Giglio, pareggio bilancio e ipotesi fondazione in Consiglio

Dopo il passaggio in commissione il futuro del teatro del Giglio passa anche dal Consiglio comunale. Con un lungo dibattito in cui i numeri si fondono con le questioni legate alla forma giuridica da dare in futuro alla gestione del teatro e anche alla politica culturale dell’ente.
A spiegare le tre pratiche dibattute in Consiglio, il bilancio consuntivo 2014, il preventivo 2015 e il riconoscimento delle passività del 2014 come debiti fuori bilancio (tutte approvate con 17 voti favorevoli e con la non partecipazione al voto delle opposizioni presenti) è stato un entusiasta assessore Cecchetti: “Oggi – ha detto l’assessore Cecchetti – è un giorno importante per il Giglio. Ricordo come un paio di anni fa erano previsti interventi e opere per il teatro considerate da molti se non da tutti inutili o perfino dannose, all’interno del progetto Piuss. Oggi invece abbiamo restituitoalla città un teatro più funzionale con nuove infrastrutture: l’aria condizionata che potrà allungare la durata della stagione, un miglioramento degli accessi e la ristrutturazione di alcuni bagni. Dal punto di vista del bilancio, poi, che è poi l’oggetto del Consiglio di stasera venivamo da anni in cui il patrimonio netto dell’azienda speciale era negativo e i bilanci, strutturalmente in perdita, non passavano neanche dal Consiglio. Con queste delibere, invece, chiudiamo un discorso di risanamento strutturale e di rilancio del teatro. L’anno scorso abbiamo approvato i bilanci consuntivo e preventivo a dicembre, riconsegnando al consigio comunale il diritto riconosciuto dalla legge di valutare e discutere in quest’aula i bilanci del teatro. Quest’anno lo facciamo a settembre e sono certo che saremo in condizione di farlo ancora prima l’anno prossimo e questa sono state le indicazioni date ai vertici dell’azienda”. “Nel 2013 – entra nel dettaglio Cecchetti – abbiamo ripianato le perdite dal 2006, nel dicembre 2014 abbiamo ripianato la perdita del 2013 con 175mila euro e quest’anno con la delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio 2014 a venire ripianati sono 354mila euro frutto, come evidenziato nella relazione al bilancio e dei sindaci revisori, per 155mila euro di una ripulitura del bilancio con la costituzione di un fondo per crediti vantati verso il Comune relativi ad anni precedenti. Adesso il bilancio del teatro è completamente liberato dai problemi del passato e ha realizzato un consistente recupero eliminando anche i crediti non esigibili. Il teatro può così misurarsi al meglio con gli indirizzi dell’amministrazione e anche con le prospettive future di trasformazione in una fondazione di partecipazione”.
“Con il preventivo 2015 – spiega l’assessore – il bilancio chiuderà in pareggio con effetti permanenti a partire dal bilancio 2015. Sono stati tre gli ambiti di intervento perché così fosse: la riorganizzazione del personale, la diversificazione delle risorse e lo sviluppo di nuove attività legate alla figura di Puccini. Già nel 2015 il personale è stato ridotto di 5 unità attraverso processi concordati di passaggio e traferimento all’interno del sistema delle partecipate. Inoltre il contributo ministeriale attraverso il Fus è aumentato di 80mila euro, che è un riconoscimento alla nostra istituzione. Non c’è dubbio che tutto questo è in gran parte frutto del lavoro e dell’impegno di amministratore e direttore del teatro e penso che sia necessario ringraziare loro per questo lavoro complicato e importante sviluppato in questi ultimi mesi, che ha prodotto questi risultati significativi”.
Il dibattito in Consiglio
Animato il dibattito in Consiglio sul tema, anche se ha ripercorso in gran parte quanto già avvenuto in commissione congiunta bilancio e partecipate di una settimana fa e sempre a Palazzo Santini. A spiegare il percorso in commissione proprio la presidente della commissione bilancio Virginia Lucchesi che spiega gli effetti benefici sul bilanciio alla riduzione del personale: “Quanto alla riduzione del personale – spiega – nessun beneficio si avverte nel bilancio 2014, benefici parziali ci saranno nel 2015, su cui ci potrebbero essere ulteriori effetti positivi grazie al maggiore finanziamentoo del Fus. Spero e penso che questo risultato positivo porti l’ente ad essere più forte ed arrivare a quella trasformazione che è poi quello di trasformare l’azienda speciale in fondazione”.
Lucido l’intervento dell’ex sindaco Pietro Fazzi, rimasto ufficialmente questa sera l’unico rappresentante del gruppo Liberi e Responsabili: “Questi provvedimenti potenzialmente corretti – dice Fazzi in realtà sono gli stessi provvedimenti che Aldo Casali ha più volte rivendicato di poter attuare proprio in questa sede. Cosa è cambiato da allora, se c’è chi ha detto questo fino a pagare la linearità della scelta fino alla decadenza? La differenza è la politica perché questa amministrazione ha sostenuto questa scelta, fornendo ai vertici della legittimità di agire”. “Ma in realtà – prosegue Fazzi – questo bilancio dà l’occasione per fare un passo ulteriore visto che si tratta di un’azienda sottoutilizzata per la dotazione personale che ha. Ritengo che il teatro, questa è la mia proposta, possa rientrare fra i contributi in natura che il Comune dà per la realizzazione degli spettacoli. Una funzione del teatro e del suo personale come servizio che permetterebbe di portare al 100 per cento le risorse che il personale ha anche per eventi organizzati fuori da Giglio e San Girolamo. Questa cosa porterebbe una migliore utilizzazione della risorsa e meno moneta sonante incircolazione per l’organizzazione degli eventi. Così il Giglio diventerebbe pietra importante e angolare nel panorama culturale cittadino. Una realtà che al momento costa al Comune meno del Boccherini, per cui bisognerà puntare alla statizzazione”. Fazzi, comunque, annuncia la non partecipazione al voto perché “troppo spesso anche questa amministrazione non è così solida si provvedimenti che porta: bandi strani, errori materiali. Quando di mezzo c’è chi cerca di lucrare per racccattare un po’ di consenso si diventa più cauti”.
Interviene nel merito la consigliera di Rifondazione Comunista, Roberta Bianchi: “Non posso considerare positivo – dice l’esponente della sinistra – che il pareggio di bilancio sia dovuto non a maggiori ricavi ma al contenimento delle spese, per la maggior parte per la riduzione del personale. L’ammontare dei ricavi, infatti, risulta diminuito parzialmente compensato dai maggiori ricavi per contribuzioni grazie all’Art Bonus. Tutto questo non ha contribuito al miglioramento dell’attività del teatro, per cui bisognerebbe capire come diversificare le presenze. Certo che non dobbiamo parlare del programma culturale ma, conoscendolo, si può senza dubbio capire meglio l’indirizzo gestionale dell’ente. Infine le coproduzioni: si dice che se ne faranno tre ma poiché non esiste più un capannone che ruolo avranno le nostre maestranze nella realizzazione di scenari e sartoria e quant’altro? Infine la questione fondazione. Sicuramente la realtà del teatro come azienda speciale è anomala. Ma proprio perché penso che il teatro possa vivere bene e produrre cultura mi chiedo con chi si pensa di condividere la fondazione ora che la Provincia non esiste più. Vi sono Comuni che hanno manifestato la volontà di aderire alla fondazione? E quali vantaggi ci sono nella trasformazione?”.
Dubbi e domande dal consigliere di Forza Italia, Marco Martinelli: “Vogliamo evidenziare alcuni aspetti: in primo luogo riteniamo necessario e indispensabile in una città d’arte come Lucca investire nell’ambito della cultura stimolando la crescita delle manifestazioni e degli enti culturali già esistenti, mirando anche a dare il giusto spazio “al nuovo”, perché il territorio possa qualificarsi nell’offerta del profilo culturale, unendo la nostra ricca tradizione all’innovazione. Servono programmazione e investimenti perchè la cultura può e deve essere vista come un’opportunità come motore di sviluppo per l’economia del nostro territorio”. “In questo senso riteniamo – dice Martinelli – fondamentale programmare attività e spettacoli che valorizzino al massimo grado in base ad un progetto articolato e pluriennale, i grandi musicisti lucchesi del passato (in primis Puccini, Catalani, Boccherini, Gemignani ecc.); riservando altresì adeguato spazio ai più recenti o contemporanei. Occorre poi fare una riflessione sul futuro del Teatro del Giglio:
la soluzione che riteniamo più opportuna è quella che prevede la ripresa del percorso avviato dal 2006 di trasformazione del teatro omunale in una moderna fondazione di partecipazione, in linea con l’esperienza dei teatri di tradizione più accreditati. Riteniamo altresì importante riuscire a coinvolgere tutti gli enti locali interessati a realizzare insieme una nuova gestione della attività di spettacolo estesa a tutto il territorio. Tale territorio dovrebbe riguardare l’amministrazione provinciale e tutti i Comuni della Provincia che si dichiarino interessati. E’ ovvio che tale istituzione conservi e sviluppi ancor più i rapporti di collaborazione e di cooperazione, ai fini anche di un necessario coordinamento, con le istituzioni molto importanti e consolidate che intendano mantenere la loro struttura di gestione autonoma e funzionale (quali Opera Barga, Fondazione Festival di Torre del Lago, la Versiliana). Vogliamo veder chiaro e avere maggiori chiarimenti sui risparmi annunciati sulla ristrutturazione operata sul personale, perchè se da una parte l’amministratore unico ha dichiarato che con l’operazione di aver trasferito quattro dipendenti in società partecipate del Comune e attraverso un licenziamento conciliato il teatro risparmia 80mila euro per il 2015 e 180mila euro per il 2016 non ha approfondito quanto viene speso per le cooperative che vi lavorano all’interno e quanto queste spese incidono”.
Scenario, definito dalla maggioranza “apocalittico”, quello presentato dalla consigliera Laura Giorgi del Movimento Cinque Stelle: “Sono sinceramente meravigliata – dice – dall’enfasi del nostro assessore. Premesso che c’è già stata una festa organizzata per mostrare alla città questa nuova struttura, sulla quale discuterei perché è stata una spesa, mi sembra che l’enfasi sia inopportun e mi sa di campagna elettorale preventiva”. “Se andiamo a vedere quelli che sono i bilanci anche quest’anno nel 2014 abbiamo un debito fuori bilancio di 254mila euro mentre le spese sono uguali a quelle del 2013, nonostante il trasferimento dei dipendenti. Così come ci sono dipendenti che non possono svolgere le loro mansioni. Non ci sembra il caso di essere allegri. Anche sui lavori alla struttura: dei bagni ne sono stati ristrutturati tre, il palchetto del terzo ordine è chiuso perché inagibie. Inoltre l’aria condizionata è stata fatta nel sottopalco che rischia di non poter essere utilizzato per l’attività teatrale. Infine l’apertura di una porta nella buca dell’orchestra che rischia di compromettere l’acustica. Ma il progetto dei lavori è stato fatto con degli esperti di teatro?”.
“Non è accettabile – risponde la consigliera Valentina Mercanti (Pd) – essere accomunati all’amministrazione precedente. E questo va detto e va ribadito. Al teatro è stata ridata dignità che in passato non aveva. Anche la questione dei lavoratori è stata dibattuta con serietà e con attenzione e sul futuro del teatro si sta investendo e si stanno cercando risorse aggiuntive”.
Luca Leone, di Impegno Comune, ribadisce anche in Consiglio le ipotesi già presentate in commissione, chiedendo un rapporto diverso e più intenso con la Fondazione Festival Pucciniano e “porte aperte” al teatro del Giglio come in altre strutture teatrali nazionali: “Positiva – dice – la proposta del sindaco in commissione di fare un ticket unico con l’ingresso per Casa Puccini. Ma quello che c’è da fare è valorizzare l’ex Informagiovani per valorizzare e costruire un marchio del teatro del Giglio che al momento non esiste”. “Come cittadino – ha chiuso gli interventi dell’opposizione Angelo Monticelli – vorrei che intorno al teatro del Giglio ci fosse una forma di riscoperta del teatro stesso da parte dei cittadini. Alcuni aspetti devo ammettere sono stati migliorati. Manca quel qualcosa di più che ci fa riscoprire valore e storia del nostro teatro”. Infine il capogruppo del Pd, Francesco Battistini, che nell’elogiare l’attività dell’amministrazione sul Giglio, ha riproposto l’idea di far diventare la biglietteria un centro di vendita di biglietti per eventi nazionali e regionali.
L’intervento del sindaco
Guarda al futuro l’intervento del sindaco, che non manca di scatenare qualche polemica nelle opposizioni. “Giudico un piccolo miracolo – dice il sindaco – aver mantenuto le barche pari al teatro del Giglio e di aver fatto ugualmente una programmazione di alto livello. La nostra programmazione è una programmazione che si dimostra di primo livelo sia nella prosa sia nella lirica, anche per il futuro visto che nel 2017 ci sarà in cartellone anche un’opera di Catalani, la cui ultima produzione risale al 1985. Inoltre pensiamo di sottolineare la vocazione musicale della nostra città, valorizzando anche gli autori del Settecento, come Francesco Saverio Gemignani e Boccherini”. Dopo aver sottolineato la mancanza di criticità sul tema dell’occupazione (“Non è stato un passaggio critico, ha detto il sindaco) e le difficoltà nell’ammortizzare i costi delle produzioni liriche (“E’ impossibile produrre lirica – dice – senza il finanziamento pubblico, visto che i biglietti permettono di ammortizzare il 25 per cento delle spese”). Il sindaco affronta poi il tema della fondazione, rispondendo alle osservazioni della consigliera Bianchi: “Ha mai visto – dice Tambellini – che la Provincia abbia mai dato qualcosa per il Teatro del Giglio? Questo è un dato di fatto. E poi: dove andiamo con la Fondazione o con qualunque altro sistema di gestione se prima non mettiamo a posto i conti? E’ il presupposto per ogni scelta gestionale diversa rispetto a quella che abbiamo ereditato. E’ stata una scelta degli anni Novanta, in epoca Lazzarini, perché c’era bisogno di divideea la gestione del teatro dalla gestione del Comune. Il sindaco giustamente ritenne di dover mettere a posto la gestione per stabilire le competenze e quello che il teatro portava. Il sistema delle fondazioni offrirebbe invece una flessibilità maggiore nei comportamenti e darebbe la possibilità alla fondazione stessa di presentarsi ai contributi culturali. La fondazione ha poi uno statuto che consentirebbe di compiere acquisizione in forma meno complicata rispetto a oggi. E tuttavia rilevo che non siamo così attaccati alle nostre idee da non ritenere che altre migliori non possano essere seguite. Se ci sono forme giuridiche migliori della fondazione siamo pronti ad ascoltarle”.
Tambellini risponde polemico anche alle affermazioni della stessa Bianchi e della consigliera Laura Giorgi sulla struttura del teatro: “L’inagibilità del laboratorio scenografico è un problema – risponde – ma abbiamo trovato problemi dappertutto e li possiamo affrontare solo uno alla volta. Noi poveri diavoli riusciamo a fare alcune cose, una per volta, come si fa in famiglia. Gli interventi al teatro del Giglio? Neanche si vedono, lo posso assicurare alla consigliera giorgi. Certo c’è ancora da fare: i bagni del teatro in alcuni piani erano indecorosi, ora lo sono di meno. Manca l’ascensore, una migliore mobilità meccanica dell’area del palcoscenico e un’ultima sistemazione di alcune zone impiantistiche. Per una spesa nell’ordine dei 300-350mila euro che tuttavia riusciremo ad affrontare dopo aver eliminato il progetto della torre scenica del Piuss, provvedimento che ci ha tenuto svegli per qualche nottata ma che abbiamo fatto volentieri”. Tambellini chiude con un accenno al futuro, dopo aver valutato positivamente i dati di ingresso a Casa Puccini (“Quest’anno – dice – sarebbe in pareggio se non ci fosse l’ammortamento del bookshop”) che potrebbe essere un altro modello di gestione virtuoso della cultura in città: “Penso per il futuro – dice – a un concorso per compositori a vari livelli con la collaborazione del Boccherini. Poi proseguiremo con le attività pucciniane e, come detto, con il Settecento Lucchese. Attorno può espandersi ciò che vogliamo. L’importante è mantenersi ad alti livelli culturali e non scendere mai di livello. Tutti i teatri hanno fatto una scelta: diminuire la programmazione ma non la qualità”.
La replica delle opposizioni e la bagarre sui “biglietti di scambio”
Prima del voto gli accenni del sindaco scatenano le reazioni dei citati. La consigliera Bianchi respinge il tono “di dileggio” con cui il sindaco si sarebbe rivolto, in parte del suo intervento, ai consiglieri. Ma è la consigliera Giorgi che alza lo scontro, ribadendo le domande sulla ristrutturazione del teatro e accusando l’amministrazione di usare la lirica e i biglietti a invito per “fini di campagna elettorale”. “Non voterò la pratica – chiude la Giorgi – perché il teatro resta un luogo chiuso e vecchio e non c’è chiarezza di idee nella nostra città. Tanto che più volte si è detto che il richiamo del Summer è superiore a quello di Puccini. Occorre rivedere molte cose e costruire qualcosa di veramente serio”. Di “osservazioni gratuite che sfociano in vere e proprie offese parlano il sindaco Tambellini e il capogruppo del Pd, Battistini: “Invito a valutare – dice il sindaco – le gratuità garantite dal teatro prima e dopo la gestione Scacchiotti. Gratuitamente al teatro va soltanto il sindaco, che ha degli obblighi di rappresentanza”.
Insoddisfatto anche il consigliere di Forza Italia, Marco Martinelli, per le mancate risposte da sindaco e assessore sul risparmio nei costi di gestione del teatro per la diminuzione del personale e, soprattutto, sull’utilizzo (e i costi) di cooperative esterne per garantirne l’attività.
Di teatro, comunque, si tornerà a parlare già il prossimo 6 ottobre in commissione cultura. Per l’occasione, infatti, la consigliera Enrica Picchi ha calendarizzato un incontro per una nuova valutazione degli indirizzi culturali dell’ente. E la stagione, ormai, è alle porte.