Martinelli: “Proteste dei migranti, basta con il buonismo”

6 settembre 2015 | 17:52
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Martinelli: “Proteste dei migranti, basta con il buonismo”

“Invece di ringraziare che sono stati accolti a nostre spese protestano. Questo è uno schiaffo in piena faccia a tutti i lucchesi che faticano a fronteggiare le difficoltà di ogni giorno”. Marco Martinelli, presidente del gruppo di Forza Italia commenta così la protesta di alcuni migranti sotto la prefettura, per criticare alcune situazioni legate alla loro accoglienza nelle strutture sul territorio. “E’ bene ricordare – attacca Martinelli – a chi si lamenta e alle cooperative che hanno trasformato l’immigrazione in un business che lo Stato italiano spende oltre trenta euro al giorno per immigrato e, statistiche alla mano, nella maggior parte dei casi questi non hanno nemmeno diritto all’asilo politico. Una spesa – continua Martinelli – che va a penalizzare in maniera drammatica i nostri concittadini, in particolar modo le fasce più deboli come gli anziani e i disoccupati. Martinelli tiene poi a sottolineare il concetto che si tratti di presunti profughi perchè “per profugo si intende chi scappa da una zona di guerra o per persecuzioni religiose. Nel caso del nostro territorio è invece già verificato che la percentuale di effettivi profughi che arrivano è bassissima, si tratta di veri e propri clandestini”.

“La retorica buonista – attacca Martinelli – che predica che dalle guerre scappano principalmente donne e bambini è doppiamente smentita dalla realtà di fatto anche a Lucca. Il polo logistico di piazzale Don Baroni ospita infatti 111 persone di cui solo 2 donne e la maggior parte degli ospitati non provengono da paesi in guerra: chi sostiene il contrario violenta la realtà per fini ideologici. L’amministrazione Tambellini – conclude Martinelli – si sta dimostrando debole nel fronteggiare il problema degli arrivi sul nostro territorio e continua a predicare ai lucchesi estenuanti falsi buonismi che finiranno per trasformare la nostra città in un grande campo profughi, mascherato da qualche lavoro socialmente utile che il Comune si appresta a far fare, come uno spot, a qualche immigrato”.