Profughi in Oltreserchio, Picchi (Pd): “No alle guerre tra poveri”

24 settembre 2015 | 08:09
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Profughi in Oltreserchio, Picchi (Pd): “No alle guerre tra poveri”

Profughi e migranti in Oltreserchio, la consigliera Enrica Picchi torna sull’argomento: “E’ di questi giorni la notizia – dice la consigliera – che entro la fine del 2015 arriveranno in Europa un milione di profughi. Un’immensa massa di uomini, donne e anziani sotto la spinta di fattori economici, politici, religiosi o a causa della guerra, sono costretti ad abbandonare le loro case e i loro paesi per intraprendere un difficilissimo viaggio fatto di disagi e sofferenze tali da mettere a rischio la propria vita e quella dei loro figli. Quale essere umano abbandonerebbe le proprie abitudini e gli affetti più cari se i problemi, dai quali sta fuggendo, potessero essere affrontati e risolti in breve tempo. Oggi assistiamo a un flusso inarrestabile di intere popolazioni tanto che alcune nazioni temono l’invasione e molti cittadini avvertono i profughi come concorrenti sul mercato del lavoro, come sottrazione dei loro diritti, e, addirittura, come minaccia alla propria identità culturale”.

“Il solo pensiero di vivere in una società multiculturale – prosegue – spaventa talmente tanto da impedire una riflessione oggettiva sui possibili vantaggi provenienti da un’esperienza interculturale. Lo scambio tra popoli diversi è sempre stata una crescita reciproca quando non c’è stata sopraffazione. Pienamente consapevoli che intere popolazioni, in ogni epoca storica, si sono continuamente spostate dal proprio territorio, non rimane altro che scegliere se, erigere un muro e respingere le richieste di coloro che si presentano alle nostre frontiere, o aprire le porte e accoglierli con dignità come merita ogni essere umano. E’ ovvio che in una società civile e democratica tutti i cittadini e le cittadine hanno il diritto di ricevere risposte adeguate ai singoli bisogni. Nessuna guerra tra poveri, ma parità di servizi e di sussidi. Il governo avvii quanto prima delle politiche che rispondano in modo adeguato alle nuove marginalità sociali”.
“Il Comune di Lucca – conclude la Picchi –  si è distinto per aver scelto un modello di accoglienza diffuso nelle diverse zone coinvolgendo le associazioni e promuovendo progetti di integrazione con la realtà ospitante. In queste ultime settimane anche altri comuni della Piana e della Provincia hanno dichiarato la loro disponibilità ad accogliere ed ospitare profughi in modo da alleggerire la tensostruttura di via delle Tagliate e non lasciar trascorrere l’inverno nelle tende a circa 150 persone. Il numero dei posti disponibili offerti dai privati al prefetto provengono proprio dai territori più periferici della città. A fronte di una richiesta di accoglienza molto fluida e in continuo aumento, non è da escludere che, in un futuro prossimo, si rendano disponibili soluzioni anche in altre zone del Comune. Nonostante l’avanzare delle proteste e delle intolleranze, giorno dopo giorno, aumentano le associazioni e i singoli cittadini che si offrono, con generosità, per l’aiuto e il supporto alle persone che hanno affrontato questo esodo biblico. Faccio mia la frase dell’antropologo Robert Hanvey, la cui filosofia ha ispirato la fondazione intercultura “chi è chiuso nella gabbia di una sola cultura, la propria, è in guerra col mondo e non lo sa”, volendo così sottolineare che, in una società individualista come quella attuale, esistono molti uomini e molte donne degni di essere definiti ambasciatori di pace”.