Al Lubec il primo bilancio dell’Art Bonus

22 settembre 2015 | 08:10
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Al Lubec il primo bilancio dell’Art Bonus

Saranno presentati a Lucca l’8 ottobre durante Lubec, nel corso della sessione plenaria di apertura della rassegna dedicata ai beni culturali – e poi in modo più approfondito nel workshop dedicato – i primi risultati di Art Bonus, entrato in vigore a luglio 2014 e che, come noto, introduce un credito di imposta per le erogazioni liberali in denaro a favore della cultura e dello spettacolo.
Saranno Antonella Recchia, segretario generale del Mibact, e Ludovico Ortona, presidente di Arcus (società vigilata Mibact con capitale interamente pubblico), a presentare nella sessione di apertura i dati molto positivi di questa autentica rivoluzione nell’ambito della cultura.

“Il Mibact ha deciso di avvalersi del supporto della società Arcus – dichiara il direttore generale di Arcus Ettore Pietrabissa – per le attività di promozione e incremento delle erogazioni liberali in favore dei beni e delle attività culturali, quindi anche per la gestione del portale Art Bonus, previsto quale strumento di trasparenza dalla suddetta legge. Si è ritenuto infatti necessario non solo prevedere benefici fiscali, ma anche assicurare una interlocuzione snella e competente con i privati, affinché fossero superate possibili barriere alla comunicabilità e resistenze burocratiche”.
Sono oltre 150 gli enti beneficiari che si sono già iscritti al portale governativo in soli 4 mesi dalla sua messa online – ma si stima che molti interventi avviati dall’entrata in vigore dell’Art Bonus siano ancora in fase di registrazione – e 600 i mecenati che con le loro erogazioni hanno già sostenuto un’ampia serie di interventi previsti dalla legge nell’ambito della manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; del sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici come musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, delle fondazioni liricosinfoniche e dei teatri di tradizione; e infine della realizzazione di nuove strutture, o restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
L’ambasciatore Ludovico Ortona, presidente di Arcus, sottolinea “quanto sia stato positivo e di stimolo l’entrata in vigore dell’Art Bonus per decine di piccoli Comuni italiani che hanno potuto mettere in vetrina i propri patrimoni e beni artistici per trovare gemellaggi con mecenati. Gli esempi virtuosi e di successo sono tanti e dimostrano la forza di un tessuto culturale disseminato in tutto il nostro Paese”. A fianco dei grandi centri metropolitani e dei capoluoghi e città della provincia italiana si trovano un elenco lunghissimo di centri minori – come ad esempio Calcinaia, Imola, Jesi, Cinisello Balsamo, Gaeta, Poggibonsi, Spotorno – che propongono a enti, imprese e privati interventi di manutenzione e restauro dei loro beni più simbolici e identitari. Importanti interventi di restauro hanno già raccolto il budget necessario preventivato dall’ente pubblico di pertinenza, e i lavori sono in corso d’opera o già terminati. Tra questi a Firenze gli interventi alla Galleria degli Uffizi, alla Biblioteca Nazionale e alla Fontana di Piazza S. Spirito; a Venezia al Museo Correr; a Padova sulla Statua marmorea di Asclepio; a Mantova all’Orologio del Palazzo della Ragione; a Modena alla Galleria Estense. Anche il sostegno agli istituti e luoghi della cultura pubblici, alle fondazioni lirico sinfoniche e ai teatri di tradizione sta avendo grande successo. Tra i luoghi della cultura che hanno già ottenuto erogazioni significative ad esempio i musei civici di Imola, la biblioteca comunale di Ancona, il Palazzo Ducale di Genova, la Cripta Rasponi a Ravenna. Diverse fondazioni lirico-sinfoniche e i teatri di tradizione, inoltre, stanno ricevendo erogazioni liberali elevate.
L’Art Bonus rappresenta dunque, a ben vedere, una grande innovazione nell’ambito della cultura e introduce strumenti concreti ed operativi per sostenere, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale. Ricordiamo che con questa legge risulta detraibile il 65 per ento delle donazioni che le singole persone e le imprese effettuano in favore di beni culturali pubblici. Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo (per le imprese è utilizzabile in compensazione) ed è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile; ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.
L’undicesima edizione di Lubec è incentrata sul tema Capitale culturale e capitale umano, ed è evidente quanto il mecenatismo stimolato dalla nuova Legge sia in grado di rafforzare significativamente l’identità sociale e il senso di appartenenza al sistema paese da parte dei soggetti erogatori già attivi e di quanti altri si uniranno nelle prossime settimane. La cultura, quindi, come motore di identificazione e carta d’identità di un popolo per aiutare il dialogo e costruire terreni comuni. Uomo, cultura e tecnologia sono da sempre gli asset di Lubec che si sviluppa in sessioni tematiche parallele con workshop e dibattiti per offrire una visione multidisciplinare sulle opportunità di crescita della filiera beni culturali – tecnologia – turismo.
Lubec è organizzato da Promo Pa Fondazione sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio e della partecipazione dei ministeri per i beni e le attività culturali e il turismo, per lo sviluppo economico, per l’università e la ricerca, per gli affari esteri e del sostegno della Regione Toscana, degli enti e dalle fondazioni locali.