Gli ordini professionali uniti nella lotta all’usura

Troppi debiti? La soluzione c’è. Si chiama protocollo d’intesa per la prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento ed è il progetto-pilota nato per aiutare le famiglie eccessivamente indebitate e le aziende che non possono accedere a procedure fallimentari o concorsuali a conoscere tutti gli strumenti attivabili in base alla normativa vigente, compresi i finanziamenti previsti dalla legge in materia di usura.
Avviato sperimentalmente nel maggio dell’anno scorso, il tavolo operativo, di cui uno dei protagonisti è l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Lucca, è sostenuto dalla Prefettura, dalla Camera di Commercio e dall’Ordine degli avvocati di Lucca, da Lions Club Lucca Host, con la consulenza della Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura.
“Il primo passo – spiega la presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Carla Saccardi – è stato l’apertura di uno sportello nelle sedi della Misericordia di Lucca, Barga e Viareggio, con l’obiettivo di ascoltare, informare e supportare tutti coloro che diventano vittima di usura e sovraindebitamento: qua l’utente compila un questionario preliminare per l’esame della posizione, che viene poi trasmesso in forma anonima a un professionista iscritto all’Ordine dei commercialisti o degli avvocati di Lucca. Il passo successivo consiste nell’incontro di un’ora in Camera di Commercio, utile per fornire ogni notizia necessaria alla presentazione dell’istanza come previsto dalla legge. Un’azione concreta, realizzata grazie alla consulenza gratuita dei professionisti dei due Ordini coinvolti, che è stata presa a modello a livello nazionale come efficace strategia d’intervento anche per altri comuni della penisola”.
Un tema talmente attuale da entrare di diritto negli argomenti di discussione che animeranno per due giorni, venerdì e sabato, la Giornata delle professioni, l’appuntamento dedicato al ruolo del professionista nell’attuale situazione economica e sociale del Paese. Nella giornata di domani (2 ottobre), infatti, il progetto sarà ampiamente illustrato: un’occasione per dimostrare come, da una reale collaborazione tra Ordini professionali e istituzioni del territorio, possano diffondersi idee e azioni che toccano e migliorano in prima persona la vita del cittadino, dell’impresa e, dunque, della comunità intera.
I casi seguiti da maggio 2014 a giugno 2015 sono ventuno e riguardano, per la maggior parte, titolari di piccole imprese, disoccupati, lavoratori dipendenti, pensionati, lavoratori autonomi ed anche un libero professionista. “Il protocollo d’intesa è nato per rispondere a una reale esigenza che avvertivamo nel nostro territorio di riferimento – sottolinea la presidente Saccardi – e grazie a questo strumento oggi possiamo fornire risposte concrete e intervenire positivamente anche presso gli istituti di credito e le società finanziarie, in modo da sollecitare una maggiore trasparenza del mercato del credito e stimolare un atteggiamento più collaborativo da parte del sistema bancario”.
Appare chiaro, quindi, come l’usura e il sovraindebitamento siano strettamente legati alla crisi economica e alla mancanza di lavoro. “La questione del lavoro assume infatti una rilevanza straordinaria – spiega a sua volta la presidente della Consulta toscana dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Gloria Cappagli –. La crisi delle imprese e la modifica del sistema economico hanno imposto una modificazione sostanziale della legislazione del lavoro e i consulenti sono diventati la categoria che, in prima linea, si trova ad interpretare ed applicare norme sempre più complesse, diffondendo la cultura e la legalità del lavoro. Da professione contabile a professione che ha assunto un ruolo sempre più giuridico come risulta dall’apprezzamento riconosciuto alla prassi emanata dal Consiglio Nazionale tramite la Fondazione Studi e dalle competenze istituzionali – si pensi all’istituto della certificazione – che nel tempo sono state affidate alla categoria, sempre più strumento di esercizio della sussidiarietà da parte della pubblica amministrazione. Non ultimo, il ruolo nelle politiche attive del lavoro attraverso la nostra Fondazione per il Lavoro; ruolo che ci vedrà impegnati ad attuare, insieme con altri attori, quel mercato vivace dinamico ed inclusivo, quale primario elemento di riqualificazione delle opportunità di impiego”.