Protesta del panino, non tutti vogliono lo sciopero. Un genitore: “Così si danneggia tutti”

Non tutti i genitori degli alunni delle scuole comunali del morianese approvano o aderiscono alla protesta del panino. Tra questi c’è Roberto Cheli, padre di due bambine che frequentano la prima e la quinta della scuola di San Michele di Moriano e che “accedono – spiega – regolarmente al pasto fornito dalla mensa per il quale pago regolarmente 5 euro a testa”. L’iniziativa della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Lucca 5, Carla Reggiannini, che ha avvertito che chiuderà la scuole il pomeriggio se entro martedì 13 non sarà cessata la protesta, non piace nemmeno a chi a questo sciopero non aderisce e non vuole quindi essere danneggiato per gli altri che invece protestano.
“Mi risulta – scrive Cheli – che nella scuola elementare di San Michele di Moriano la prima e la quinta classe non partecipino allo sciopero del panino tuttavia sin dall’inizio dell’anno scolastico ci si riferisce a tale istituto come quello da cui è partita la protesta con grande partecipazione di tutti. Perché?”. Poi Cheli si rivolge direttamente alla Reggiannini: “Ha per caso verificato se e quanti effettivamente stanno portando il panino da casa? E per caso – scrive ancora Cheli -, ha notato che nella classe prima di San Michele di Moriano ad oggi non è stata nominata la maestra di inglese e che non esiste un locale mensa ed i bambini sono costretti a consumare il pasto nei loro banchi. La mensa è un servizio mentre lo studio e la salute mi pare siano diritti o questo forse lo devo chiedere all’assessore Vietina?”. Poi un riferimento alle dichiarazioni di sindaco e vicesindaco che hanno “paventato il ricorso all’autorità giudiziaria per perseguire coloro che arrecano danno alla comunità chiedendo un servizio e poi per protesta non intendono servirsene. Mi potreste indicare su chi io – Cheli si rivolge ad entrambi -, cittadino Italiano, residente a Lucca che paga regolarmente le tasse ed i buoni pasto, posso rivalermi per richiedere i danni provocati dalla mala gestio della cosa pubblica perpetrata dagli amministratori locali e nazionali?”.