Morianese, stop ai rientri a scuola se non cessa panino day

di Roberto Salotti
La tensione è ormai giunta alle stelle. La mobilitazione contro il caro mense nelle scuole dell’istituto comprensivo Lucca 5, da dove tutto è partito, va avanti con il panino-day e i genitori non hanno alcuna intenzione di interrompere la protesta (Leggi). Al punto che la dirigente scolastica, Carla Reggiannini – che è stata vicesindaco nella prima giunta Tambellini – corre ai ripara e annuncia soluzioni drastiche se continuerà lo sciopero delle mense. In una circolare inviata oltre che all’ufficio mense anche al sindaco Alessandro Tambellini e alla sua vice, Ilaria Vietina, la Reggiannini dispone lo stop all’orario pomeridiano nelle scuole che dirige tra Ponte a Moriano e Saltocchio, se i genitori non cesseranno di mandare i loro bambini a scuola con il panino.
La preside mette nero su bianco tutte le sue preoccupazioni per una protesta che è ormai dilagante e rischia di coinvolgere anche altri istituti comprensivi della città. Una protesta, quella del panino, che secondo la Reggiannini, “non può – scrive – e non deve essere tollerata più a lungo”. E, infatti, dopo aver ribadito che le scuole non si assumeranno responsabilità per gli alunni aderenti alla protesta e che essi dovranno essere prelevati all’orario del pranzo e riaccompagnati dai genitori per le attività del pomeriggio, annuncia la decisione choc: “A partire da martedì 13 ottobre, verificato l’eventuale perdurare dell’iniziativa panino day, le scuole interessate funzioneranno con il solo orario antimeridiano”. Una situazione che sarà confermata fino a quando non cesserà la protesta.
Un atto di forza che ha prodotto, come primo risultato, una vera e propria bufera con i genitori, che sono pronti ad andare allo scontro, non solo con la dirigente ma anche con il Comune. La Reggiannini, dal canto suo, in quelle righe inviate all’amministrazione, si affretta a spiegare che le decisioni prese sono “aliene da qualsiasi intento di contrasto a motivazioni e obiettivi delle protesta dei genitori”, ma “vogliono garantire, in ottemperanza a quanto richiesto ad un dirigente scolastico un normale produttivo svolgimento delle attività scolastiche per tutti i soggetti coinvolti e soprattutto per tutte le alunni e gli alunni, il cui successo formativo – scrive ancora la Reggiannini – richiede un clima di serenità e benessere da non compromettersi con forme di protesta che li rendano inopportunamente protagonisti”.
Apriti cielo. I genitori, avuta notizia delle determinazioni della preside, si sono convinti a portare il caso al centro della prossima assemblea che è stata convocata per lunedì prossimo (12 ottobre) nei locali parrocchiali di Saltocchio. La loro protesta, dicono, non cesserà per le iniziative della preside, e tutti sottolineano che non è più possibile fare passi indietro. Anche per questi motivi le famiglie si stanno nuovamente organizzando, come accadde anni fa, e hanno creato un nuovo gruppo su Facebook ‘Protesta Caro Mensa’, sorto per scambiarsi notizie e informazioni sull’evoluzione della “vertenza” con l’amministrazione comunale. Sia il sindaco che l’assessore Vietina hanno tuttavia già espresso il loro sostegno al nuovo metodo di calcolo del costo dei buoni pasto, basato sul nuovo Isee introdotto a livello nazionale e che ha cancellato il sistema delle fasce di reddito, prevedendo, secondo gli amministratori, “principi di equità” nella determinazione dei costi.
La protesta dei genitori era partita all’inizio del servizio mensa da San Michele di Moriano, per estendersi poi a tutte le scuole dell’istituto comprensivo.