A San Micheletto il convegno nazionale di medicina dello sport

Venerdì (2 ottobre) a partire dalle 14 e sabato si svolgerà nel complesso di San Micheletto un importante convegno di medicina dello sport che porterà a Lucca professionisti del settore provenienti da tutte le parti d’Italia.
L’incontro, per il quale già da diversi giorni si è raggiunto il numero massimo di 150 iscrizioni, vedrà come relatori i più noti specialisti del settore. Oltre al professor Enrico Castellacci medico della nazionale italiana di calcio sarà presente, tra gli altri, il medico sociale dell’Inter, professor Piero Volpi. Dal famoso centro di alta specializzazione in medicina dello sport Qatar Orthopaedic and Sport Medicine Hospital di Doha, centro di eccellenza Fifa, arriveranno inoltre a Lucca il dottor Cristiano Eirale ed il professor Gian Nicola Biscotti.
A rappresentare l’Università di Pisa ci saranno invece il professor Gino Santoro ed il professor Marco Gesi, mentre dall’Università di Napoli arriverà il professor Michele Marzullo. Saranno inoltre presenti i consiglieri nazionali ed i presidenti delle associazioni medico-sportive toscane della Federazione medico sportiva italiana, per due giorni di studio per approfondire il tema delle sindromi da over-use.
Con questo termine si intende un gruppo di patologie alla cui base vi è un comune fattore patogenetico costituito da microtraumatismi a carico di un distretto anatomico sottoposto a sovraccarico funzionale iterativo. In rapporto alla crescente richiesta di prestazioni ad elevata performance da parte dell’atleta, lo sport è l’ambito in cui la sindrome da iperuso è infatti più frequente.
La sindrome da iperuso Approssimativamente circa la metà delle lesioni che si verificano negli sportivi sono da attribuire proprio all’iperuso e il distretto più interessato è quello muscolo-tendineo. Il lavoro effettuato da un atleta ha un effetto allenante quando è ben sostenuto dalle capacità fisiche dell’atleta e porta ad un miglioramento delle prestazioni attraverso il fenomeno della “supercompensazione”. Quando invece il carico di lavoro effettuato non è proporzionale alle potenzialità dell’atleta diventerà un sovraccarico ed indurrà effetti decisamente negativi rappresentati in generale dalla riduzione della risposta individuale ed in particolare dall’insorgenza di patologia a carico dell’apparato muscolo-scheletrico. Bisogna ricordare che gli atleti non sono pazienti comuni, sia per l’eccezionalità delle prestazioni che esprimono tutte le volte che praticano il proprio sport sia perché quando sono vittime di traumi ne possono risentire, non solo fisicamente, come tutti noi, ma anche umanamente e professionalmente. Appare quindi evidente che gestire l’attività sportiva e gli allenamenti di un atleta, anche amatoriale, preveda delle particolari conoscenze e come un minimo errore possa determinare l’insorgenza di tali patologie.
Molteplici sono le figure professionali che ruotano intorno all’atleta e vi è la necessità di una intensa collaborazione ed integrazione fra tutti questi diversi operatori sanitari, un costante lavoro di formazione ed aggiornamento professionale finalizzato alla riduzione dei tempi di recupero, a mettere in atto tutte quelle tecniche di prevenzione che permetteranno di spostare sempre più in alto l’asticella dei limiti fisici dello sportivo.
Quando si parla di piede e caviglia ad esempio, prevenire vuol dire innanzitutto scegliere una calzatura adeguata alle proprie esigenze ma anche studiare l’appoggio del piede sia da fermo che in movimento. Per consigliare efficacemente uno specifico tipo di scarpa (da pronatore o da supinatore per esempio) è necessario aver studiato e compreso l’intero ciclo del passo e valutare i rischi di sovraccarico che possono sopraggiungere nel compiere un determinato gesto tecnico. Persino un’analisi computerizzata del passo può risultare inutile se non associata ad un’attenta valutazione clinica.
Effettuare una scelta corretta vuol dire ridurre i rischi di sovraccarico e soprattutto le patologie da “over use” dell’atleta: tendiniti, borsiti, ma anche fratture da stress e microfratture.
L’obiettivo del convegno è quindi quello di approfondire le più recenti metodiche di diagnosi e di cura e analizzare l’eziopatogenesi delle lesioni da over-use con lo scopo sia di prevenirle che di garantire un sicuro ritorno all’attività sportiva specifica. Le due giornate su cui è articolato l’evento scientifico, sono state indirizzate alle diverse figure professionali con cui il medico dello sport si trova a doversi confrontare giornalmente. Il convegno è un momento di aggiornamento professionale – oltre che per gli specialisti in medicina dello sport – anche per laureati in scienze motorie, fisioterapia, podologia, tecnici ortopedici, preparatori atletici.
L’iniziativa rappresenta un’occasione di reale approfondimento e di proficuo confronto su una serie di patologie molto diffuse e di non sempre facile gestione. Specialisti di diversa estrazione potranno fare il punto sulla fisiopatologia dei tendini e della cartilagine articolare, la diagnosi clinica e strumentale, le opzioni terapeutiche mediche, chirurgiche, fisioterapiche e, soprattutto, sul rapporto, spesso complesso e non scontato, tra questo tipo di patologie ed il sovraccarico funzionale nello sport.
La struttura di medicina dello sport di Lucca L’unità funzionale medicina dello sport di Lucca continua a crescere, grazie all’impegno del personale della struttura e del Dipartimento della Prevenzione da cui dipende. Con il trasferimento nei locali al secondo piano del padiglione C della Cittadella dello Sport Campo di Marte (la nuova struttura è stata inaugurata nel novembre 2014) il servizio dispone di una sede molto più ampia della precedente, sicuramente la più grande ed attrezzata a livello regionale per la medicina dello sport in strutture pubbliche. Il servizio, di cui è responsabile il dottor Carlo Giammattei, è presente anche all’ospedale San Francesco di Barga e può contare su professionalità di alto livello. La struttura rappresenta un sicuro punto di riferimento per gli sportivi a livello regionale ed anche nazionale ma soprattutto garantisce a coloro che praticano attività sportive e motorie del nostro territorio tutto il supporto sanitario necessario.
Infatti, sono state incrementate le visite gratuite previste nei Lea per gli atleti minorenni, con l’aiuto delle Federazioni e delle società sportive e con il sistema di prenotazioni tramite Cup viene fatta una corretta programmazione annuale in grado di assicurare la visita gratuita a chiunque ne abbia diritto. Attraverso una convenzione con il Coni sono state inoltre calmierate le tariffe delle visite per gli atleti maggiorenni e si è cercato di offrire maggiore disponibilità, soprattutto in orari pomeridiani, anche per questa fascia di popolazione. La nuova normativa sulle visite per attività non agonistica prevede l’esecuzione di controlli più accurati. L’unità funzionale di Medicina dello Sport si propone quindi come valido supporto al pediatra ed al medico di medicina generale per eseguire tutti gli accertamenti necessari al rilascio della certificazione quando si presentino particolari problematiche.
La struttura ha a disposizione la migliore attrezzatura per eseguire test-cardiorespiratori per una precisa valutazione e programmazione dell’allenamento negli sportivi agonisti e soprattutto per una corretta prescrizione dell’esercizio fisico in sedentari o pazienti affetti da patologie cardio-vascolari e metaboliche. Si possono effettuare anche valutazioni posturali, studi baropodometrici statici e dinamici, analisi cinematica del movimento e studi biomeccanici anche in ciclisti per la prevenzione e la cura di patologie da sovraccarico funzionale dell’apparato loco-motore.
E’ inoltre presente un ambulatorio di vaccinazioni anche presso questa unità funzionale e molti sono gli utenti che usufruiscono di questo servizio. Si possono anche richiedere visite specialistiche per traumi insorti durante attività sportiva o per tutte le patologie da sovraccarico funzionale a carico del sistema muscolo-scheletrico.
Fiore all’occhiello dell’unità funzionale di medicina dello sport è il servizio di onde d’urto focalizzate a guida ecografica e radiologica. Infatti è presente a Lucca la migliore e più sofisticata apparecchiatura attualmente in commercio (poche strutture sanitarie italiane hanno a disposizione apparecchiature del genere). Questo tipo di terapia permette la rigenerazione tissutale e trova indicazione in tutte quelle patologie croniche degenerative a carico dei tendini e legamenti talvolta accompagnate da calcificazioni in cui spesso anche le terapie chirurgiche non hanno successo. Le onde d’urto possono essere utilizzate anche sul tessuto osseo ad esempio in fratture che tendono a non consolidare. Quindi le onde d’urto si propongono come una terapia innovativa, non invasiva, che non necessita di anestesia.
I nuovi ed ampi locali permettono poi di fare anche attività di formazione nei confronti dei tecnici delle società sportive del nostro territorio. Anche per questo è stato prodotto specifico materiale informativo e tutte le notizie sono presenti e consultabili nel sito internet aziendale.
C’è in più l’obiettivo di portare avanti un’attività scientifica e di ricerca attraverso una convenzione già stipulata con il dipartimento di medicina clinica e perimentale dell’università di Pisa.
La medicina dello sport di Lucca, con delibera federale del mese di agosto 2014, è inoltre stata inserita nell’elenco dei centri di medicina accreditati per la Federazione ciclistica utaliana. Sono state infatti individuate sul territorio nazionale 15 strutture che rappresentano un qualificato punto di riferimento per tutti gli atleti tesserati e, comunque, per tutta la popolazione ciclistica attiva, tra cui appunto Lucca.