Via Francigena, 20mila pellegrini ogni anno

31 agosto 2015 | 16:55
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Via Francigena, 20mila pellegrini ogni anno

Via Francigena, dati e prospettive. E’ il responsabile dei progetti dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, Luca Bruschi, a snocciolare le potenzialità dell’antica via di pellegrinaggio da Canterbury a Roma che vede circa 20-25mila visitatori ogni anno.

Partiamo dai dati. “Alcuni dati dimostrano con evidenza – dice Bruschi – l’interesse verso la Francigena, anche attraverso il portale web e gli strumenti social. Gli accessi nell’ultimo mese sul sito www.viefrancigene.org sono registrati in 55mila visitatori (dei quali 10mila dall’estero), mentre sul www.visit.viafrancigena.org sono oltre 25mila. A questi si aggiungono i 5mila legati al sito della via Francigena nel Sud ed il grande incremento dei contatti che arrivano dai social: Facebook (copertura totale mensile oltre 100mila), Twitter, Instagram. Nel 2014, nello stesso periodo, i dati in generale erano inferiori del 30 per cento, mentre nel 2013 del 55 per cento. Per questo 2015 in corso, entro fine anno si potrò raggiungere la soglia di 1 milione di visitatori sul web.  In aumento anche la richiesta di credenziali, sia attraverso il portale web, sia attraverso i punti tappa. I moduli che vengono compilati dai camminatori prima di partire ci restituiscono anche preziosi dati utili per “profilare” meglio il target dei pellegrini e per poter stilare dati precisi ed aggiornati a fine anno”. Quindi un occhio al futuro: “La Francigena sta vivendo la fase di slancio del Cammino di Santiago agli inizi degli anni Novanta – commenta Bruschi – Oggi questo itinerario europeo è diventato quello che ormai tutti conosciamo (oltre 200mila pellegrini all’anno) e nuovi cammini si sono sviluppati in Spagna, generando una rete di migliaia di chilometri fruibili ed attrezzati, dedicati a trekking e turismo slow. Negli ultimi anni tanto lavoro è stato fatto ed una forte consapevolezza sull’importanza di questo progetto culturale si sta ormai consolidando a livello internazionale. Ma ancora tanto lavoro resta da fare. La Francigena ha un potenziale ancora maggiore se pensiamo all’intero percorso europeo, compresa la direttrice Sud. La Francigena rappresenta inoltre una risposta allo sviluppo dei territori a partire dal recupero della identità locale e culturale, facendo riscoprire un forte senso di appartenenza.. Non è facile mantenere l’autenticità originaria di un cammino che affonda le sue radici nella storia dell’Europa e nella sua dimensione spirituale. Ma questa è condizione essenziale per continuare a far rivivere la Francigena con i suoi valori europei che entro ad essa sono rinchiusi”.
Necessario dunque, conclude Bruschi, promuovere i servizi sulla Francigena: “Affinché si possa concretizzare l’attesa verso un progetto di questa dimensione – spiega Bruschi – anche in vista del prossimo Giubileo, dovrà far seguito un adeguato sviluppo delle infrastrutture al fine di rendere perfettamente fruibile il percorso a piedi, in bicicletta e a cavallo, cosi come dovranno essere messe in sicurezza tutte le tratte, creati nuovi punti tappa, ampliata l’offerta legata all’accoglienza. Questo significa mettere la Via Francigena al centro delle politiche nazionali, regionali e locali per la pianificazione e sviluppo strategico territoriale”.