Riapre rinnovato il Museo della Liberazione di Lucca

Sabato (29 agosto), in occasione della Notte Bianca di Lucca, il Museo della Liberazione sarà aperto con ingresso gratuito, dalle 19 per chiudere alle 2 di notte, offrendo la possibilità di visitare in anteprima le sale appena rinnovate. E’ infatti terminato il secondo blocco di lavori, grazie al contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca, e sono così stati completati i nuovi diorami ispirati non a scene di combattimento e di guerra ma a momenti che portano il visitatore a riflettere sugli orrori dei conflitti. Tra le novità la realizzazione di una postazione di primo soccorso con un intervento su un ferito. Questa figura è un omaggio al Capitano John Jones che al termine del conflitto donò la propria uniforme al Museo.
Nel percorso rinnovato meno spazio alle armi e più storie che raccontano la guerra vista da tante angolazioni diverse. Per questo già nella prima sala si vede in esposizione la guerra declinata nel quotidiano: dalle pagelle dei futuri combattenti, agli zampironi per difendersi dalle zanzare in Etiopia, fino alle misere razioni e allo scarso equipaggiamento.
La seconda sala è dedicata gli alpini caduti sul fronte russo. In questa stanza anche oggetti, uniformi, documenti dell’esercito tedesco. La terza sala vede in esposizione uniformi di una crocerossina; un ufficiale americano; un soldato nippoamericano; un fante italiano; un pilota da aereo da bombardamento della Usaaf.
La quarta sala conserva parte del cancello e del recinto di filo spinato del campo di concentramento italiano per prigionieri inglesi di Colle di Compito. In questa sala anche una vetrina con parte dei documenti dei tanti rastrellati italiani condotti prigionieri in Germania tra il 1943 e il 1945. La quinta sala è dedicata agli alleati: al centro un diorama legato alla Liberazione di Lucca, con una postazione di mitragliatrice e due soldati intenti ad osservare una mappa e a consumare il rancio. Nelle vetrine tanti oggetti di uso comune che cambiarono la vita dei lucchesi all’arrivo degli alleati come la cioccolata, le pesche sciroppate, le sigarette, e poi ancora carte da gioco, vestiti, medicine.
La sesta sala fa spazio alle resistenze civili e militari, alle privazioni e alle violenze, con sacerdoti, rifugiati, rastrellati, fuggitivi. Per la fine di settembre sarà completato il percorso didattico in italiano e in inglese che permetterà di poter visitare il museo con più facilità.