Macro Asl a gennaio, insieme Valle del Serchio e Piana






La legge regionale che andrà a istituire le tre macro Asl toscane, modificherà profondamente la sanità come la conosciamo oggi. La riforma dovrebbe scattare dal primo gennaio 2016, tra cento giorni e il timore è che nel riorganizzare i territori, si possano perdere strutture e servizi. Sono le paure manifestati dai sindaci della Asl 2 durante la seduta di oggi della conferenza che li riunisce come organo di indirizzo politico dell’azienda. Per rispondere alle loro domande ci sarebbe dovuta essere anche l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi che invece non è venuta anche se incontrerà i sindaci lucchesi nel mese di ottobre.
“Sulla questione della riorganizzazione – hanno detto i tecnici – debbono ancora essere portati a compimento alcuni percorsi in Regione, a seguito dei quali sarà possibile un confronto.
Dalla discussione però sono emerse due tematiche principali la prima proposta dal sindaco di Capannori Luca Menesini, ovvero la questione dei distretti sanitari da ridisegnare e qui Menesini ha ipotizzato di unificare quello lucchese con quello della Valle del Serchio e la richieste del sindaco di Lucca e presidente della conferenza dei sindaci, Alessandro Tambellini ovvero di avere la direzione generale della macro Asl e la sede amministrativa nei locali del campo di Marte, quindi a Lucca, ipotesi su cui sicuramente la Asl 2 dovrà confrontarsi con la Asl 5 di Pisa che può vantare la stessa centralità territoriale.
“L’assessore regionale nei giorni scorsi ad Arezzo – ha esordito Menesini presidente e della provincia ma intervenuto in veste di sindaco di Capannori – ha chiaramente detto che i distretti sanitari dai 34 attuali dovranno diventare 20. Questo per la provincia di Lucca vuol dire rimescolare le carte e probabilmente un’ipotesi percorribile è quella di creare un unico distretto tra Piana e Media Valle del Serchio che conta circa 60mila abitanti e quindi potrebbe convivere con i numeri demografici della Piana. Questa è una strada, ma potrebbero esservi anche alte soluzioni, certo è che i distretti verranno sicuramente ridisegnati, perché non si tratta di modifiche e aggiustamenti minimi, ma sostanziali, passare da 34 distretti a 20 in tutta la regione necessita sicuramente di accorpamenti”. Questa ipotesi non è sembrata sgradita ai sindaci della Valle del Serchio presenti con molti rappresentanti. Mente i tecnici in sostanza non si sono pronunciati. “Questi aggiustamenti – ha spiegato Menesini dopo la seduta dell’organo di governo della Asl 2 – non possono essere sotto valutati adesso e soprattutto non possiamo pensare che siano decisioni da prendere dopo il primo gennaio 2016, ma vanno valutati ora altrimenti arriveremmo a giochi fatti”. Insomma l’appello di Menensini al di là del modello di riorganizzazione ipotizzato per il distretto, è a governare i processi di mutamento e riorganizzazione nei prossimi 60 giorni per evitare di essere governati o vedersi calare decisioni prese magari a Firenze, sul territorio.
Un’ipotesi, quella di unificare Valle del Serchio e Piana in un unico distretto che sicuramente andrebbe a vantaggio della Media Valle che a quel punto verrebbe ad essere una terra di mezzo tra i due estremi del distretto e scongiurerebbe in qualche modo un temuto ruolo periferico. Poco cambierebbe invece dal punto di vista geografico per la Garfagnana che rimarrebbe un estremo del distretto e dell’area vasta. Un valutazione in cui, qualora l’ipotesi Menesini si rivelasse percorribile, dovrebbe inserirsi anche sulla discussione dei servizi territoriali che la nuova Asl Toscana Nord Ovest sarà disposta a garantire sulla Valle a cominciare dalla questione del nuovo ospedale e dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria sul territorio accennate nella seduta di oggi dal sindaco di Barga Bonini. Sicuramente la Media Valle in un organo di governo di un’articolazione zonale che comprende Piana e Garfagnana verrebbe ad avere un peso strategico maggiore nelle decisioni territoriali.
Il sindaco Alessandro Tambellini, invece, ha formalizzato la richiesta ai vertici regionali e dell’area vasta che la nuova Asl abbia sede al Campo di Marte. Una proposta che il primo cittadino aveva già lanciato al momento del suo insediamento alla guida della conferenza dei sindaci dell’Asl. Era stato proprio il primo cittadino ad aprire la riunione. Tambellini ha subito evidenziato l’importanza del momento: cambiano gli interlocutori a livello locale e regionale ed è fondamentale che Lucca continui ad essere protagonista nell’area vasta tirrenica e a livello regionale.
“Come Conferenza dei sindaci – ha detto Tambellini – dobbiamo lavorare sempre di più per migliorare la sanità territoriale e per incentivare l’integrazione tra questa e l’ospedale”.
Il presidente ha poi tracciato il percorso che dovrà portare Lucca a fornire le proprie indicazioni alla Regione Toscana nell’ambito della riorganizzazione in atto: “Dopo questa riunione, con la presenza dei commissari De Lauretis e Majno, ad ottobre incontreremo l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, che era già stata invitata in questa occasione, per poi proseguire il nostro percorso nell’ambito delle Conferenze zonali e infine ritornare nella Conferenza generale per definire unitariamente le nostre proposte”.
A parlare per conto dell’assessore Saccardi è stato il responsabile della programmazione dell’Asl di area vasta Edoardo Majno, che ha illustrato i contenuti della riforma su base regionale. E’ stato invece il commissario dell’Asl 2 di Lucca, Maria Teresa De Lauretis, a spiegare ai sindaci riuniti che l’Asl di area vasta (Toscana Nord Ovest) sarà operativa del prossimo gennaio: mancano 100 giorni esatti da oggi. Una “rivoluzione” che, oltre al servizio, coinvolgerà i 2.500 dipendenti (ciascuna) delle Asl di Lucca, Versilia, Pisa e Massa e i 4mila di Livorno.
“Stiamo lavorando – ha detto Majno – per disegnare insieme un nuovo sistema, con un’operazione il più possibile ragionata, che tenga conto della compatibilità economica e del rispetto dei territori. Per questo i professionisti di tutta l’area vasta si stanno confrontando in maniera costante, per arrivare ad una programmazione sempre più condivisa. In questi giorni si stanno chiarendo molti aspetti normativi e organizzativi e nel mese di ottobre l’assessore Saccardi potrà incontrare gli amministratori dei singoli territori con più strumenti a disposizione”.
“I commissari – ha spiegato poi la dottoressa De Lauretis – hanno il compito di preparare la fusione nelle tre grandi Aziende territoriali, che avverrà dal 1 gennaio 2016 in base alla legge regionale 28. Per quanto riguarda l’ambito specifico della Toscana Nord Ovest, l’ Azienda che nascerà dall’accorpamento di Lucca, Viareggio, Massa Carrara, Pisa e Livorno, sarà davvero rilevante. Basti pensare che avrà un bilancio di circa due miliardi di euro. Il nostro primo impegno è stato quello di creare le basi amministrative per questa operazione. Ci sono al lavoro su queste tematiche dei gruppi coordinati dagli ex direttori amministrativi e su tali aspetti, sicuramente prioritari in questo momento, siamo in fase più avanzata. Però stiamo andando avanti anche sulla parte sanitaria, con il confronto costante tra i professionisti e con l’analisi delle best practice dei singoli territori. Per quanto riguarda le azioni in corso, alcune micro-riorganizzazioni si dovevano fare e si stanno facendo in tutte le attuali Aziende sanitarie”.
“Abbiamo presentato in più occasioni proprio in questa assise – ha aggiunto il vice commissario Polimeni – gli interventi di rimodulazione previsti sul nostro territorio. In questa fase si è preferito non attuare stravolgimenti particolari ne nella Piana ne in Valle del Serchio. È stato fatto un piano molto conservativo, senza ridurre i servizi essenziali. In questa fase, inoltre, i professionisti dell’Azienda USL 2 di Lucca partecipano attivamente ai percorsi di integrazione in atto e credo che già si possa iniziare a lavorare sull’asse Lucca-Viareggio-Massa Carrara, dove fra l’altro sono presenti due nuovi ospedali (Lucca e Apuane) concepiti nella stessa maniera e basati sugli stessi criteri organizzativi”.
Sono seguiti a conclusione gli interventi di alcuni degli amministratori presenti – tra cui il sindaco di Porcari Alberto Baccini, il sindaco di Barga Marco Bonini – che hanno messo in rilievo alcune questioni urgenti che dovranno essere ricomprese nella programmazione regionale. A cominciare dal capire in che modo cambia la sanità sui territorio. In particolare Baccini e Bonini hanno chiesto lumi sulle strutture territoriali ciascuno per il proprio territorio, il grande timore infatti che le zone minori possano perdere servizi e vicinanza alla Asl in questa riorganizzazione se non governata. (Gab. Mor.)
FOTO – La conferenza dei sindaci all’Asl
La legge regionale che andrà ad istituire le tre macro Asl toscane, modificherà profondamente la sanità come la conosciamo oggi. La riforma dovrebbe scattare dal primo gennaio 2016, tra cento giorni e il timore è che nel riorganizzare i territori, si possano perdere strutture e servizi. Sono le paure manifestati dai sindaci della Asl 2 durante la seduta di oggi della conferenza che li riunisce come organo di indirizzo politico dell’azienda. Per rispondere alle loro domande ci sarebbe dovuta essere anche l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi che invece non è venuta anche se incontrerà i sindaci lucchesi nel mese di ottobre. “Sulla questione della riorganizzazione – hanno detto i tecnici – debbono ancora essere portati a compimento alcuni percorsi in Regione, a seguito dei quali sarà possibile un confronto.
Dalla discussione però sono emerse due tematiche principali la prima proposta dal sindaco di Capannori Luca Menesini, ovvero la questione dei distretti sanitari da ridisegnare e qui Menesini ha ipotizzato di unificare quello lucchese con quello della Valle del Serchio e la richieste del sindaco di Lucca e presidente della conferenza dei sindaci, Alessandro Tambellini ovvero di avere la direzione generale della macro Asl e la sede amministrativa nei locali del campo di Marte, quindi a Lucca, ipotesi su cui sicuramente la Asl 2 dovrà confrontarsi con la Asl 5 di Pisa che può vantare la stessa centralità territoriale.
“L’assessore regionale nei giorni scorsi ad Arezzo – ha esordito Menesini presidente e della provincia ma intervenuto in veste di sindaco di Capannori – ha chiaramente detto che i distretti sanitari dai 34 attuali dovranno diventare 20. Questo per la provincia di Lucca vuol dire rimescolare le carte e probabilmente un’ipotesi percorribile è quella di creare un unico distretto tra Piana e Media Valle del Serchio che conta circa 60mila abitanti e quindi potrebbe convivere con i numeri demografici della Piana. Questa è una strada, ma potrebbero esservi anche alte soluzioni, certo è che i distretti verranno sicuramente ridisegnati, perché non si tratta di modifiche e aggiustamenti minimi, ma sostanziali, passare da 34 distretti a 20 in tutta la regione necessita sicuramente di accorpamenti”. Questa ipotesi non è sembrata sgradita ai sindaci della Valle del Serchio presenti con molti rappresentanti. Mente i tecnici in sostanza non si sono pronunciati. “Questi aggiustamenti – ha spiegato Menesini dopo la seduta dell’organo di governo della Asl 2 – non possono essere sotto valutati adesso e soprattutto non possiamo pensare che siano decisioni da prendere dopo il primo gennaio 2016, ma vanno valutati ora altrimenti arriveremmo a giochi fatti”. Insomma l’appello di Menensini al di là del modello di riorganizzazione ipotizzato per il distretto, è a governare i processi di mutamento e riorganizzazione nei prossimi 60 giorni per evitare di essere governati o vedersi calare decisioni prese magari a Firenze, sul territorio.
Un’ipotesi, quella di unificare Valle del Serchio e Piana in un unico distretto che sicuramente andrebbe a vantaggio della Media Valle che a quel punto verrebbe ad essere una terra di mezzo tra i due estremi del distretto e scongiurerebbe in qualche modo un temuto ruolo periferico. Poco cambierebbe invece dal punto di vista geografico per la Garfagnana che rimarrebbe un estremo del distretto e dell’area vasta. Un valutazione in cui, qualora l’ipotesi Menesini si rivelasse percorribile, dovrebbe inserirsi anche sulla discussione dei servizi territoriali che la nuova Asl Toscana Nord Ovest sarà disposta a garantire sulla Valle a cominciare dalla questione del nuovo ospedale e dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria sul territorio accennate nella seduta di oggi dal sindaco di Barga Bonini. Sicuramente la Media Valle in un organo di governo di un’articolazione zonale che comprende Piana e Garfagnana verrebbe ad avere un peso strategico maggiore nelle decisioni territoriali.
Il sindaco Alessandro Tambellini, invece, ha formalizzato la richiesta ai vertici regionali e dell’area vasta che la nuova Asl abbia sede al Campo di Marte. Una proposta che il primo cittadino aveva già lanciato al momento del suo insediamento alla guida della conferenza dei sindaci dell’Asl. Era stato proprio il primo cittadino ad aprire la riunione. Tambellini ha subito evidenziato l’importanza del momento: cambiano gli interlocutori a livello locale e regionale ed è fondamentale che Lucca continui ad essere protagonista nell’area vasta tirrenica e a livello regionale.
“Come Conferenza dei sindaci – ha detto Tambellini – dobbiamo lavorare sempre di più per migliorare la sanità territoriale e per incentivare l’integrazione tra questa e l’ospedale”.
Il presidente ha poi tracciato il percorso che dovrà portare Lucca a fornire le proprie indicazioni alla Regione Toscana nell’ambito della riorganizzazione in atto: “Dopo questa riunione, con la presenza dei commissari De Lauretis e Majno, ad ottobre incontreremo l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, che era già stata invitata in questa occasione, per poi proseguire il nostro percorso nell’ambito delle Conferenze zonali e infine ritornare nella Conferenza generale per definire unitariamente le nostre proposte”.
A parlare per conto dell’assessore Saccardi è stato il responsabile della programmazione dell’Asl di area vasta Edoardo Majno, che ha illustrato i contenuti della riforma su base regionale. E’ stato invece il commissario dell’Asl 2 di Lucca, Maria Teresa De Lauretis, a spiegare ai sindaci riuniti che l’Asl di area vasta (Toscana Nord Ovest) sarà operativa del prossimo gennaio: mancano 100 giorni esatti da oggi. Una “rivoluzione” che, oltre al servizio, coinvolgerà i 2.500 dipendenti (ciascuna) delle Asl di Lucca, Versilia, Pisa e Massa e i 4mila di Livorno.
“Stiamo lavorando – ha detto Majno – per disegnare insieme un nuovo sistema, con un’operazione il più possibile ragionata, che tenga conto della compatibilità economica e del rispetto dei territori. Per questo i professionisti di tutta l’area vasta si stanno confrontando in maniera costante, per arrivare ad una programmazione sempre più condivisa. In questi giorni si stanno chiarendo molti aspetti normativi e organizzativi e nel mese di ottobre l’assessore Saccardi potrà incontrare gli amministratori dei singoli territori con più strumenti a disposizione”.
“I commissari – ha spiegato poi la dottoressa De Lauretis – hanno il compito di preparare la fusione nelle tre grandi Aziende territoriali, che avverrà dal 1 gennaio 2016 in base alla legge regionale 28. Per quanto riguarda l’ambito specifico della Toscana Nord Ovest, l’ Azienda che nascerà dall’accorpamento di Lucca, Viareggio, Massa Carrara, Pisa e Livorno, sarà davvero rilevante. Basti pensare che avrà un bilancio di circa due miliardi di euro. Il nostro primo impegno è stato quello di creare le basi amministrative per questa operazione. Ci sono al lavoro su queste tematiche dei gruppi coordinati dagli ex direttori amministrativi e su tali aspetti, sicuramente prioritari in questo momento, siamo in fase più avanzata. Però stiamo andando avanti anche sulla parte sanitaria, con il confronto costante tra i professionisti e con l’analisi delle best practice dei singoli territori. Per quanto riguarda le azioni in corso, alcune micro-riorganizzazioni si dovevano fare e si stanno facendo in tutte le attuali Aziende sanitarie”.
“Abbiamo presentato in più occasioni proprio in questa assise – ha aggiunto il vice commissario Polimeni – gli interventi di rimodulazione previsti sul nostro territorio. In questa fase si è preferito non attuare stravolgimenti particolari ne nella Piana ne in Valle del Serchio. È stato fatto un piano molto conservativo, senza ridurre i servizi essenziali. In questa fase, inoltre, i professionisti dell’Azienda USL 2 di Lucca partecipano attivamente ai percorsi di integrazione in atto e credo che già si possa iniziare a lavorare sull’asse Lucca-Viareggio-Massa Carrara, dove fra l’altro sono presenti due nuovi ospedali (Lucca e Apuane) concepiti nella stessa maniera e basati sugli stessi criteri organizzativi”.
Sono seguiti a conclusione gli interventi di alcuni degli amministratori presenti – tra cui il sindaco di Porcari Alberto Baccini, il sindaco di Barga Marco Bonini – che hanno messo in rilievo alcune questioni urgenti che dovranno essere ricomprese nella programmazione regionale. A cominciare dal capire in che modo cambia la sanità sui territorio. In particolare Baccini e Bonini hanno chiesto lumi sulle strutture territoriali ciascuno per il proprio territorio, il grande timore infatti che le zone minori possano perdere servizi e vicinanza alla Asl in questa riorganizzazione se non governata.