Mense scolastiche, dilaga la protesta del panino

di Roberto Salotti
Dilaga nelle scuole comunali la protesta per il caro mense. Il nuovo sistema di tariffazione dei buoni pasto, basato sul nuovo modello Isee, che ha portato il costo del servizio a 5 euro per le fasce di reddito più alte – introducendo però delle agevolazioni per quelle più basse e prevedendo sconti del 10% per chi ha più di un figlio iscritto -, sta comunque scatenando i genitori. Dopo lo sciopero della mensa a San Michele di Moriano, la protesta del panino è andata in scena stamani (25 settembre) anche alla scuola primaria di San Pietro a Vico. Qui hanno aderito praticamente sei classi su sette, nonostante le raccomandazioni dei docenti e del dirigente scolastico. Anzi, sono state proprio le comunicazioni ricevute dagli insegnanti ieri sera attorno alle 20 riguardo al divieto di far pranzare gli alunni a scuola con il panino, ad accendere ancora di più gli animi. Con un tam tam di telefonate ed sms, i genitori hanno deciso di procedere lo stesso con il panino day. Creando un certo scompiglio a scuola.
I genitori dei bambini che hanno deciso di aderire allo sciopero sono stati infatti ricontattati dall’istituto e invitati a tornare a prendere i propri figli per farli pranzare a casa e poi riaccompagnarli a scuola. Lo hanno fatto, in verità, in pochi. Così, al termine di una mattinata concitata, è stato deciso di far mangiare il panino agli alunni nell’atrio o nel cortile della scuola. Gli altri che non hanno aderito allo sciopero hanno mangiato i piatti caldi in classe.
La decisione dello sciopero del panino era corsa nei corridoi della scuola negli ultimi tre giorni, dopo che i genitori erano venuti a conoscenza della protesta nel morianese. Ieri era stato deciso di procedere con il gesto dimostrativo e di mandare i bambini in classe con i panini preparati a casa. In serata, tuttavia, le docenti hanno telefonato ai rappresentanti dei genitori spiegando che non era possibile, per problemi e disposizioni dell’Asl, far pranzare i bimbi con il panino. Tra l’altro, è stato spiegato, il Comune, attraverso la dirigente scolastica, ha fatto sapere che i genitori saranno ritenuti responsabili delle proteste e di eventuali conseguenze che ne possano derivare. E’ lo stesso messaggio, in sostanza, contenuto in una circolare in distribuzione nelle scuole comunali in cui si avvisa del divieto di mangiare il panino al posto del pranzo. In quelle righe – che stanno scatenando proteste un po’ ovunque in città – si fa presente che i genitori che intendano far partecipare i propri figli al panino-day dovranno recarsi negli istituti all’ora di pranzo e accompagnare i bambini a casa per il pranzo, perché la scuola non si riterrà altrimenti responsabile. “In caso contrario, ci è stato spiegato – raccontano alcuni genitori – i bimbi non potranno mangiare il panino e saranno lasciati digiuni”.
La stessa comunicazione ha provocato proteste anche a San Cassiano a Vico e a San Vito, dove però il servizio mensa si è svolto senza proteste. In altre scuole, invece, ci si sta organizzando per replicare l’iniziativa del panino-day. E così la mobilitazione sembra destinata a dilagare. Il sindaco Alessandro Tambellini, intervenendo alcuni giorni fa su NoiTv, aveva invitato i genitori alla responsabilità e ad evitare forme di sciopero, utilizzando tuttavia toni che non sono piaciuti a molti genitori e che anzi nel caso di San Pietro a Vico li hanno convinti a procedere con lo sciopero delle mense.