Gli studiosi d’arte in difesa della collezione Salotti

Continuano ad arrivare numerose le lettere per la conservazione della collezione Salotti nel luogo dove la sua arte si è sviluppata, creando un mondo unico e irripetibile della cultura del Novecento. Questo studio d’artista, come altri aperti al pubblico in tutto il mondo, come ad esempio quello straordinario di Francis Bacon, rappresenta un luogo unico d’arte sulle mura di Lucca, conserva la maestria tangibile, visibile e ricercata, che, con questo sfratto, oggi scompare per sempre dalla passeggiata più bella d’Italia. Il bando e la nuova assegnazione delle casermette rischiano però di disperdere il patrimonio. Per questo, manifestando la loro solidarietà, hanno scritto a Franca Severini, curatrice della collezione, Rosanna Cioffi, ordinaria di Storia della critica d’arte e pro rettrice vicaria dell’Università Federico II di Napoli, membro del Comitato per le Belle Arti del Mibact, membro del Cda della Soprintendenza speciale di Pompei, e Diana Pardini, direttrice dell’associazione culturale Eraclito 2000.
“Cara Franca – scrive Rosanna Cioffi -, insieme con il professor Massimo Capaccioli, Astrofisico alla Moscow State University, direttore dell’Osservatorio di Capodimonte e professore emerito alla Federico II, ti esprimo la più completa adesione a questa importante battaglia per la conservazione degli spazi d’arte legati ad artisti e a luoghi significativi delle città e delle comunità che li ospitano. Lo studio di un artista, in questo caso quello del Salotti, rappresenta una testimonianza storica di carattere indentitario volta alla salvaguardia di opere e luoghi che possano ricordare alle generazioni più giovani e a quelle future pezzi importanti della nostra e della loro storia artistica e non solo”.
“L’arte, la sua promozione e la sua cura costituiscono l’orizzonte di senso di un Paese civile – scrive invece la direttrice di Eraclito 2000 -. Per il nostro meraviglioso Paese in particolare, che personalmente amo intensamente, dovrebbe essere nel Dna di ogni cittadino, dall’uomo di strada a chi istituzionalmente è preposto a gestire la cosa pubblica. Se ci soffermiamo su noi toscani, ci accorgiamo immediatamente che siamo eletti a coltivare lo sguardo sin da piccoli, spaziando da un reperto etrusco ad uno romano, per poi godere di straordinarie mura medievali, pievi romaniche sino a svettare con le cupole rinascimentali. Il tutto incorniciato in un paesaggio che , per tanti versi, è rimasto quattrocentesco, incantando lo straniero che resta stordito da tanta bellezza. Stupisce chi non persevera nell’amore della tradizione rinnovata, resa ancor più affascinante dai mezzi telematici. Il caso relativo all’Atelier/Museo del maestro Giannetto Salotti, luogo d’arte e patrimonio della storia lucchese, esso merita la collocazione privilegiata di cui gode, lo scultore rappresenta un gioiello per la città e per il mondo. Desideravo ringraziarla per la Sua sensibilità che condivido pienamente ma anche per il coraggio di esporsi per una questione di Cultura, consapevole che è l’arma vincente per la crescita effettiva del nostro Paese e della nostre città, con ammirazione, Le invio i miei migliori saluti”.