A Lucca altri 30 migranti in arrivo, piano per accoglierli

27 agosto 2015 | 14:26
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A Lucca altri 30 migranti in arrivo, piano per accoglierli

Altri 700 migranti in arrivo in Toscana a settembre, a Lucca ne potrebbero essere alloggiati fino a 30, se sarà rispettato il rapporto di un profugo ogni 600 abitanti, come ieri (26 agosto) ha ribadito l’assessore regionale Vittorio Bugli (Leggi). La provincia di Lucca, va detto, è sotto la lente della Regione sul fronte dell’accoglienza, perché qui da noi si contano (dato ufficiale aggiornato ad una settimana fa) ben 19 Comuni “riluttanti”, che finora si sono dimostrati, non solo a parole, ma anche nei fatti, non disponibili ad accogliere migranti.

Una bella fetta – perfino troppo consistente – a livello regionale, per passare inosservata, visto che in Toscana si contano in tutto una settantina di amministrazioni locali che non vogliono i profughi. La Prefettura, in virtù di questo, sta cercando proprio in questi giorni, accordi con gli enti locali, da Viareggio, a Massarosa e Capannori, per fare in modo che vengano reperite le strutture necessarie a far fronte all’emergenza. Ma, probabilmente, non basterà.
Quel che è certo è che – sempre stando al rapporto di uno a 600 – in provincia sono ancora disponibili circa 200 posti. Il tetto massimo dell’accoglienza, seguendo questo parametro, è di 657 persone. Attualmente ne sono ospitati all’incirca 465, la maggior parte dei quali sul territorio comunale di Lucca.
Il caso “scoppiato” nell’Oltreserchio sembra ormai risolto: nella zona resteranno soltanto 20 dei 40 migranti sistemati nei due B&B della Giamì Immobiliare, a Nozzano e a San Macario. Ma l’alloggio alternativo è una questione da dirimere fra Prefettura e gestore, in base alla manifestazione di interesse presentata nello specifico bando dell’ufficio territoriale del governo. “Non è il Comune di Lucca che può indicare i luoghi dove dovranno essere sistemati questi 20 migranti – sottolinea l’assessore Antonio Sichi -, ma abbiamo ottenuto disponibilità alla nostra proposta di collocarli altrove, sempre nel territorio di Lucca, ma, a questo punto, con un criterio condiviso e concertato. L’amministrazione comunale, infatti, non vuole tirarsi indietro e non si tirerà indietro. Siamo disposti a fare ancora di più per l’emergenza umanitaria, ma vogliamo che le scelte siano prese con il criterio dell’uno a 600 ma anche con cognizione di causa, conoscendo le realtà del territorio e proponendo e sviluppando progetti di vera integrazione e assistenza a queste persone che fuggono dal dolore, dalla povertà e dalla morte”.
Per questo, in queste settimane, si è lavorato ad un piano dettagliato, modellato sul territorio e sulle sue caratteristiche, per reperire strutture adeguate (e soprattutto) abitabili per l’accoglienza e per alleggerire il tendone della Croce Rossa di Lucca che nonostante lo straordinario impegno dei volontari rischia di “scoppiare”. Saranno cioè ricercati alloggi privati da mettere a disposizione dei migranti, su input della Regione Toscana stessa. Proprio ieri infatti la giunta regionale ha approvato una delibera ad hoc, anticipando risorse per un importo complessivo di 290mila euro circa (verranno poi rimborsati dallo Stato), che saranno destinate all’acquisto di una serie di moduli abitativi provvisori.
Una parte, 100mila euro circa, saranno impiegati per il noleggio, e gli altri 190mila direttamente per l’eventuale acquisto.
“Le nuove attrezzature – spiega la Regione – potranno essere dislocate anche su terreni di proprietà regionale gestiti da enti dipendenti (ad esempio parchi). L’acquisizione dei nuovi alloggi provvisori permetterà di evitare l’accoglienza in hotel. Inoltre, gli alloggi acquistati potranno essere a disposizione della Regione andando a potenziare la sua dotazione per l’utilizzo nell’ambito di successive e eventuali emergenze di protezione civile”.
A Lucca potrebbero fornire una alternativa alla tensostruttura delle Tagliate. “Il problema della Croce Rossa è di tutti – ricorda ancora Sichi -, e non soltanto del Comune di Lucca. Se altri migranti arriveranno, come ha detto l’assessore Bugli soltanto ieri, ce ne faremo carico nella misura che ci è concessa e forse anche un po’ oltre. Ma vogliamo assolutamente che anche gli altri Comuni limitrofi facciano lo stesso”.
Oltre ad un piano dell’accoglienza, l’amministrazione comunale sta per lanciare progetti di integrazione e coinvolgimento dei migranti, nell’ottica della cooperazione. L’idea è stata sviluppata nelle ultime settimane e sarà presentata già a settembre. “Non c’è, crediamo, soltanto il problema di dare un tetto a queste persone – sottolinea l’assessore -: c’è bisogno che siano seguite e seguano un percorso di vera integrazione. Altrimenti, non si uscirà mai dall’emergenza”. E, forse, nemmeno da soluzioni tampone.
La prospettiva di nuovi arrivi a settembre è più che concreta: “Faremo come sempre abbiamo fatto la nostra parte, nella misura che ci è possibile e concessa – ribadisce l’assessore -, stavolta però con scelte che siano condivise e chiare per tutte le parti in gioco”.

rob. sal.