Coldiretti Lucca al presidio al Brennero per il made in Italy

8 settembre 2015 | 11:55
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Coldiretti Lucca al presidio al Brennero per il made in Italy

Mozzarelle dirette proprio in Toscana, forse anche ai consumatori nostrani, ma anche pancette fresche senza marchio pronte a diventare “italiane”, porri svedesi, cagliate e milioni di litri di latte (ne passano 3,5 milioni al giorno) e sacchi di latte in polvere destinati all’industria casearia del nostro paese: ingredienti e semilavorati che da stranieri, una volta che hanno valicato i confini nazionali, diventano Made in Italy. Il tutto all’insaputa dell’ingannato consumatore italiano. C’erano (come promesso alla vigilia) anche tanti agricoltori della lucchesia al valico del Brennero per il presidio organizzato da Coldiretti. A guidare la delegazione il presidente provinciale, Cristiano Genovali ed il direttore, Maurizio Fantini. Fermati ed ispezionati con l’ausilio di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri dei Nas decine di camion, diretti nelle “fabbriche” del nostro paese, a volte anche già confezionati come nel caso clamoroso delle mozzarelle “fresche” già confezionate e marchiate con tricolore italiano. Sarebbero finite sulle nostre tavole da lì a pochi giorni. Nella rete delle ispezione anche container pieni di sacchi di polvere di latte e cagliate, insieme a tante altre imitazioni di prodotti tipici che sono sono consegnati dai giovani agricoltori della Coldiretti a Bruxelles all’ambasciatore Stefano Sannino della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Rue du Marteau, dove è intervenuto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in occasione del vertice straordinario dei Ministri europei dell’Agricoltura per protestare contro i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze. “Stop alle politiche europee – spiega Maurizio Fantini, direttore provinciale Coldiretti – che favoriscono gli inganni a tavola e snaturano le caratteristiche e la qualità dei prodotti alimentari, oltre che ingannare tutti i consumatori, che spesso acquistano di fretta senza verificare provenienza, per questo bisogna dire basta e tutelare il Made in Italy ed il Made in Tuscany”.

Il 29 settembre scadrà l’ultimatum fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. La lettera di “diffida” della Commissione Europea sull’infrazione 4170 vuole imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 35 formaggi tradizionali censiti prodotti in Toscana, compreso il Pecorino della Garfagnana e delle Colline Lucchesi, ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni. “In Europa – spiega Cristiano Genovali, presidente provinciale Coldiretti – si consentono trucchi e inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare, anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare. Qualche cosa sta cambiando – continua Genovali – e la richiesta di trasparenza, tracciabilità ed etichettatura di origine per la quale si batte da anni la Coldiretti è diventata un patrimonio comune come dimostrano la proposta alla Commissione Ue formulata dai ministri agricoli di Italia, Francia, Spagna e Portogallo ma anche le richieste avanzate da molti altri paesi dell’Unione”. Intanto Coldiretti porterà avanti la sua battaglia anche nella settimana dell’Expo, dal 14 al 20 settembre: “Da tutela del nostro agroalimentare – conclude Genovali – la sopravvivenza della nostra agricoltura”.