Tambellini: “Urgente un coordinamento tra realtà musicali”

9 ottobre 2015 | 12:56
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Tambellini: “Urgente un coordinamento tra realtà musicali”

“Fare della musica il filo diretto per la narrazione della città di Lucca non soltanto si può, ma è anche il nostro grande obiettivo”: questa la posizione nitidamente espressa dal sindaco Alessandro Tambellini, invitato a parlare a LuBec nelle vesti di presidente della Fondazione Puccini, per il seminario La musica come leva di valorizzazione dei territori. Allo stesso tavolo erano presenti anche Andrea Colombini (presidente Puccini e la sua Lucca Festival), Salvatore Carruba (moderatore), Marco Mangani (direttore centro studi Boccherini), Annateresa Rondinella (segretario generale federazione italiana club Unesco), Gaetano Scognamiglio (Presidente Promo Pa) e Simone Soldati (direttore artistico Associazione musicale lucchese).

Un coordinamento che non significa concorrenza alle realtà già esistenti, l’idea di un teatro da 1500 posti, quella di una scuola di musica contemporanea, l’intenzione di consolidare sempre di più i Puccini days e non soltanto: il primo cittadino è un fiume in piena. “Lucca ha un patrimonio musicale immenso – afferma – che non si ferma alla grande figura di Puccini. Credo che sia giunto il momento di cominciare a rappresentare Gemignani, Boccherini, Catalani e gli altri in modo non occasionale. Potremmo anche produrre un’opera prima con giovani compositori provenienti da tutto il mondo, con l’appoggio del Boccherini. I riflessi sul turismo sono fondamentali: per questo dobbiamo coordinare il tessuto associativo, al fine di sortire il risultato massimo. Questo significa parlarsi, evitando inutili sovrapposizioni e progettando insieme”. Tambellini ricorda come Lucca concorra per essere riconosciuta città della musica e propone un programma a raggiera, che spazia dal classico al contemporaneo: “Dobbiamo puntare su alcuni elementi – spiega – come la qualità degli interpreti e la forza comunicativa. Sul fronte Puccini stiamo lavorando bene: la casa museo è in pareggio e, se non ci fossero le spese di ammortamento della biglietteria, chiuderebbe in attivo di 6mila euro. La Fondazione possiede il più grande patrimonio epistolare pucciniano e, con i Puccini days, siamo riusciti a riprendere un filo che pareva reciso. Quest’anno contiamo su interpreti come Carreras, Maria Luigia Borsi e Bollani: la manifestazione si espande sempre più. Non solo: il programma è già delineato da qui al 2017 e, proprio in quell’anno, proporremo la Fanciulla del west in collaborazione con il maggiore teatro di New York”. Su un punto il sindaco è netto: Lucca deve essere un unicum, non una nuova Salisburgo. “Abbiamo il Puccini e la sua Lucca Festival, Summer Festival, Lucca Jazz donna, la sagra musicale lucchese – prosegue – e si tratta di coordinarci. Il turismo di qualità può trovare nella musica il filo logico capace di narrare la città”.
Infine, una battuta sul Festival di Torre del Lago: “Conosciamo le sue difficoltà – osserva – al punto che abbiamo deciso di acquistare parte della loro collezione epistolare. Non c’è nessuna volontà di contrastarci a vicenda, anzi: dobbiamo collaborare e coordinarci con tutti i territori pucciniani. Sarebbe bello se la villa viareggina del maestro non diventasse un museo, perché non se ne avverte il bisogno. Il luogo, per la sua ampiezza e per la storia che trasuda, potrebbe diventare una grande scuola di canto lirico”.