Cordoni (Confcommercio) punta ancora il dito contro le liberalizzazioni

In merito ai dati forniti dalla Camera di Commercio di Lucca e relativi al numero di aziende operanti sul territorio provinciale, il presidente di Confcommercio Ademaro Cordoni coglie l’occasione per esprimere alcune valutazioni riguardanti il settore del commercio. “In primo luogo – afferma Cordoni – vorrei lanciare un segnale di speranza: il nostro mondo, da sempre, è l’ultimo a risentire degli effetti, siano essi positivi o negativi, dei cambiamenti economici in atto nel Paese. Ciò significa che il tessuto commerciale è entrato in crisi più tardi, rispetto ad altri comparti, ma questo significa anche che ne uscirà in ritardo rispetto ad altri che registrano adesso i primi segnali di ripresa”.
“Detto questo – aggiunge il presidente di Confcommercio – mi preme sottolineare una volta di più un tema molto sentito dalla nostra associazione, sul quale stiamo portando avanti da tempo una richiesta di cambiamento con le amministrazioni comunali: le liberalizzazioni. In alcune zone del territorio, come ad esempio il centro storico di Lucca, il settore della somministrazione alimentare ha registrato un aumento esponenziale e incontrollato di aperture, creando forti tensioni e ingiustificate aspettative da parte dei proprietari di fondi commerciali e procurando insicurezza e apprensione a molti imprenditori, che si vedono mettere in discussione quelli che dovrebbero essere normali rinnovi”. “Servono dunque provvedimenti urgenti – insiste Cordoni -: una moratoria che fermi le aperture indiscriminate e poi un piano delle funzioni, che consenta di definire uno sviluppo commerciale organico e armonioso del territorio. Nei giorni scorsi, l’indicatore dei consumi di Confcommercio Italia ha reso noto un dato che parla di una crescita del 2% tendenziale. Un dato congiunturale che fa ben sperare per il processo di recupero dei livelli di consumo messo in atto dalle famiglie a partire dalla fine del 2014”. “Questo – conclude Cordoni – ci auguriamo possa essere beneaugurante anche per il territorio di Lucca, molto fertile e attivo soprattutto per quanto riguarda il comparto turistico”.