



di Roberto Salotti
Sono in attesa nella hall. Un foglio in mano, forse uno dei pochi documenti che li lega al loro passato da cui sono dovuti fuggire. Una cooperativa sociale ha appena iniziato il percorso per il loro “inserimento”, ma i giovani (alcuni anche giovanissimi) migranti che dall’altro ieri sono al B&B La Bella Vista, di via di Poggio a Nozzano, sembrano essersi già ambientati. Hanno giocato a calcio nel giardino di circa 600 metri quadrati della villa primo novecento riqualificata appena un anno fa, dopo i danni provocati al piano terreno dall’alluvione del Natale 2009. Immersa nel verde e circondata da una siepe per garantire la privacy degli ospiti, è dotata anche di una piscina, dove i migranti ieri hanno sguazzato a lungo.
Li hanno visti così, per la prima volta, gli abitanti del posto. In via Pardi, la strada che costeggia il Bed and Breakfast, ci sono ville e villette. “Li abbiamo sentiti gridare mentre giocavano a calcio e la palla almeno un paio di volte ci è arrivata in giardino. L’abbiamo restituita senza dire niente, anche se aveva colpito per un incidente involontario mia figlia”. Lo dice Daniela, che vive proprio sul retro della struttura: “Ci siamo ritrovati questi ragazzi a due passi da casa senza sapere nulla – racconta -: non ci danno fastidio, solo che ci chiediamo quanto resteranno qui e se quella struttura si trasformerà in un centro stabile di accoglienza. Questo almeno ci sembra di avere il diritto di saperlo. Per il resto, non siamo contro l’accoglienza, anche se 20 ragazzi stranieri a due passi da casa non mi rendono del tutto tranquilla, perché ho una bambina e mia madre anziana in casa”.
Migranti nei B&B. La struttura è di proprietà della Giamì Immobiliare, che ha risposto con una manifestazione di interesse al bando emesso dalla Prefettura, che ha rivolto un invito a privati e enti pubblici a rendersi disponibili ad accogliere gruppi di migranti. E l’immobiliare in questione è tra queste, come reso pubblico anche sul sito internet dell’ufficio territoriale del Governo. Qui a Nozzano sono arrivati 20 migranti, altrettanti a San Macario in un altro Bed and Breakfast che ha la stessa proprietà. Una novità che nell’Oltreserchio viene vista con apprensione e che tra l’altro è al centro di uno strappo fra la prefettura e il Comune di Lucca. “Abbiamo fin da subito dato la nostra disponibilità a farci ente capofila nella gestione dell’emergenza umanitaria dei migranti – ricorda l’assessore Antonio Sichi -, e abbiamo avviato un tavolo di concertazione per fare in modo che tutte le scelte venissero condivise con chi conosce il territorio e con chi dall’inizio ha voluto metterci la faccia come abbiamo fatto noi. Finora, questo dialogo era stato ininterrotto, ma le scelte fatte dalla Prefettura per quello che riguarda le strutture dell’Oltreserchio non ci sono state nemmeno comunicate. Siamo stati cioè messi davanti ad un fatto compiuto. Avevamo in mente, infatti, altre soluzioni di affidamento a strutture e cooperative storicamente impegnate in campo sociale e che avrebbero fornito una garanzia inequivocabile di assistenza e sostegno a queste persone. Così non è stato, anche se ci auguriamo che lo strappo che si è aperto con la Prefettura venga al più presto ricucito, altrimenti sarà difficile per il Comune di Lucca pensare anche solo di confrontarsi in un altro tavolo sull’emergenza migranti”.
Ora nell’Oltreserchio c’è preoccupazione anche per l’ipotesi che altri 20 profughi siano affidati alla cooperativa La Salute, che ha in effetti risposto positivamente al bando per le manifestazioni di interesse della Prefettura. Ma allo stato si tratta soltanto di una disponibilità data. “A quanto ci risulta – rassicura Sichi – non è previsto alcun arrivo di migranti a Maggiano. La cooperativa La Salute ha risposto all’appello della prefettura perché storicamente impegnata in campo sociale. Ecco, quello che contestiamo nelle ultime assegnazioni è la mancanza di un percorso di questo tipo, anche se una cooperativa sociale si occuperà anche dei migranti ospitati nei Bed and Breakfast”.
La vita dei migranti. Ormai i venti migranti a Nozzano stanno prendendo familiarità con la loro nuova casa. Probabilmente anch’essa temporanea. I primi giorni qui si sono svolti senza problemi. I ragazzi hanno giocato nel campo e poi hanno fatto qualche tuffo in piscina, dove sono sistemate sdraio e ombrelloni. Certo di notte, a quanto pare, sono sistemati un po’ stretti, visto lo scarso numero delle camere per 20 persone. Stamani, però, con lo sguardo un po’ perso nel vuoto non c’era tempo per giocare. La cooperativa sociale si è presentata alla struttura e ha iniziato il percorso previsto dall’accoglienza. Sulla porta di ingresso si affaccia un uomo, che non si qualifica, e che informa che non sono presenti né i gestori né i responsabili della struttura. Poi aggiunge che lui non sa nulla, facendo capire chiaramente che non è aria per fare troppe domande.
Le polemiche. “Siamo profondamente contrari a questo modello di accoglienza – dice Elda Carlotti del comitato Uniti per l’Oltreserchio – e lo ribadiamo ancora oggi. Sono troppe venti persone nella stessa struttura e non perché queste persone non vadano aiutate, ma perché così vediamo molto difficile il loro inserimento. Soprattutto se affidato ad una struttura di un privato che guadagna mille euro al mese per migrante. Questo ci fa purtroppo intravedere un business nell’accoglienza che non ci piace e che rischia di emarginare, invece che integrare. Siamo invece disponibili ad accettare piccoli gruppi di migranti, vedendoli però inseriti e assistiti in un percorso di integrazione sociale. Cosa che ci pare che adesso, qui nell’Oltreserchio, non avvenga”.
“Per ora quei ragazzi non danno fastidio a nessuno – spiega Davide Lamioni, che vive nelle vicinanze del Bed and Breakfast di Nozzano che li ha ospitati -. Giocano a calcio tutto il giorno e li ho visti passeggiare in gruppo in via di Poggio. E’ vero, nessuno sapeva del loro arrivo e questo dispiace, per una questione di principio”. “Non vorremmo che qui sorgesse un centro di accoglienza – dice Luisa -: nessuno ci dice niente, e non sappiamo se questa struttura ospiterà profughi stabilmente. Gli enti preposti devono renderci partecipi delle loro decisioni, perché questo è già un territorio molto difficile e delicato”. Lo spiega anche Elda Carlotti: “Ci sono già tanti problemi irrisolti nell’Oltreserchio e che da anni chiediamo che siano affrontati. Gli arrivi di migranti senza una vera programmazione non agevolerà le cose”.
FOTO – Il B&B di Nozzano dove sono ospitati 20 migranti