Un itinerario archeologico sulle mura nel nuovo volume di Giulio Ciampoltrini

Le mura e il palazzo. Lucca fra Cinquecento e Seicento: un itinerario archeologico, a cura di Giulio Ciampoltrini della soprintendenza archeologica della Toscana, è il titolo del libro che sarà presentato venerdì (9 ottobre) alle 17 nell’auditorium Cappella Guinigi.
Il volume è la puntuale raccolta di una serie di interventi relativi all’incontro di studi tenuto il 4 luglio 2014, sempre in cappella Guinigi, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della stessa soprintendenza archeologica.
Filo conduttore dei contributi è il rapporto fra la città e le Mura, nel ‘lungo secolo’ in cui Lucca si dotò della sua ultima cerchia, fra i primi del Cinquecento e la metà del Seicento. Un tema importante e dibattuto che in questa pubblicazione trova un efficace strumento di divulgazione grazie all’ampio apparato iconografico che, assieme al taglio dei saggi, intende farne un’opera rivolta non esclusivamente agli specialisti.
Le importanti acquisizioni per la storia delle mura medievali e rinascimentali offerte dalla sistematica campagna di scavi condotta per il recupero funzionale della Casa del Boia e dell’intero complesso del Baluardo San Salvatore e dai saggi in Piazzale Verdi, infatti, vengono collocate in un “itinerario archeologico” nella Lucca del Cinquecento e Seicento.
In particolare, gli scavi di piazza Napoleone e di Palazzo Poggi offrono preziose testimonianze archeologiche del rinnovamento urbano che fu realizzato di pari passo con la costruzione delle mura, e della vita quotidiana in città. Il supporto finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è stato risolutivo per il completamento dello studio dei reperti dello scavo della Casa del Boia’e dei contesti tardorinascimentali illustrati nel volume.
E proprio da questi studi hanno evidenziato come il rapporto fra la città e le sue mura sia stato particolarmente serrato fra Cinquecento e Seicento, ma è anche una costante della storia di Lucca, sulla quale la ricerca archeologica continua a proporre il suo contributo. Un punto fondamentale su cui gli interventi del 9 ottobre si soffermeranno in maniera specifica.
Le mura della colonia latina del 180 a.C., il loro rinnovamento intorno al 300 d.C., infine la costruzione di una nuova cerchia, conclusa nel 1220, segnano i punti fermi dell’evoluzione dell’assetto urbano. La lunga attività di costruzione delle cosiddette mura dei Borghi, nel clima della ritrovata Libertà cittadina dopo la dominazione pisana, negli ultimi anni del Trecento, prelude al secolare impegno della città nella costruzione della cerchia rinascimentale.
Di tutto questo parlerà Giulio Ciampoltrini in una sintetica rassegna – Lucca, le mura, l’archeologo – delle acquisizioni dell’ultimo decennio di scavi.
Ricerche e ritrovamenti continuano, favoriti dall’attenzione per le evidenze archeologiche che caratterizza il ciclo di interventi sulle mura avviato nel 2013 dalla collaborazione tra Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Comune di Lucca, Regione Toscana. Il cantiere in atto nel Baluardo San Martino ha offerto un’inattesa e spettacolare testimonianza della complessa articolazione delle mura dei Borghi, che sarà presentata, in anteprima assoluta, dall’archeologa Elisabetta Abela.