Poste, il Tar sospende la chiusura degli uffici

4 settembre 2015 | 20:33
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Poste, il Tar sospende la chiusura degli uffici

Niente chiusura, almeno fino alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale, per gli uffici postali di Valpromaro, Castelvecchio Pascoli e Mologno e stop alla riduzione dell’orario dell’ufficio di Filecchio. Così ha deciso, in via cautelare, la sezione terza del Tribunale Amministrativo Regionale, sospendendo gli effetti della decisione di Poste Italiane sulla riorganizzazione degli sportelli. A vincere il primo round della causa sono i Comuni di Camaiore, Massarosa e Barga, tutti difesi dall’avvocato Gabriele Melani, che hanno convinto la corte ad annullare gli effetti del provvedimento di Poste in via cautelare, soprattutto nella parte in cui Poste, si legge nell’ordinanza “contesta la titolarità in capo al Comune ricorrente di un qualche potere di intervento ai fini della concreta attuazione del piano di razionalizzazione, sostenendo peraltro di avere posto in essere ogni azione utile al confronto preventivo con gli enti locali interessati”.

Un difetto di concertazione, insomma, che oltre che sospendere, dopo settimane di proteste da parte di amministrazioni, comitati e cittadini costa a Poste Italiane una condanna alle spese pari a 1500 euro a sentenza.
Ma gli effetti della sentenza, oltre a creare un precedente, non riguardano solo i Comuni della provincia di Lucca che hanno fatto ricorso al Tar, ma una cinquantina di Comuni in tutta la regione, come comunicano Anci e Uncem, quelli che avevano impugnato la comunicazione con cui Poste italiane aveva informato i sindaci dei ‘tagli’ al servizio.
Ieri a Firenze si era svolto un presidio organizzato da Anci Toscana davanti alla sede di Poste Italiane in via Pellicceria, proprio per protestare contro la decisione dell’azienda di chiudere 57 uffici situati in piccoli Comuni.