Ok al bilancio di previsione: la manovra e le polemiche

25 agosto 2015 | 23:49
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Ok al bilancio di previsione: la manovra e le polemiche

di Roberto Salotti
Arriva a notte inoltrata, al termine di un consiglio comunale dove non sono mancati scontri e polemiche, il via libera al bilancio previsionale del 2015 del Comune di Lucca, con 18 voti favorevoli e cinque contrari. Una manovra complessiva da 348 milioni di euro, che, per la gestione corrente, ha spiegato l’assessore Enrico Cecchetti, prevede risorse pari a 113 milioni e 91.527 euro, di cui 5 milioni e 578mila euro andranno in rimborso dei ratei dei mutui accesi dall’amministrazione, altri 650mila euro a coprire la prima rata del disavanzo “tecnico” di 19 milioni di euro, che Palazzo Orsetti si è ritrovato tra capo e collo per la modifica delle regole di rendicontazione per gli enti locali, e altri 106 milioni e 867mila euro per la vera e propria spesa corrente, per far funzionare la macchina amministrativa.

Allo stesso tempo l’amministrazione prevede di incassare qualcosa come 5 milioni e 182.200 euro dalle multe (comprese quelle andate a ruolo dalle gestioni precedenti). Quanto alle entrate tributarie, c’è da rilevare tra le altre un aumento della Tari del 6%, dovuto tuttavia all’estensione del porta a porta sul territorio e alla previsione di un recupero sostanzioso dell’evasione. E proprio la lotta all’evasione è uno dei cavalli di battaglia sottolineati in apertura della sua relazione da parte dell’assessore al bilancio, Enrico Cecchetti. Un’arma tuttavia a doppio taglio perché da quest’anno le novità introdotte per i bilanci degli enti locali e della loro “armonizzazione” prevede l’istituzione di fondo crediti di dubbia esigibilità che “compensa”, per così dire, in uscita, le previsioni di incasso da questa voce. Un “indice” calcolato sulla base della media degli ultimi anni di recupero dei crediti vantati dall’amministrazione che “gonfia” alcune partite finanziarie, come l’Imu che figura doppia rispetto all’anno precedente, ma per effetto – è stato spiegato – delle diverse modalità di indicazione in bilancio. Questo non ferma l’attacco frontale dell’opposizione e in particolare del presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli, che accusa l’amministrazione di aver portato in tre anni la pressione fiscale a “livelli stellari”.
Le “negatività” secondo l’assessore al bilancio, che smentisce Martinelli, sono da ricercare altrove, nel taglio dei trasferimenti statali con una riduzione complessiva del fondo di solidarietà nazionale di circa 7 milioni negli ultimi anni.
Inevitabilmente, la discussione ha toccato temi aperti e che restano scottanti, soprattutto sul fronte delle società partecipate: Lucca Holding, in primis, per la quale si prevede una riduzione sensibile del capitale sociale, Gesam – con la scissione programma e la gara per la rete del gas ancora da bandire – e, non da ultimo, la vendita delle quote Salt. Sull’argomento alcuni gruppi di opposizione, su proposta del consigliere comunale di Impegno Comune, Luca Leone, hanno presentato un ordine del giorno, rinnovando la richiesta di consiglio comunale straordinario, e impegnando sindaco e giunta a destinare le risorse a riserva del capitale sociale della Holding, ma l’atto è stato respinto con 17 voti contrari e soltanto 4 a favore.
Ma nel lungo dibattito sono emersi anche altri dati peculiari del bilancio che arriva, nonostante le promesse, in notevole ritardo, come ha ammesso lo stesso assessore Cecchetti. Il primo dato è quello della spesa sociale che aumenta per l’anno in corso. L’altro riguarda il personale: le spese ridotte sui 20 milioni consentiranno all’amministrazione non soltanto di assicurare il regolare turnover degli uffici ma di assumere, com’è noto, 23 dipendenti in mobilità dalla Provincia di Lucca, in due anni.
Stop fondi a Imt. Novità anche sul fronte delle erogazioni. Da quest’anno è stato deciso di far cessare il contributo del Comune a Imt, che si aggirava attorno ai 700mila euro. Frutto di polemiche e contestazioni, anche pubbliche, il finanziamento non graverà più sulle casse comunali.
Teatro del Giglio verso il pareggio. Buone notizie per l’azienda speciale Teatro del Giglio che, salvo intoppi, dovrebbe raggiungere il pareggio di bilancio dopo diversi esercizi in rosso. In soccorso giunge il fondo ministeriale, a cui si aggiunge il contributo comunale di circa un milione e 400mila euro (comunque ridotto rispetto all’anno precedente). Anche la Fondazione Crl tirerà la cinghia, riducendo il suo contributo dai 450mila euro ai 200mila. “Nell’insieme i numeri sono positivi per il teatro del Giglio – commenta l’assessore Cecchetti – che quest’anno dovrebbe raggiungere il pareggio di bilancio”. Andrà incidervi anche l’opera dimagrante operata sul personale.
Le novità del bilancio “armonizzato”. I numeri potrebbero sembrare più che incoraggianti per il bilancio comunale. E invece le nuove normative rendono ancora più strette le maglie in cui si può operare. Soprattutto perché è stato introdotto il cosiddetto Fondo crediti di dubbia esigibilità, una voce che deve obbligatoriamente figurare nel conto economico dal gennaio scorso. Il sistema che a Lucca ha già prodotto un disavanzo tecnico di 19 milioni che l’amministrazione comunale ha deciso di ripianare in 30 anni, impone di indicare oltre la cifra a lordo che si prevede di incassare dalle sanzioni andate a ruolo anche un fondo in uscita a garanzia dei crediti che non verranno recuperati e che viene calcolato sulla media dei recuperi degli ultimi cinque anni. A dire il vero, la legge consente ai Comuni di indicare nel 36% del lordo complessivo in entrata per questa voce il fondo di “garanzia”. L’amministrazione di Lucca ha comunque deciso di essere prudente, “accantonando” per così dire un gruzzolo pari al 46,8%. Uscendo dalle percentuali si tratta per il bilancio di previsione 2015 di una cifra in uscita pari a 5 milioni e 300mila euro. La manovra complessiva di bilancio, per ciò che concerne la gestione corrente, parla di una disponibilità di 113 milioni e 91.527 euro, derivanti dalle entrate tributarie, dai trasferimenti statali e dalle entrate extra tributarie, al netto ovviamente della cifra del fondo crediti di dubbia esigibilità.
La relazione dell’assessore. Ad illustrare nel dettaglio la manovra è stato, ovviamente, l’assessore Enrico Cecchetti che non ha nascosto le difficoltà e non ha cercato di scaricare responsabilità. “Anche quest’anno, come l’anno scorso i tempi di approvazione del bilancio sono stati troppo lunghi – ha detto in apertura del dibattito -: considero anomalo arrivare all’ok ad otto dodicesimi dell’anno. L’anno scorso mi ero impegnato ad accorciare i tempi – ha aggiunto -, ma non ci sono riuscito. Posso garantire il mio massimo impegno a fare prima per l’anno successivo. Tuttavia voglio che si valutino le cause dei ritardi. In primo luogo ci sono state le incertezze sui trasferimenti e la tassazione derivanti dal livello nazionale, in più ci sono stati elementi di difficoltà derivanti dalla novità del bilancio armonizzato e nuovi adempimenti che si sono frapposti nel frattempo e hanno notevolmente impegnato l’ufficio ragioneria”.
Le difficoltà derivano soprattutto dal nuovo sistema di rendicontazione. “In linea generale gli effetti sono svariati. Siamo in presenza di un sensibile calo delle risorse disponibili e il nuovo sistema di bilancio armonizzato non aiuta a far quadrare i conti”, ha sottolineato l’assessore. Per questo anche i revisori, nella loro relazione, invitano a ‘mantenere costante monitoraggio sulle entrate’ e ad usare prudenza e oculatezza nella gestione del fondo di accantonamento per i crediti di dubbia esigibilità, per evitare di esporsi al rischio di disavanzi di gestione. Da qui la necessità anche di perseguire la strada del recupero dell’evasione in modo costante e preciso. Linfa continua ad arrivare dalla Lucca Holding, anche se i dividendi sono dimezzati rispetto all’anno scorso (dove entrarono in bilancio quelli relativi a due annualità consecutive). Proprio la Holding, per effetto anche delle alienazioni delle partecipazioni nelle società a carattere non strumentale o non rilevante per le funzioni dell’amministrazione, dovrà andare incontro da qui alla fine dell’anno ad una riduzione del capitale sociale, su cui non sono mancate le polemiche. Falcidiato ulteriormente di altri due milioni di euro anche il fondo di solidarietà, “per effetto della riduzione dei trasferimenti”, spiega ancora l’assessore. I debiti fuori bilancio – salvo somme urgenze o necessità di qui alla fine dell’anno – non arrivano al milione e mezzo.
Sono in aumento invece le entrate della Tari (circa il 6% in più) e restano praticamente sulle stesse quote Imu e Tasi, nonostante le nuove agevolazioni introdotte.
Il bilancio in numeri. Si tratta di una manovra da 348 milioni di euro. Sul fronte delle entrate, per andare nel dettaglio delle cifre, si parla di quasi 67 milioni di euro per entrate tributarie previste, oltre 14 milioni provenienti da trasferimento da stato, regione o enti pubblici, oltre 34 milioni di euro di entrate extratributarie, 64 milioni circa derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali o riscossione crediti. Da servizi per conto terzi arriveranno circa 65,5 miioni di euro mentre quasi 100 milioni derivano dall’accensione di prestiti da parte del Comune. Di queste entrate gran parte andranno in spesa corrente (112,7 milioni di euro), 74 milioni e passa in spese in conto capitale, 95 milioni in rimborso prestiti e oltre 65 in spese per servizi di terzi per il Comune.
In particolare sul fronte delle entrate il Comune prevede di introitare 1,25 milioni dall’Ici, 23,5 milioni dall’Imu, 7,15 milioni dalla Tasi, 730mila euro dall’imposta di soggiorno, 850mila euro da quella sulla pubblicità, 7,7 milioni dall’addizionale Irpef e circa 23 milioni dalla Tari, salvo altri “spiccioli” derivanti da altre imposte. Un totale di 88,8 milioni divisi fra imposte (41,1), tasse (23 circa) e tributi speciali (2,75 milioni).
Dallo stato arriveranno circa 4 milioni di euro fra trasferimenti correnti e altri contributi. Dalla Regione ne sono invece previsti 2,6, la maggior parte (circa un milione e mezzo) per le funzioni nel settore sociale a cui vanno aggiunti altri 3,4 milioni per le funzioni che la Regione delega al Comune di Lucca. Da “organismi comunitari e internazionali” si prevede di recuperareuna cifra di 266mila euro mentre da altri enti del settore pubblico si attendono 3,9 milioni di euro per un totale di 14,2 milioni.
Fra le entrate extratributarie la voce più consistente è quella delle multe, per cui il Comune prevede di incassare 9 milioni di euro. Seguono i contributi per la pubblica istruzione (3,35 milioni di euro) e per gli anziani (3,4 milioni di euro) per una tabella che parla di 17 milioni di euro circa di proventi dei servizi pubblici, 7,5 come proventi dei beni dell’ente, 127500 per interessi su anticipazioni e crediti, 1,9 milioni di utili netti dalle partecipate e 8 milioni e passa di proventi diversi. Dalle alienazioni previste di beni mobili e immobili il Comune pensa di ricavare circa 2,9 milioni di euro cui si aggiungono 37,8 milioni di trasferimenti di capitale dalla Regione, 870mila dallo stato e 3,2 da altri enti pubblici. In più ci saranno 13,2 milioni provenienti da altri soggetti (come le fondazioni bancarie) e si prevede di recuperare 6 milioni di euro dalla riscossione di crediti.
La tesoreria, inoltre, provvederà ad anticipazioni di cassa per 90 milioni di euro e ad accendere mutui e prestiti per circa 8 milioni.
Sul fronte delle uscite, già detto come una parte consistente della spesa è legata al personale, va anche detto che il Comune prevede di spendere oltre 95 milioni per il rimborso dei prestiti contratti mentre la parte più grossa della spesa corrente è legata ai servizi di viabilità e trasporti e all’ambiente, che ricomprende anche il servizio della raccolta rifiuti.
Analisi e prospettive. “Con questo bilancio comincia una nuova fase, conclusa la prima avviata da questa amministrazione – ha detto commentando questi dati l’assessore Cecchetti -. Se riusciremo a portare a termine gli obiettivi, a partire dall’anno prossimo lo stato complessivo del bilancio sarà migliore degli anni passati. Il contesto esterno all’ente è stato caratterizzato da maggiori tagli o richieste di contributi. Si sono poi scaricate sui Comuni conseguenze dei tagli operati su altri enti. Le risorse provenienti dagli oneri di urbanizzazione sono passati da 6,2 milioni del 2011 a 1,3 milioni del 2014. Ci siamo poi trovati a dover affrontare problematiche pregresse, penso, ad esempio, al Teatro del Giglio e alla non coincidenza tra debiti e crediti nelle società partecipate. Si è dovuto poi affrontare il nodo dei Piuss, per non perdere i fondi tentando di ridurre anche le conseguenze relative al mutuo per il cofinanziamento di 17 milioni di euro. L’obiettivo ora è garantire un buon livello di servizi e garantire livelli di progressività ed equità della fiscalità locale. Siamo impegnati a dare seguito alla lotta alla evasione: in collaborazione con Anci Toscana abbiamo già avviato un percorso in ambito catastale: circa 500 sono state le segnalazioni all’Agenzia delle Entrate di immobili fantasma o comunque sospetti. E’ stato solo un primo banco di prova: si è operato senso anche su ticket bus e tassa di soggiorno. Con il nuovo Isee dal gennaio scorso, ci siamo subito adoperati per introdurre criteri di progressività e equità: ora siamo impegnati a valutare i primi risultati di questo lavoro”.
“Sul piano degli investimenti – prosegue l’assessore Cecchetti -, siamo riusciti ad intercettare importanti fondi grazie alla Regione o al contributo delle Fondazioni. Adesso, con la convenzione in avvalimento con gli uffici provinciali, puntiamo ai fondi europei”. Poi l’assessore difende la vendita delle quote Salt, una decisione assunta nell’ottica “del buon padre di famiglia” e della “prudenza”, così – dice – come avverrà per Gesam e la gara della rete del gas.
“Ora – ha aggiunto l’assessore – contiamo di sviluppare un piano articolato di investimenti, con un occhio alla manutenzione ordinaria e straordinaria guardando soprattutto ai paesi e ai quartieri. Va eliminato il patto di stabilità per andare in soccorso a queste realtà che hanno bisogno di investimenti”. Il prossimo appuntamento importante sarà entro il 31 ottobre quando dovrà essere approvato il primo documento unico programmatico, che fornirà, con il contributo del consiglio comunale, le linee guida e politiche per il bilancio preventivo del 2016.
Il dibattito. La prima a prendere la parola dopo la relazione dell’assessore è la presidente della commissione bilancio, Virginia Lucchesi (Lucca Civica): “Con il bilancio armonizzato verrà valorizzato il ruolo del consiglio comunale – sottolinea – e molto importante sarà il Dup, che si andrà ad approvare entro la fine di ottobre, che costituirà un primo approccio e un lavoro preparatorio al bilancio previsionale dell’anno prossimo. Questa progettualità prevista dal bilancio armonizzato spero non trovi l’intoppo di una ennesima riforma della fiscalità locale”.
Roberta Bianchi, consigliera della Federazione della Sinistra, fa una analisi delle scelte sulla base della relazione programmatica, partendo da questioni pratiche, come quella del contratto di quartiere al Giardino: “Ho visitato gli alloggi della Stecca che si ritengono di dover riqualificare – dice – e credo che sia impossibile con le risorse a disposizione dell’amministrazione comunale. Sarebbe necessario quindi reperire per questa voce ulteriori fondi. Quanto all’accordo di programma con Geal per l’estensione della rete fognaria, si dimenticano le zone a sud del Comune, come Massa Pisana e San Lorenzo a Vaccoli. Secondo noi sarebbe più urgente estendere la rete idrica a tutto il territorio. Al capitolo partecipate, poi, quanto a Geal si rileva una riduzione delle entrate, quindi viene previsto un aumento delle tariffe. Cosa aspetta quindi il Comune a rendere nuovamente pubblico il gestore?”. Capitolo tariffe: nel mirino finisce la Tari e quindi Sistema Ambiente. “Se l’obiettivo è la tariffa puntuale – dice la Bianchi – mi chiedo allora come mai sono state introdotte in centro storico le isole a scomparsa. Il ritiro dell’organico nelle periferie previsto soltanto due volte alla settimana è troppo poco. Quanto al canone per l’occupazione degli spazi pubblici, auspico che si ponga un freno”. Quanto poi alla tassa di soggiorno, la cui entrata prevista è di 730mila euro, la Bianchi è scettica: “Sarebbe meglio riportarla ai livelli degli anni scorsi”. Non manca un accenno alle società partecipate. La Bianchi, in particolare, chiede conto dello stato della gara per la rete del gas: “A nostro parere ci sono ripercussioni importanti anche per il bilancio”. Inoltre viene citato il caso della Polis che si vuole trasformare in Stu con l’acquisizione delle quote dei privati. Critiche anche vengono rivolte alle Farmacie Comunali: “Non si prevedono entrate per un euro”, dice la Bianchi. Poi la consigliera comunale fa una raccomandazione sulle spese del Comune: “Gli appalti spesso vengono assegnati al massimo ribasso – osserva – per risparmiare. Un servizio pubblico che deve secondo noi essere gestito dal pubblico non può essere affidato al massimo ribasso e ogni appalto deve essere costantemente monitorato”.
Diana Curione, consigliera di Lucca Civica, fa invece alcune osservazioni sulla relazione programmatica in riferimento alle spese in campo sociale: “Questo dimostra una particolare attenzione al settore da parte dell’amministrazione comunale – precisa -: nei prossimi mesi dovranno essere affrontate questioni emergenti, come le nuove povertà e l’invecchiamento della popolazione. Altro tema importante sarà quello del nuovo Isee. E’ sotto gli occhi di tutti quanta difficoltà interpretativa presenta il nuovo sistema ed è anche complicato prevedere le conseguenze sulle entrate e quindi anche sul bilancio comunale”.
“Purtroppo si arriva alla fine di agosto ad approvare il bilancio – sottolinea il consigliere comunale di Impegno Comune, Luca Leone -: sicuramente ci si è giunti a causa di una situazione difficile e complicata. Sicuramente l’armonizzazione del bilancio deve porre degli interrogativi, perché ci sono degli elementi di positività, è vero, ma anche di negatività. Quest’anno scontiamo anzitutto la difficoltà di confrontare i bilanci. Una cosa si può dire, che in questo bilancio ci sembra che mancano gli obiettivi politici. Ci sono comunque spunti importanti, e sono quelli relativi al recupero dell’evasione, alla stretta sui debiti di dubbia esigibilità e alla attenzione riservata al territorio e alle frazioni. La questione dei debiti fuori bilancio è stata seriamente affrontata dall’amministrazione, ma sulle società partecipate e sulle entrate da esse derivanti l’assessore e la giunta fanno troppo affidamento. Vorremmo sapere di più sul destino di Gesam. Il tema è legato anche a quello della gara per la gestione della rete del gas: mi auguro che quanto prima si tenga un consiglio specifico. Quanto alla vendita delle quote Salt – aggiunge – rinnovo tutte le mie riserve. Sarei più prudente nell’indicazione delle risorse derivanti da questa vendita”.
Roberto Lenzi, consigliere comunale Idv, comincia l’intervento focalizzando l’attenzione sulle entrate e in particolare su quelle derivanti alla lotta all’evasione e, tra le altre, dalle vendite immobiliari. Secondo il consigliere le previsioni di entrate sarebbero troppo ottimistiche. Critiche anche sul fronte della riduzione dei trasferimenti: secondo l’esponente Idv, i trasferimenti sono invece sostanzialmente stabili e anzi sarebbero aumentati da quando l’amministrazione è in carica.
Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, fa le pulci al bilancio: “Sindaco – dice il consigliere – è ormai un fattore consolidato di questi tre anni di mandato che agli annunci della sua giunta non seguono mai atti concreti. Infatti fin dal giorno del suo insediamento Lei stesso e i suoi assessori vi siete riempiti la bocca annunciando l’approvazione del bilancio di previsione nel mese di dicembre o al massimo nei primi mesi dell’anno per non far lavorare in dodicesimi la struttura. La realtà è che solo a giugno siamo stati chiamati ad approvare il rendiconto 2014 e stasera, a fine agosto, si approva il bilancio previsionale 2015 dopo aver fatto lavorare gli uffici per otto mesi in dodicesimi. Tutto questo è il risultato di una politica di annunci non mantenuti e che mantenendo fede alle prerogative delle amministrazioni di sinistra conferma una tassazione pesante per i contribuenti lucchesi. Se si considerano poi le politiche fiscali nazionali e regionali, la situazione diventa tragica per le famiglie e le imprese lucchesi già in difficoltà per il perdurare della crisi economica. Le cifre del bilancio previsionale 2015 e degli anni successivi sono impietose, nonostante che questa amministrazione abbia più volte dichiarato di lavorare per abbassare la tassazione, poi nella realtà ha confermato anche per gli anni 2016 e 2017 le medesime entrate tributarie previste per il 2015. Quindi come abbiamo sempre detto e sostenuto la tassazione per i cittadini lucchesi è in pesante aumento e così sarà anche per i prossimi anni. La previsione di entrate tributarie per l’anno 2015 è di 67 milioni di euro contro un rendiconto 2014 di 63,5 milioni euro. Ci preme ricordare alcuni dati per dimostrare quanto andiamo denunciando da tempo ovvero che la tassazione è alle stelle: nel 2011 la pressione tributaria per abitante era di 484,54 euro, nel 2012 primo anno di amministrazione Tambellini si è passati a 528,88 euro,nel 2013 a 534,25 euro e nel 2014 siamo arrivati addirittura a 707,77 euro per abitante. Queste le significative cifre delle entrate tributarie: 27.636.808 euro del rendiconto 2011, 47.792.802 uro nel 2012 (primo anno di Tambellini), 58.324.046 nel 2013 e 63.451.113 nel 2014. Dai dati del bilancio emerge che la Tasi prevista è di 7.150.000 euro e c’è un aumento della Tari rispetto al rendiconto 2014 di circa 2.100.000. Nell’introdurre la nuova Tasi avete approvato un sistema tariffario che sta incidendo negativamente  sui bilanci delle famiglie lucchesi già in grave difficoltà a causa della crisi economica, innalzando il tetto massimo fissato dalla Legge al 2,5 per mille, portandolo al 3,3 per mille e istituendo solamente detrazioni minime e rivolte a un numero molto limitato di contribuenti. Infatti rispetto all’Imu relativa al 2012, questa massiccia riduzione delle detrazioni, spettanti allora ai contribuenti lucchesi per l’abitazione principale e le sue pertinenze, è una delle principali cause di aumento del carico fiscale locale. Per quanto riguarda le imprese, l’amministrazione non ha previsto il pagamento della Tasi solo perché l’aliquota Imu è già al massimo e non c’era margine per l’aumento della tassazione e non certo per non complicare i loro bilanci. Infatti avete mantenuto le aliquote applicate lo scorso anno  ovvero al 10.6 per mille l’aliquota Imu di immobili locati come uffici, negozi, capannoni eccetera. Questa – aggiunge Martinelli – è sicuramente un’ulteriore tegola sulle attività commerciali e professionali già pesantemente colpite dalla crisi: è evidente infatti che i proprietari degli immobili riverseranno poi sui locatari questa imposta di natura meramente patrimoniale. Merita poi un chiarimento il fatto che avete previsto un recupero dall’evasione più che raddoppiato rispetto al 2014 si passa infatti da 2 milioni a 4.750.000 Euro. E’ vero che si va a recuperare il primo anno di Imu ma ci sono delle reali previsioni di un recupero così consistente o sono cifre inserite per far quadrare i conti? Un altro aspetto che ci preme sottolineare sono le entrate della tassa di soggiorno: i dati parlano chiaro:avete previsto per il 2015 entrate pari a 730.000 euro così come nel previsionale 2014 avevate previsto circa 720.000 euro. Poi siete dovuti passare alla realtà del flop delle vostre previsioni con un accertato di 550.000 euro. Dal bilancio di previsione si evince che nonostante che i trasferimenti siano previsti in aumento rispetto al 2014 è notevolmente aumentata la voce delle entrate tributarie. Considerando poi che ci sono stati anche maggiori utili delle portati dalle società del gruppo Holding e che le spese correnti non sono diminuite ci risulta incomprensibile la necessità di mantenere una tassazione alle stelle. Questa è la chiara dimostrazione che l’amministrazione mente sapendo di mentire perché ha sempre giustificato l’aumento delle tasse con i minori trasferimenti dello Stato, mentre è oggi evidente che avevamo ragione noi nel sostenere che potevano essere applicati forti correttivi alla Tasi in modo da incidere in maniera minore sulle famiglie lucchesi. Chiediamo quindi che sia rivisto l’intero sistema che costituisce la Iuc, imposta unica comunale. In conclusione la realtà che emerge dall’analisi del bilancio di previsione 2015 è che questa amministrazione prosegue il suo cammino mantenendo colpevolmente una tassazione senza precedenti, che va ad incidere negativamente sulle famiglie e sulle imprese già in difficoltà per il perdurare della crisi economica”.
Paolo Moriconi, consigliere comunale del Pd, prende la parola riallacciandosi all’intervento di Roberta Bianchi (Fds), riguardo alla gestione dei rifiuti: “Questa amministrazione si è impegnata seriamente ad estendere la raccolta porta a porta dei rifiuti – dice – e la relazione del piano finanziario di Sistema Ambiente lo dimostra chiaramente. Si è giunti ad una progressiva riduzione dei rifiuti e quindi ad una diminuzione dei costi. Quanto alle isole a scomparsa in centro storico, questa è la soluzione ritenuta migliore”. La Bianchi subito replica: “Non ho fatto valutazioni sulla raccolta differenziata – dice -: ho solo sollevato dubbi sulle isole a scomparsa in previsione della istituzione della Tia puntuale”.
Renato Bonturi, consigliere comunale del Pd, giustifica i ritardi nella presentazione del bilancio: “Il contesto non è stato semplice – ha detto -: Martinelli fa confusione quando confronta i bilanci degli ultimi anni. Il variare della normativa ha previsto diverse forme di rendicontazione dei tributi. L’aumento delle entrate non è imputabile ad un aggravio delle imposte ma ad una diversa contabilizzazione delle entrate. Uno degli aspetti distintivi di questo bilancio è l’impegno per la lotta all’evasione. Altro nodo quello della spesa per il sociale, che aumenta”.
La replica dell’assessore. Sulle questioni relative ai rifiuti e in particolare alle entrate dalla Tari e, in previsione, dalla Tia puntuale, l’assessore coglie l’occasione di chiarire, replicando dopo gli interventi dei consiglieri. “Con la tariffa puntuale potremo partire già dal primo gennaio 2016, perché la raccolta porta a porta raggiungerà l’80%. La Tia puntuale quindi non sarà istituita inizialmente nel centro storico, dove verranno introdotti gli adeguamenti necessari e ad ogni modo la tariffa puntuale sarà proposta in modo graduale, per evitare alcuni problemi, come quelli che ci sono stati a Capannori. Sulle agevolazioni ai non residenti, da equiparare a coloro che sono residenti all’estero, la discussione è in atto e le decisioni sono state rinviate all’anno prossimo”.
Le polemiche sulla cifra di entrate prevista dalla tassa di soggiorno vengono subito smorzate dallo stesso assessore. “La cifra indicata – spiega Cecchetti – deriva dall’attività di recupero dell’evasione che l’anno scorso non c’era. Inoltre, con la modifica del regolamento all’inizio dell’anno, la tassa è stata estesa anche agli appartamenti affittati ai turisti”.
Sul capitolo Gesam, invece, l’assessore aggiorna sugli ultimi passaggi. “Stiamo lavorando alla gara del gas – ha aggiunto l’assessore -: abbiamo acquisito l’advisor che servirà al comune come stazione appaltante per la raccolta dei dati dalle singole amministrazioni per determinare il valore della rete. L’iter è comunque complesso. Il lavoro negli ultimi mesi si è intensificato: la scadenza dell’11 settembre per la gara è del tutto indicativo. Questo lo si deduce dal fatto che i Comuni che prima di quello di Lucca avrebbero già dovuto indire la gara hanno ottenuto la proroga entro la fine dell’anno”.
L’odg sulla Salt. Società partecipate e Lucca Holding sono stati inevitabilmente al centro della discussione e delle polemiche arrivate dalle minoranze. Il tema ha riguardato la previsione della riduzione del capitale sociale della Lucca Holding. Un tema che l’amministrazione ha intenzione di affrontare a breve in un consiglio comunale ad hoc e che è inevitabilmente legato alle dismissioni delle partecipazioni in società e tra queste spicca l’operazione (ancora da condurre in porto) della Salt. Al riguardo ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto da alcuni gruppi consiliari, Luca Leone di Impegno Comune, in cui è centrale la questione dell’alienazione delle quote. L’odg richiama la giunta alla “prudenza” nella programmazione della destinazione delle risorse derivanti da questo genere di alienazioni. In particolare l’ordine del giorno invita ad utilizzare le eventuali liquidità dell’operazione a riserva di capitale sociale della Holding e per ripianare il debito della società. L’ordine del giorno è stato contestato dalla presidente della commissione partecipate, Virginia Lucchese, che ha giudicato improprio e poco attinente al bilancio l’ordine del giorno. “Il collegamento al bilancio c’è – ha sostenuto invece Luca Leone – perché nel documento programmatico si prevede una riduzione di capitale sociale della Lucca Holding, che non può non essere legato alla vendita delle quote Salt”.
Secondo Lucio Pagliaro (Pd) l’ordine del giorno è attinente, ma il consigliere invita a rinviare la discussione. Lenzi (Idv) propone un emendamento, invitando la giunta a dare specifici indirizzi alla Holding: “Nella ipotesi in cui l’amministrazione comunale proceda alla vendita delle azioni Salt – è l’invito di Lenzi -, il relativo ricavato non deve essere utilizzato come utili da distribuire al Comune e, quindi, da destinarsi a spesa, ma deve trovare un reimpiego analogo al precedente, in cui le azioni Salt costituivano un asset patrimoniale produttivo di utili periodici”.
In altri termini, secondo il consigliere Idv, il ricavato di un’eventuale vendita delle azioni Salt non deve dare luogo a trasferimenti a favore del Comune da destinarsi a spesa, “ma va reinvestito o, tutto al più, ripeto: tutto al più, va utilizzato per il rimborso anticipato di mutui accesi dalla Holding, ove contrattualmente previsto e conveniente, così da risparmiare, negli anni, sui relativi interessi passivi”.
“La questione – ha detto il sindaco – può essere sicuramente discussa in altra sede. Quell’ordine del giorno non può essere comunque accolto, ma lo prendo come una raccomandazione”.
Dopo una sospensione, l’ordine del giorno è stato emendato, specificando che diversi consiglieri di minoranza hanno chiesto uno specifico consiglio comunale sul tema delle alienazioni delle quote. Alla fine l’odg è stato respinto con 17 voti contrari e soltanto 4 favorevoli.