Teatro del Giglio verso il pareggio di bilancio

15 settembre 2015 | 13:07
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Teatro del Giglio verso il pareggio di bilancio

Il Teatro del Giglio verso il pareggio di bilancio e la costituzione di una fondazione di partecipazione che sostituisca l’ormai obsoleto strumento dell’azienda speciale. E’ passato oggi (15 settembre) dalla commissione congiunta bilancio e controllo sulle partecipate il bilanco consuntivo 2014 e preventivo 2015 del teatro di tradizione lucchese. Fra risparmi e nuovi progetti quella che è emersa è la volontà, dopo una serie infinita di bilanci in perdita, di arrivare a un bilancio in pareggio che possa in qualche modo rendere attrattiva la realtà culturale cittadini a possibili investimenti di terzi in una struttura giuridica più snella quale quella di una fondazione.
Nel frattempo la razionalizzazione dei conti del Giglio porta, come ha spiegato l’amministratore unico Stefano Ragghianti, a chiudere il bilancio 2014 con una perdita di esercizio di 354mila euro, debiti fuori bilancio che il consiglio comunale sarà chiamato ad approvare con la previsione di un rientro spalmato nell’arco di tre anni a 118mila euro l’anno.

“Della perdita di esercizio – ha spiegato Ragghianti ai consiglieri commissari – una parte consistente, pari a 160mila euro, riguarda l’operazione straordinaria della svalutazione di crediti di dubbia esigibilità e risalenti nel tempo. Questo significa che la perdita di esercizio, per quanto riguarda la gestione ordinaria, si aggira intorno ai 190-200 mila euro”. Perdite che, se non totalmente almeno per gran parte non si verificheranno nell’esercizio in corso: “Nel preventivo 2015 – ha spiegato sempre Ragghianti – bisogna infatti tenere conto della riduzione sensibile del costo del personale, che ha previsto quattro trasferimenti al sistema delle partecipate, due a Lucca Holding Servizi e due a Sistema Ambiente, la trasformazione di due contratti a tempo pieno in contratti part-time a 30 ore mensili e il licenziamento concordato di un lavoratore, già conciliato all’ufficio del lavoro. Questo significa un risparmio nel costo del personale pari a 180mila euro lordi, che non sarà il risparmio complessivo dell’azienda. C’è da considerare, infatti, la necessità di inserire, almeno per certi periodi dell’anno, di una figura tecnica per cui il risparmio reale sarà di 160-165mila euro circa. Per il 2015, c’è da sottolineare, il risparmio incide per sette-otto dodicesimi e si aggira all’incirca sugli 80-85mila euro. E’ ancora aperto, invece, il tavolo sindacale sul premio di produzione, contrattazione di secondo livello che noi vogliamo in qualche modo legato ai risultati, che sia il pareggio di bilancio o la riduzione del monte ore di straordinari. Nel 2015, invece, sul tema sarà un anno di transizione che con tutta probabilità ci porterà ad indicare una cifra a forfait”. Altri risparmi, ha spiegato ancora Ragghianti, arrivano dal passaggio dal collegio dei revisori a un revisore unico e ad alcune manovre per la riduzione delle indennità del personale e delle spese di carattere generale.
Buone notizie, invece, arrivano dal Fondo Unico dello Spettacolo: “Nel bilancio preventivo – dice Ragghianti – è indicata la cifra di 430mila euro basata sui livelli dell’anno passato, mentre è arrivata la notizia di un incremento del contributo di 82mila euro. Ancora un punto interrogativo, invece, il contributo che ci arriverà dalla Regione Toscana”. “Con questi dati – conclude Ragghianti – si stanno creando tutte le condizioni economiche per la trasformazione del teatro in fondazione di partecipazione. E anche qualora il Comune fosse l’unico soggetto fondatore ciò rappresenterebbe un vantaggio enorme di sempliciazione. L’occasione per aprire a soggetti terzi e far fare al teatro un definitivo salto di qualità”.
“Mettere al centro le questioni gestionali del teatro – ha aggiunto il direttore Manrico Ferrucci – era necessariio perché il teatro del Giglio era strutturalmente in deficit e condannato a una esistenza precaria con continui interventi di terzi per ripianare i debiti. Con questo obiettivo nel giro di due esercizi abbiano azzerato il capitale netto negativo del teatro, diminuito del 25 per cento i costi del personale e messo le basi per la garanzia della sopravvivenza del teatro senza trascirare l’offerta culturale, che ha portato anche alla nascita di un nuovo brand, I giorni di Puccini, che vivrà il suo momento clou il prossimo 10 gennaio con la presenza del tenore Josè Carreras in città”. Non solo, anche la struttura del Giglio per la nuova stagione si presenta rinnovata: “Abbiamo riqualificato i servizi, con l’installazione del condizionamento d’aria che ci permetterà di allungare la stagione di attività. E in più è stata recuperata la ex farmacia adiacente al Giglio come biglietteria del teatro ma anche come biglietteria dell’intera città. A questo si aggiunga l’intensificazione dei rapporto con altre realtà cittadine come Lucca Comics and Games, Lucca Film Festival e la Fondazione Puccini. Certo, abbiamo fatto qualche sacrificio, come rinunciare alla stagione di danza, cosa che ci ha permesso di trovare solidità strutturale di bilancio e proseguire con le iniziative dedicate a Puccini. Il tutto perché siamo convinti che la cultura sia una risorsa straordinaria e una cultura gestita con criterio ed attenzione può e deve essere una risorsa e una opportunità di sviluppo per Lucca”.
A di là delle cifre, nel dibattito fra i consiglieri emergono le richieste e le proposte del rappresentante di Impegno Comune – Scelta Civica, Luca Leone: “Serve, in prospettiva – ha detto – di pensare alla produzione di eventi a marchio teatro del Giglio e anche alla possibilità di prevedere visite al teatro inteso come struttura”.
Uno spunto, quello di Leone, che ha permesso al sindaco Alessandro Tambellini di fare un excursus sulle prospettive della cultura in città, partendo dalla centralità del teatro: “Per fare i passaggi necessari per abbandonare l’attuale forma giuridica dell’azienda speciale – ha spiegato – bisognava mettere a posto quello che c’era. E ci siamo riusciti, visto che il passivo di 350mila euro è solo un’operazione di pulizia dei bilanci pregressi, che fino al nostro avvento non passavano neanche dall’approvazione del consiglio comunale. Tant’è che rimane ancora da sistemare qualcosa della visita del presidente Ciampi del 2004, e non sono cifre di poco conto. Credo molto nella forma giuridica della fonazione anche se non mancano, anche in quel caso, criticità, come l’affidamento del patrimonio del teatro. Penso, comunque, che nel frattempo e in ragione dell’operazione di intervento sul personale, il bilancio sarà in ordine, restando invariate le partecipazioni di istituzioni ed enti”. Il sindaco è soddisfatto anche di come si è conclusa la trattativa sindacale per il trasferimento dei lavoratori e per l’ormai imminente chisura del cantiere estivo (la consegna avverrà il 22 settembre) per la riqualificazione del teatro: “Il teatro così – spiega Tambellini – potrà aprirsi più a lungo ed anche ad altri eventi, come per esempio delle mostre, magari con un ingresso unico con Casa Puccini a solo un euro in più”. Dubbi, invece, su una collaborazione più stretta con la Fondazione Festival Pucciniano: “Dal punto di vista artistico – dice – si può fare, ma pensare a una fusione con Viareggio, al momento, mi sembra ancora prematuro”.
Poi il futuro, con in testa il pensiero della nascita di una nuova struttura da 1500-1600 posti: “Intanto – dice Tambellini – il teatro necessita ancora di lavori come quelli per l’ascensore che permetta ai disabili di accedere anche ai piani superiori o alla buca dell’orchestra. Sono altre centinaia di migliaia di euro di cui abbiamo parlato con la Regione e speriamo che se ne tenga conto. Poi, se si confermerà la centralità di Lucca nel panorama musicale regionale e nazionale sarà importante iniziare a pensare a un teatro più grande”. Tambellini pensa a una struttura avveniristica, in grado di attrarre il meglio della musica a livello nazionale e internazionale: “Nessuno degli spazi esistenti – ha spiegato – perfetto dal punto di vista acustico. Allora perché non pensare a una struttura che rappresenti un unicum proprio per l’acustica, che diventi un punto di riferimento per chi vuole suonare”. Il teatro nuovo, comunque, sarà inserito come possibilità anche nei nuovi strumenti urbanistici in via di approvazione. La possibile collocazione, contornata da servizi e funzioni pubbliche, nelle intenzioni resta sempre quella dei Macelli: “In quell’area – ha specificato il sindaco – ce ne stanno sei o sette di edifici grandi come il teatro del Giglio”.
Novità, infine, emergono anche nelle coproduzioni. E a rivelarle è il direttore Manrico Ferrucci: “Rispetto al passato – dice – in cui eravamo arrivati a zero quest’anno le coproduzioni sono tre. Ma è in cantiere anche un accordo di collaborazione con teatri di New York e Charlotte in Carolina per la produzione di una Fanciulla del Westche potrebbe viaggiare anche oltreoceano”.

Enrico Pace