Altri 26 docenti con diploma magistrale in graduatoria

Molti hanno presentato anche diffide all’ufficio scolastico provinciale o si sono rivolte al giudice del lavoro per vedere riconosciuto un diritto. Adesso due nuove ordinanze del Consiglio di Stato danno ragione, tra gli altri (e sono una valanga), anche a 26 insegnanti precari lucchesi che hanno conseguito il diploma magistrale entro l’anno scolastico 2001/2002. Il Tar del Lazio aveva respinto il loro ricorso nel quale chiedevano l’annullamento degli articoli del decreto del Miur sull’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per le scuole, che impedivano l’accesso a quanti avessero conseguito il diploma magistrale, in quei termini di tempo.
E per il ministero e l’ufficio scolastico provinciale rischia di essere un boomerang, perché i docenti precari – di fronte al primo stop del Tar del Lazio contro il Miur – hanno presentato istanza cautelare al Consiglio di Stato: accolta. L’effetto è stato l’emissione di un’ordinanza di sospensione delle sentenze del Tar del Lazio finite nel mirino dell’esercito dei precari.
A Lucca i ricorsi sono diversi e per effetto delle ordinanze della giustizia amministrativa altri 8 insegnanti – cinque per la scuola primaria e tre per la scuola dell’infanzia – sono già stati inseriti nella terza fascia delle graduatorie scolastiche a esaurimento, per effetto della sentenza favorevole del Consiglio di Stato che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso degli insegnanti, disponendo il loro inserimento, sancito alla luce della sentenza dall’ufficio scolastico provinciale, guidato dalla dirigente Donatella Buonriposi. E proprio ieri (30 ottobre), con un nuovo atto, il provveditore ha disposto l’inserimento in graduatoria con riserva degli altri “ricorrenti”, in attesa di un pronunciamento con sentenza: si tratta, in questo caso, di 13 insegnanti della scuola primaria e di altri 13 in lizza per un posto nelle scuole dell’infanzia. Ma la prima sentenza del Consiglio di Stato è destinata a fare da “decalogo”. Tuttavia, il Miur è corso ai ripari, specificando che saranno inseriti in graduatoria i docenti che avranno vinto eventualmente il ricorso presentato “individualmente”. Chi non lo farà, almeno al momento, rischia di rimanere tagliato fuori.