Assunzioni a scuola, tagliati fuori tanti precari lucchesi

La “Buona Scuola” non poterà grandi benefici ai precari lucchesi. L’entusiasmo alle convocazioni degli insegnanti per le immissioni in ruolo degli ultimi giorni è scolpito sul volto di chi a Lucca è piovuto da altre province o altre regioni. E’ l’effetto dell’invasione nelle graduatorie che si è verificata lo scorso anno, per l’aggiornamento triennale. E, ancora una volta, le conseguenze più clamorose si registrano per la scuola dell’infanzia, dove le 33 assunzioni non interessano nessun lucchese. Gli insegnanti in attesa di un posto fisso in graduatoria sono stati, infatti, catapultati in fondo all’esercito dei precari, scavalcati da chi si è presentato con punteggi molto alti, arrivando da fuori provincia. Una cosa che in altri contesti sarebbe buona e giusta, ma che secondo i precari lucchesi è frutto di una ingiustizia e in alcuni casi anche di punteggi “gonfiati” in assenza di requisiti.
E’ quello che si sostiene in un esposto presentato ormai alcuni mesi fa alla procura della Repubblica di Lucca, cui spetterà valutare se in questi abusi ci sono gli estremi del reato. Secondo l’ufficio scolastico provinciale di Lucca no. Lo spiega l’avvocato Marzia Riccomi che insieme alla collega Ida Antonacci ha seguito le vicende del gruppo di insegnanti precari che ha deciso di rivolgersi alla magistratura.
“Per l’ex Provveditorato non sarebbe ravvisabile l’ipotesi di reato – spiega -: i controlli che l’ufficio scolastico ha svolto sulle candidature segnalate dalle insegnanti in qualche caso hanno rilevato che i punteggi erano sbagliati al rialzo ma non si è ritenuto di dover procedere ad una segnalazione all’autorità giudiziaria, perché si sono considerate errori le incongruità rilevate”. “Errori” che sono stati trovati anche nei fascicoli di alcuni dei 33 insegnanti precari che quest’anno entrano di ruolo per la scuola dell’infanzia. “I punteggi ritenuti illegittimi – spiega l’avvocato – sono stati tolti ai candidati e l’ex provveditorato ha in effetti aumentato da quest’anno i controlli in questo senso, su impulso anche della mobilitazione dei docenti precari in tal senso. Noi, tuttavia, aspettiamo che l’esposto presentato sia valutato dal magistrato, sul cui tavolo è appena finito. Dal nostro punto di vista, la frequenza di questi punteggi lievitati tra le candidature non può essere frutto soltanto di un errore materiale e non voluto. Per questo intendiamo andare fino in fondo”. In altre parole, i precari che hanno firmato l’esposto chiedono anche la sospensione dalle graduatorie di quei candidati che, secondo loro, hanno “barato” al rialzo sui punteggi. L’ufficio scolastico provinciale, dal canto suo, la vede in modo diverso, tant’è che nessun candidato con queste caratteristiche è stato sospeso. E giovedì (3 settembre) per i docenti della scuola primaria si apre un nuovo capitolo verso la prima campanella: sono infatti in programma le convocazioni per i posti a tempo determinato. La maggior parte sono rassegnati e hanno fatto domanda a livello nazionale, con la speranza di ottenere almeno un incarico annuale.