Giardino, giù due immobili per far posto a uffici e negozi

3 settembre 2015 | 15:59
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Giardino, giù due immobili per far posto a uffici e negozi

Via libera all’abbattimento di due vecchi edifici Erp per fare spazio alle attività commerciali e agli uffici, come previsto dal cosiddetto contratto di quartiere. Alla fine dell’estate, il quartiere Giardino torna al centro di un atto amministrativo firmato dal dirigente Maurizio Tani. Si tratta di una demolizione che era già stata annunciata e che segue all’abbattimento già avvenuto di altrettanti edifici. Nell’area dovranno sorgere negozi di vicinato ed uffici: un progetto che il Comune di Lucca ha rimesso a bando dopo il fallimento della ditta Colliva Edilizia, che ha fatto venire meno gli accordi del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2004 e relativi proprio all’attuazione dell’intervento per il cosiddetto comparto 3b, l’area che verrà assegnata in proprietà al privato. Che in cambio è obbligato a cedere al Comune una superficie minima di 300 metri quadrati che verrà destinata, secondo le intenzioni, ad attività culturali e di aggregazione per il quartiere.

Una idea osteggiata dal comitato di Pontetetto, che, come è noto, contesta le modifiche al contratto originario, soprattutto per quello che riguarda l’edificio della Stecca. Un immobile composto da 14 alloggi di cui inizialmente era previsto l’abbattimento. Il Comune, però, ha deciso di modificare il programma e conservare la struttura che, ovviamente, dovrà essere riqualificata. Per gli abitanti, invece, quel “mostro” dovrebbe essere abbattuto per fare spazio ad un parco, come si era pensato inizialmente. L’amministrazione, tuttavia, nonostante alcuni tentativi di confronto miseramente naufragati, ha intenzione di andare avanti. L’atto firmato proprio oggi dal dirigente Tani, invece, è un passo in avanti verso la realizzazione di parte del contratto di quartiere. L’area destinata alla cessione in proprietà al privato ha una superficie di 4.600 metri quadrati e il vincitore del bando, dopo avere realizzato gli immobili, potrà gestirli attraverso l’affitto o la vendita. L’area che sarà oggetto dell’intervento è occupata parzialmente da due vecchi edifici Erp, che il Comune dovrà demolire a proprie spese. La nuova costruzione, che ospiterà negozi di vicinato e attività terziarie, dovrà avere un volume massimo di 10mila metri cubi e un’altezza massima di 10 metri e mezzo, configurandosi dunque come edificio prevalentemente monopiano. Particolare attenzione, è stato spiegato, verrà riservata in sede di punteggio alle soluzioni progettuali che prevedano un’ulteriore riduzione del volume e dell’altezza e all’adozione di sistemi bioclimatici per il risparmio energetico.