Democrazia e Lavoro: “Alla Cgil commissariata la democrazia”

E’ polemica all’interno della Cgil lucchese con il gruppo Democrazia e Lavoro che contesta la riforma dello statuto (e organizza martedì alle 15,30 un’iniziativa programmatica sul tema nella sede di viale Luporini). e la posizione del sindacato post-commissariamento soprattutto nella questione dell’allontanamento di Massimiliano Bindocci dalla guida della Camera del Lavoro della Versilia.
“La presidente del direttivo – dicono da Democrazia e Lavoro – insieme alla segreteria provinciale della Cgil, hanno impedito al direttivo provinciale, cioè al massimo organismo dirigente della Cgil, di pronunciarsi su Massimiliano Bindocci, sul suo lavoro, sul suo ruolo di segretario di zona della Versilia. Un vero commissariamento della democrazia. La motivazione è assurda, assolutamente strumentale:, limiterebbe i poteri della segreteria, perché i ruoli si sono invertiti, la struttura esecutiva (la segreteria) è diventata quella che decide tutto e al direttivo vengono date al massimo delle comunicazioni per grazia ricevuta”.
“Così è stato per l’accorpamento con Massa Carrara – prosegue Democrazia e Lavoro – a cui da un anno e mezzo stanno operando nel più assoluto riserbo, ed anche all’ultimo direttivo il segretario si è limitato a sciorinare una serie di dati macroeconomici banalmente reperibili su internet, lasciando tutto il resto nella più totale nebulosità. A sostegno della segreteria è però stato presentato dall’ex area di sinistra (Lavoro e società) un documento che chiede una forte accelerazione del processo, naturalmente senza alcuna motivazione se non quella implicita di ottenere al più presto quei posti promessi nella nuova organizzazione. Motivazioni concrete per fare, unico tentativo in Italia, un accorpamento di due province, non ce ne sono, ma per diversi segretari che sono arrivati alla fine del loro mandato e dovrebbero passare la mano, significa la possibilità invece di essere rieletti nella nuova struttura e ripartire da capo”. “Coerentemente – conclude la nota – su proposta di Fabrizio Simonetti, rappresentante in segreteria di lavoro e società, è stato respinto a maggioranza un documento che chiedeva di stoppare questo dannoso quanto sconosciuto progetto, che avrebbe come effetto soltanto l’ulteriore allontanamento dei vertici sindacali dal territorio e dai bisogni di lavoratori, pensionati, precari. E’ significativo però che oltre un terzo del direttivo, malgrado i trasformismi e i doppiogiochisti, si è pronunciato in modo netto contro questo disegno e se non inventano qualche altro modo per impedire il libero svolgimento di un congresso, saranno gli iscritti alla fine a pronunciarsi. Ora, vedremo se dopo l’imbavagliamento del direttivo, vorranno continuare sulla strada della grave ed immotivata rimozione del segretario di zona della Versilia a cui esprimiamo tutto il nostro sostegno e solidarietà”.