Congresso di citometria a Palazzo Ducale, Livia Visai presenta i dati dello studio in vitro nello spazio

Stamattina (25 settembre) alle 8,45 nella sala Maria Luisa di Palazzo Ducale di Lucca all’interno del 33esimo congresso di citometria, la professoressa Livia Visai presenterà alcuni dati preliminari dello studio in vitro condotto nello spazio ed anche alcuni filmati. Livia Visai, professore associato per la disciplina di biochimica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia e responsabile del laboratorio di nanotecnologie si è laureata cum laude in Scienze Biologiche a Pavia.
Ha conseguito poi il dottorato di ricerca in Biochimica a Pavia, recandosi per 2 anni al Connective Tissue Laboratory del Dipartimento di Biochimica dell’Università dell’Alabama a Birmingham dove si è occupata dello studio dell’isolamento dei recettori batterici per le macromolecole della matrice extracellulare dei tessuti connettivi. Dopo l’acquisizione nel 1989 del Ph.D in Biochimica, ha svolto attività di post-dottorato prima e di ricerca successivamente sempre presso l’Università di Pavia. Durante questi anni ha mantenuto collaborazioni di ricerca in ambito nazionale e internazionale. Gli ambiti di ricerca hanno spaziato dallo studio dei processi infettivi, alla ingegneria tissutale e medicina rigenerativa, sino alle nanotecnologie e, infine, lo spazio. Per quest’ultimo ambito, molto stimolante e interessante, ha vinto un bando sul Volo Umano della Agenzia Spaziale Italiana che le ha permesso di approdare ai laboratori della Nasa del Kennedy Space Center di Cape Canaveral in Florida, per prepare l’esperimento, lanciato il 14 aprile 2015 con il razzo SpX-6, che ha poi raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale ed è stato completato dal Capitano dell’Aereonautica Militare, Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio. Il team di ricerca multidisciplinare è costituito oltre che dall’Università di Pavia, come coordinatore principale, anche dall’Università di Milano, l’Istituto di Cristallografia del Cnr di Roma e l’azienda Kayser Italia di Livorno. Il progetto Nanoparticles and Osteoporosis, il cui acronimo è Nato, mira a utilizzare un innovativo approccio nanotecnologico come contromisura alla osteoporosi indotta dalla microgravità con potenziali ricadute anche sulla cura dell’osteoporosi dovuta all’invecchiamento.