Un protocollo contro le infiltrazioni mafiose negli appalti

5 ottobre 2015 | 10:32
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Un protocollo contro le infiltrazioni mafiose negli appalti

Un protocollo anti usura contro le infiltrazioni malavitose (mafiose, in primis) negli appalti: è stato siglato stamani (5 ottobre) in prefettura, da parte del prefetto Giovanna Cagliostro, del sottosegretario di Stato Domenico Manzione e dal sindaco Alessandro Tambellini. L’idea del documento proviene dall’amministrazione comunale, ma è stata sposata pienamente dalla prefettura e, dopo mesi di lavoro congiunto, ecco che la bozza diventa concretezza. “Avevamo bisogno di porre in attuazione le direttive di Alfano in merito alla questione delle infiltrazioni – spiega il prefetto – e grazie all’iniziativa del sindaco e della giunta siamo arrivati a lavorare insieme su un testo che si compone di una decina di articoli. Il Comune ed i soggetti vincitori dell’appalto avranno obblighi reciprochi più stringenti: si apre un nuovo capitolo nella direzione della trasparenza e del contrasto alla malavita”.

Il documento, che prende le mosse dalla vigente normativa antimafia, si preoccupa di allargare lo spettro di azione sia sotto il profilo delle forme contrattuali utilizzate, sia sul versante dei soggetti interessati. Particolare attenzione verrà dunque riversata in ordine al rispetto delle norme per la composizione delle società, sul controllo della natura individuale delle ditte e sui contratti di fornitura. “Il tema è di quelli pressanti – osserva Tambellini – anche perché a Lucca abbiamo la questione Piuss e circa 40 milioni di lavori pubblici da avviare. In questo senso va l’idea di una vita pubblica maggiormente trasparente, con comportamenti precisi per le aziende e per il Comune. Il testo stabilisce una soglia di controllo che va fino a 250 mila euro per gli appalti e, particolare non meno importante, riguarda anche i subappalti fino a 50 mila euro. E’ proprio in quest’ultima ipotesi che le infiltrazioni sono più frequenti. Se altri Comuni intenderanno seguirci lungo questa linea? Se lo faranno ne saremo lieti”.
Un protocollo, quello sottoscritto oggi, che assume se possibile maggior rilievo per il fatto di essere stato composto in una fase di riorganizzazione per enti locali e prefetture: “Il documento – dichiara Manzione – prende spunto dalla normativa antimafia, estendendo però i controlli a settori trasversali spesso oggetto di infiltrazioni mafiose, come nel caso della gestione dei rifiuti, questione che è da mesi sotto gli occhi di tutti. Comune e prefettura sono riusciti a coniugare trasparenza ed efficenza: non era semplice in un momento di transizione come questo. Lo sforzo degli enti locali per il Governo è fondamentale – conclude Manzione riservando un pensiero al tema immigrazione – pensate che nell’ultimo anno siamo riusciti a migliorare il nostro sistema di accoglienza nelle strutture straordinarie messe a disposizione delle prefetture, passando da 10mila a 100mila migranti”.

Paolo Lazzari