Ex Lazzi, entro 13 settimane completa la bonifica

13 ottobre 2015 | 15:49
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Ex Lazzi, entro 13 settimane completa la bonifica

Entro 13 settimane da oggi (13 ottobre) la società Fratelli Lazzi Srl dovrà aver completato la bonifica del terreno delle ex Officine, oggi proprietà della Guinigi Costruzioni (totalmente estranea all’inquinamento prodotto), nell’area all’incrocio tra via Catalani e via Geminiani. E’ quanto si stabilisce in una determinazione firmata dal dirigente comunale Mauro Di Bugno dopo che l’8 ottobre scorso è arrivato il via libera della conferenza dei servizi al progetto di bonifica presentato dalla società all’amministrazione comunale dopo l’ordinanza con la quale la Provincia di Lucca, nel marzo del 2013, aveva imposto alla Fratelli Lazzi le opere necessarie di “messa in sicurezza” del sito.

Dopo una lunga diatriba e una guerra di carte bollate, la sentenza del Tar che ha imposto all’azienda la bonifica (Leggi) sta avendo i primi effetti concreti.
La società dovrà occuparsi anche della bonifica della falda acquifera: è per questo che l’amministrazione comunale ha chiesto all’azienda entro 15 giorni le garanzie finanziarie per almeno il 50% delle opere necessarie a mettere fine all’inquinamento delle acque.
Erano state le indagini di Arpat e polizia provinciale a rilevare l’inquinamento del suolo nell’area delle ex Officine Lazzi di Sant’Anna. I verbali di quell’inchiesta delegata dalla stessa Provincia di Lucca erano stati trasmessi al Comune ed erano finiti sul tavolo del sindaco Alessandro Tambellini, insieme alla dettagliata relazione della polizia provinciale, che aveva indicato nella ditta Lazzi l’azienda incaricata della bonifica. I lavori però non erano mai partiti perché ne era sorta una guerra di carte bollate.
La Guinigi Costruzioni, attuale proprietaria del terreno dove è stato rilevato l’inquinamento, non ne voleva sapere e del resto non ha niente a che fare con le cause che hanno provocato la contaminazione del suolo sottostante: l’impresa fin dall’inizio si era dichiarata non intenzionata a farsi carico di una spesa tanto onerosa. Il tempo è passato, la Provincia ha fatto la sua parte e la patata bollente era passata nelle mani del Comune.
Da qui era sorta un’altra trafila di atti e richieste di supplementi di indagine sull’inquinamento del sito, in attesa della risoluzione del contenzioso aperto con l’azienda Fratelli Lazzi Spa. Nell’ottobre del 2013, in particolare, la società aveva presentato la documentazione relativa al piano di indagine integrativo per la caratterizzazione del sito come prescritto dalla Provincia di Lucca. Il Comune aveva recepito la comunicazione, ma aveva condizionato l’approvazione alla presentazione di alcune integrazioni. Gli uffici avevano chiesto infatti alle Autolinee Lazzi di precisare quali fossero i pozzi esterni al sito, sia a monte che a valle idrogeologica, che la ditta intendeva necessario campionare. Non solo, alla società veniva richiesto anche di “specificare la natura dei cumuli presidenti nel sito” e un “cronoprogramma dettagliato relativo a tutto il piano di indagine integrativo”. Il giudizio del Tar in seguito ha imposto all’azienda giudicata responsabile dell’inquinamento di approntare la bonifica.