un anno di distanza, ecco che qualcuno ci spiega con esattezza lo stato dell’arte – osserva una dipendente del comparto brico – ma in quasi tutti i settori siamo passati dallo smantellamento al raddoppio della merce, per cui, anche a fronte degli orari ridotti, non sarà facile gestire questa macchina fin da subito”. Una preoccupazione legittima che viene raccolta da Soncini e trasposta in metafora calcistica: “Eravamo sullo 0 a 3 – spiega – e abbiamo segnato due gol. Se corriamo tutti insieme e mostriamo la massima dedizione sono convinto che ce la faremo. Io questa la chiamo febbre gialla, come i nostri colori, e spero sia contagiosa”.
Paolo Lazzari
FOTO – Il direttore Soncini in visita al Mercatone Uno di Lucca