Palazzo Mansi, apre la sezione delle collezioni tessili

6 ottobre 2015 | 12:05
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Palazzo Mansi, apre la sezione delle collezioni tessili
Palazzo Mansi, apre la sezione delle collezioni tessili
Palazzo Mansi, apre la sezione delle collezioni tessili
Palazzo Mansi, apre la sezione delle collezioni tessili
Palazzo Mansi, apre la sezione delle collezioni tessili
Palazzo Mansi, apre la sezione delle collezioni tessili

Una nuova sezione di Palazzo Mansi interamente dedicata alla Collezioni Tessili: è quella che verrà inaugurata giovedì (8 ottobre) e che, stamani (6 ottobre) è stata illustrata nei suoi tratti essenziali nel cuore dell’antica dimora lucchese. Per l’occasione sono intervenuti il sindaco Alessandro Tambellini, il sovrintendente del polo regionale museale Stefano Casciu, il sovrintendente Luigi Ficacci, la dottoressa Antonia D’aniello ed il vicepresidente della Fondazione Crl Maido Castiglioni.

Il nuovo allestimento è stato realizzato grazie al finanziamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il risultato è un notevole ampliamento del percorso museale, capace di offrire ai visitatori la straordinaria possibilità di scoprire la storia della produzione e del commercio di preziosi tessuti su cui Lucca incentrò, già a partire dal XII secolo, tutta l’economia e la ricchezza cittadina.
“Dobbiamo ringraziare tutti i numerosissimi attori intervenuti – afferma Casciu – dalla Fondazione Crl, alla diocesi, dal Ministero al Comune, perché in un momento di transizione, con la definizione in essere delle nuove competenze, non era facile portare avanti un lavoro del genere. La volontà, adesso, è quella di aprire il più possibile al pubblico, anche e soprattutto mediante la sinergia con le istituzioni”. Del resto diversi tessuti appartengono proprio al Comune di Lucca, che gli ha ricevuti dalle famiglie lucchesi: la mostra rappresenta soltanto una piccola frazione di un mosaico di beni molto ampio. “La città è da secoli maestra del tessuto – ricorda il sindaco – ed oggi riusciamo finalmente a mostrare a tutti un patrimonio inestimabile. Ricordo che un tentativo fu fatto già 40 anni fa, ma non sortì effetto, perché mancava quell’azione organica che stiamo portando avanti oggi. Sappiamo che ci sono ancora diversi depositari di tessuti che attendono soltanto di affidare i loro manufatti alla rete museale: il nostro compito è quello di fare sempre più sistema, plasmando una realtà solida che dialoghi con turisti e lucchesi. Il prossimo obiettivo, in questo senso, è Palazzo Guinigi: non vogliamo che rimanga chiuso ancora a lungo”. La nuova sezione preparata a Palazzo Mansi si articola su due piani, il primo dedicato ai tessuti da arredo e abiti maschili e femminili, mentre il secondo comprende vesti, arredi liturgici e una selezione di frammenti parte della collezione di tessuti copti donata al museo dalla famiglia Tongiorgi.
“Torno come sovrintendente a Lucca dopo 10 anni – osserva Ficcacci – ed ho il piacere di scoprire che quella zona di musealizzazione destinata a rappresentare l’eccellenza del tessuto adesso può tradursi in concretezza. Una decade fa questo Palazzo era l’esempio di una struttura eccezionale non conclusa, ma con il tempo sono stati compiuti passi in avanti. Il compito di tutti noi è adesso quello di agire come se fossimo amministratori delegati di quel soggetto superiore che è Lucca e, in questo senso, rincuora il contributo fattivo del Ministero e, sul territorio, della Fondazione Crl: non è scontato operare nell’interesse della cultura cittadina”. Castiglioni incassa i complimenti e rilancia: “I musei di Palazzo Mansi e Guinigi – spiega – possono essere un punto di riferimento per tutta la Provincia. Qui si fa cultura utilizzando le risorse della città, in modo innovativo: la Fondazione Crl continuerà ad appoggiare questa modalità d’azione”.
Alla dottoressa D’Aniello, invece, il compito di scortare gli ospiti in una prima visita esplorativa: “La prima esposizione di questo genere risale al 1967 – ricorda – ed il nostro prossimo obiettivo è quello di realizzare un archivio-studio per consentire a chi viene qui di documentarsi”.
Al piano nobile del Palazzo i nuovi ambienti accolgono i tessuti da arredo in seta, provenienti dalle ricche residenze della nobiltà lucchese. Si stabilisce in tal modo una linea di continuità tra Lucca, antico e prestigioso centro di produzione della seta e il Museo che conserva l’aspetto della dimora nobiliare lucchese e custodisce una eccezionale quantità di manufatti tessili storici. La famiglia Mansi, a cui si deve l’edificazione del Palazzo, oggi Museo, raggiunse l’apice della ricchezza proprio tramite il commercio di tessuti in seta e il palazzo, nel corso del Seicento, divenne il manifesto del raggiunto prestigio politico. Segue nell’esposizione un prestigioso nucleo di abiti storici, vesti maschili e femminili, civili ed ufficiali, nobiliari e servili, a partire dal Settecento, fino ai primi decenni del Novecento. I capi qui confluiti provengono dai ricchi armadi di famiglia e dalle eredità dell’aristocrazia lucchese i cui esponenti illustri, nei secoli passati, contribuirono a delineare la storia della città, partecipando alle più alte cariche pubbliche e popolando i salotti della migliore società.
Al secondo piano del Museo la sezione continua con le collezioni tessili, pervenute come doni di famiglie facoltose, quale frutto delle soppressioni dei monasteri cittadini, o originariamente parte del patrimonio dello storico Ospedale di San Luca o acquisiti di recente. Paramenti ecclesiastici, parati da tappezzeria, biancherie laiche e liturgiche, campionari di frammenti ed abiti documentano, attraverso la varietà dei manufatti e delle relative tipologie tecniche e decorative, la funzione d’uso delle stoffe di seta e l’evoluzione nel tempo delle complesse tecniche esecutive e dei diversi motivi ornamentali. Infine sono esposti alcuni frammenti di arte copta, tessuti di scavo, in lino e lana, provenienti dall’antico Egitto e databili tra il VI e l’VIII secolo.
Giovedì, alle 18, la dottoressa Antonia d’Aniello e i curatori Domenica Digilio e Giacinto Cambini accoglieranno i visitatori alla scoperta della nuova sezione.
Il martedì (dalle 14 alle 18) e il giovedì (dalle 10 alle 14) di ogni settimana, il pubblico può visitare il laboratorio tessile di Maria Niemack di Palazzo Mansi grazie all’associazione culturale Tessiture Lucchesi, dove si conservano i telai per l’antica tecnica della tessitura rustica.

Paolo Lazzari