Casermette, “sfrattata” la collezione Salotti

26 settembre 2015 | 16:21
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Casermette, “sfrattata” la collezione Salotti

Fra gli effetti della riassegnazione delle casermette c’è anche quella dello “sfratto” della collezione Salotti. A stigmatizzare la decisione è a curatrice della collezione Salotti, Franca Severini con la figlia del maestro Ilaria e Luca Nannipieri. “E’ finita la storia e la storia dell’arte del maestro Giannetto Salotti (Lucca, 1918-2013) – dice Severini – un grande interprete del Novecento, concittadino che ha reso grande il nome di Lucca nel mondo. Insignito dalla prestigiosa Accademia Tiberina di Roma accanto ai nomi di Canova, Fermi, Foscolo e Manzoni, vincitore della Quadriennale di Torino, chiamato con Henry Moore a tenere i seminari di scultura al Museo Henraux, non avrà più un domani. La mostra che è in corso a Palazzo Bernardini, sede di Confindustria Lucca dal titolo Supplemento d’anima da una citazione del sommo critico d’arte Antonello Trombadori che ha scritto pagine raffinatissime su questo illustre lucchese, sarà l’ultima volta in cui visibili le sue opere, dalle grandi forme astratte ai gioielli più ricercati delle figure femminili, il Torso e le figure dell’adolescente e della maternità, e la straordinaria Donna del 1956″.

“E’ un grave sfregio alla tradizione della storia di Lucca – prosegue – all’importanza di un sentiero d’arte che ha unito un’epoca e che potrebbe unire le generazioni passate con quelle future, ci chiediamo: in nome di cosa? C’é spazio per tutti, tranne che per il maestro Giannetto Salotti che sarebbe invece un valore per tutti. L’atelier Salotti è un bene della città e doveva essere preservato da tutto e per tutti. Affrettatevi quindi a visitare per l’ultima volta l’atelier nella Casermetta San Martino e la mostra a Palazzo Bernardini, grazie a Confindustria Lucca fino a ottobre, e poi calerà il sipario e l’oblio su questa unica e irripetibile pagina d’arte e libertà. Tutto andrà negli scatoloni nel buio di un sottoscala o di un garage, rimarranno integri i bronzi, forse, tutto il resto è destinato alla distruzione. Una pagina amarissima, una scelta scellerata”.