Luminara lampo vince il maltempo. Applausi ai migranti

13 settembre 2015 | 17:28
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Luminara lampo vince il maltempo. Applausi ai migranti
Luminara lampo vince il maltempo. Applausi ai migranti
Luminara lampo vince il maltempo. Applausi ai migranti
Luminara lampo vince il maltempo. Applausi ai migranti
Luminara lampo vince il maltempo. Applausi ai migranti
Luminara lampo vince il maltempo. Applausi ai migranti

Una Luminara “lampo” vince la sfida al maltempo, che fino all’ultimo minuto ha minacciato la processione per l’esaltazione della Santa Croce. Ma l’evento più importante del calendario religioso e civile cittadino si è svolto comunque stasera (13 settembre). Certo la pioggia ha portato a qualche intoppo. Specie nello sfilamento del corteo, velocissimo per il timore del temporale e dove si sono creati, a tratti, spazi vuoti, ma anche nell’accensione dei lumini, andata a rilento e terminata a Luminara già iniziata. Ma poi dopo un via con dieci minuti di ritardo dal sagrato della basilica di San Frediano, dove i gruppi si erano raccolti impugnando in una mano i ceri, nell’altra l’ombrello, il corteo si è affollato durante il percorso e la Cattedrale, al termine, è stata gremita per l’omaggio al Volto Santo.

Un punto altissimo – dopo la tensione e la fibrillazione di un’intera giornata in bilico – lo si è raggiunto proprio in San Martino, quando, dopo le autorità ecclesiastiche, è giunto il gruppo composto da una cinquantina di migranti, dietro al labaro con su una scritta inequivocabile: “Lucca Accoglie”. La folla che, nel frattempo – grazie ad una tregua della pioggia – si era radunata ai fianchi del corteo, ha applaudito i profughi, accolti uno ad uno con una stretta di mano dall’arcivescovo Italo Castellani che poi leggendo l’apostolo Paolo ha ricordato che il “Signore è di tutti e ama tutti”, senza distinguere le nazioni di provenienza. Un messaggio composto ma allo stesso tempo incisivo alla città, dove negli ultimi giorni non erano mancate le polemiche, concentrate proprio sulla partecipazione dei profughi al corteo. Polemiche che hanno indotto il gruppo consiliare di Forza Italia a Lucca (Marco Martinelli e Mauro Macera) a non partecipare in rappresentanza del partito come consiglieri comunali alla processione, ma soltanto nella veste di privati cittadini.
Le critiche non hanno fermato né l’Arcidiocesi né il Comune, che ha sostenuto fin dal principio l’iniziativa e dato l’ok alla partecipazione dei profughi accolti dalla Caritas diocesana. E la città capitale del volontariato ha gradito, manifestando la propria condivisione con gli applausi dei presenti.
FOTO – La processione vince il maltempo (di Domenico Bertuccelli)

Una processione “lampo”. Eppure tutto questo è stato in forse fino all’ultimo (Leggi). Dopo qualche ora di tregua, la pioggia è tornata a cadere a mezzora dalle 20, orario previsto per la partenza del corteo che è sfilato molto velocemente per le vie della città, a causa delle preoccupazioni per il maltempo: alle 20,40 nonostante il via in ritardo di circa 10 minuti la testa del corteo è entrata in San Martino e la processione si è conclusa con un’ora di anticipo rispetto alle precedenti edizioni.
Corsa per accendere i lumini. Il maltempo ha provocato comunque disagi. Non sono mancati ritardi e le operazioni di allestimento sono andate avanti veramente fino all’ultimo minuto. Perfino in piazza San Martino l’accensione dei lumini è andata avanti fino a processione ormai iniziata, come non era quasi mai accaduto. Gli addetti sono infatti dovuti correre ai ripari perché la pioggia ha spento molti dei lumini che erano stati accesi nel pomeriggio. In San Giovanni i ritardi sono andati ben oltre le 20,30. I lumini erano stati accesi in parte prima che la pioggia sorprendesse gli operai, costringendo ad una interruzione. Nel frattempo, però, la gente ha cominciato ad affollare la strada per raggiungere la Cattedrale e questo ha fatto accumulare altri ritardi nell’accensione dei lumini. Buona, invece, la risposta dei commercianti che in larga parte si sono attenuti al regolamento della Luminara, spegnendo le luci artificiali delle vetrine e accendendo i lumini per creare l’atmosfera giusta per il passaggio della processione, aperta con la Croce fiorita realizzata dalla Coldiretti. Unico neo, un battibecco che c’è stato in via Fillungo per il passo di un privato che era stato invece bloccato. Le forze dell’ordine presenti hanno riportato la calma, senza altri inconvenienti.
Il percorso. Il corteo come da tradizione ha percorso via Fillungo, via Roma, piazza San Michele, via Vittorio Veneto, piazza Napoleone, piazza del Giglio, via del Duomo, piazza San Giovanni e piazza San Martino. Il primo segmento della processione, quello delle associazioni di volontariato, è entrato in Cattedrale ad appena mezzora dalla partenza, al termine di una sfilata a passo veloce che ha sfidato il rischio di pioggia e che c’è riuscita per un pelo visto che all’arrivo in Cattedrale il maltempo è tornato a colpire. Erano presenti tra gli altri le delegazioni della Croce Rossa, i vigili del fuoco, l’associazione Autieri della Garfagnana e gli Alpini. Poi è stata la volta delle parrocchie facenti parte della diocesi, dalla Versilia alla Valle del Serchio, fino a quelle cittadine. In corteo c’era anche una rappresentanza della chiesa ortodossa rumena, un altro segnale di ecumenismo che ha voluto dare la Chiesa lucchese. A seguire, tra le rappresentanze delle parrocchie, anche le corali e i gruppi musicali della Piana, tra cui la banda La Campagnola di Marlia. Hanno sfilato come sempre le confraternite delle Misericordie, con una nutrita rappresentanza, seguite dai cavalieri del santo sepolcro e dall’Ordine di Malta.
I migranti accolti da applausi. Dopo il capitolo della Cattedrale e l’arcivescovo Italo Castellani hanno sfilato i migranti, con il gruppo della Caritas Diocesana, vera novità della processione di quest’anno. Un coro di applausi per i profughi si è levato dalla folla ai lati della strada. I migranti sono stati accolti in cattedrale da una stretta di mano del vescovo.
Le autorità civili. Subito dopo ha sfilato come da tradizione il segmento civile della processione, con in testa il sindaco Alessandro Tambellini, la giunta e una rappesentanza del consiglio comunale. Presente anche Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale della Toscana, affiancato dall’assessore Marco Remaschi e dal consigliere regionale del Pd, Stefano Baccelli. Per la Provincia di Lucca, presente l’assessore Luigi Rovai, Andrea Palestini, Daniele Lazzareschi e Paolo Benedetti. Presenti anche le rappresentanze dei Comuni. Per Montecarlo oltre alla polizia municipale erano presenti l’assessore Luca Galligani, l’assessore Marzia Bassini e il consigliere delegato Marco Carmignani, mentre per Viareggio c’era il sindaco Giorgio Del Ghingaro, accompagnato dalla moglie. Per Altopascio tra gli altri il sindaco Maurizio Marchetti. Come trazione, non ha fatto mancare la sua presenza la Fondazione Crl. Immancabili poi i Lucchesi nel Mondo con oltre 30 delegazioni dall’estero. Anche la scuola lucchese era in corteo con il labaro del ministero dell’istruzione e al seguito una rappresentanza dell’ufficio scolastico provinciale e, ovviamente, il provveditore Donatella Buonriposi. Quest’anno, invece, assente il ministro lucchese Stefania Giannini, ma c’erano i parlamentari Andrea Marcucci e Raffaella Mariani del Pd. Non è mancato alla celebrazione il procuratore capo Aldo Cicala.
Omaggio al Volto Santo e Mottettone. All’arrivo nella cattedrale di San Martino c’è stato l’omaggio al Volto Santo, e poi il breve discorso dell’arcivescovo: “Ringrazio tutte le autorità presenti – ha detto – ma soprattutto i giovani in maglietta azzurra, i cresimati e i cresimandi ricevuti in 400 l’altra settimana da Papa Francesco: ringrazio loro per essere qui. Vorrei salutare poi i nostri Lucchesi nel Mondo che tengono alto il nome della nostra città, della nostra cultura e della fede nel Volto Santo”. Il vescovo ha poi letto un testo dalle lettere dell’apostolo Pietro, lanciando così un monito alla città riguardo alla tolleranza e all’accoglienza: “In verità sto rendendomi conto – ha citato Pietro – che Dio non ha fatto preferenze di persone a seconda delle nazioni a cui appartengono. Questo trova fondamento nel fatto che Dio Padre è il creatore e non si può quindi non voler bene a tutte le sue creature. Il Signore è di tutti – ha aggiunto l’arcivescovo citando San Pietro -. Un abbraccio particolare a tutti gli anziani e agli ammalati e a coloro che sono rimasti a casa per la paura del tempo: la vostra sapienza e sofferenza non è inutile”. Sono seguiti i canti a cura delle corali presenti e la liturgia conclusiva. E’ stato poi eseguito dalla Corale Cappella Santa Cecilia – diretta dal maestro Luca Bacci – il Mottettone Alleluia! Annunziate a tutte le genti composto dal maestro Marino Pratali appositamente per la Santa Croce del 1976. Purtroppo, niente fuochi d’artificio: la decisione è stata presa in mattinata dagli organi competenti perché il maltempo ha compresso le condizioni per svolgere lo spettacolo pirotecnico in sicurezza. Domani mattina alle 10,30 in Cattedrale appuntamento con il Solenne Pontificale.

FOTO/2 – Altre immagini della processione di Santa Croce