Comitato Pontetetto: “No a nuovi allacci al depuratore”




“Stop al progetto di allacciamento delle frazioni dell’Oltreserchio al depuratore di Pontetetto: un investimento senza reddito che grava sulle tasche dei cittadini. Discutiamo piuttosto la ricostruzione dell’impianto di Santa Maria a Colle”. Una posizione netta quella del Comitato viabilità e ambiente di Pontetetto, espressa questa mattina (20 ottobre) da Giovanni Pierami, Alemanno Dini, Mauro Magnani e Giuliano Fagnani, che in vista della conferenza dei servizi in programma per giovedì 22 ottobre all’Autorità Idrica Toscana hanno chiarito le motivazioni per cui intendono opporsi fermamente al progetto messo in cantiere dall’amministrazione comunale.
In particolare, il comitato lamenta l’inosservanza di criteri geografici ed idraulici, per cui il trasferimento di acque dal bacino di destra a quello di sinistra comporterebbe un sovraccarico per il canale Ozzeri, innescando una maggior pericolosità idraulica per tutto il territorio. Non di secondaria importanza è poi il fattore economico: i costi di realizzazione dell’opera si attesterebbero attorno ai 10 milioni di euro, contro gli appena 2 milioni necessari a ripristinare il depuratore di S.Maria a Colle, ormai in disuso da diversi anni, che doterebbe l’Oltreserchio di una struttura autonoma, come previsto da un precedente progetto degli anni Novanta.
“II piano finanziario prevede costi per la tubazione pari a 10 milioni e 700 mila euro – ha spiegato Pierami – una cifra enorme che peraltro consentirebbe pochi allacciamenti. Questi soldi non ci sono e a pagarli saranno i cittadini attraverso l’aumento delle tariffe di Geal del 6% annuo: circostanza inaccettabile anche in considerazione del fatto che si tratta di una manovra dannosa sotto molteplici punti di vista. A fianco della questione economica, infatti, incontriamo quella ambientale: la particolare ubicazione del depuratore di Pontetetto fa sì che durante lunghi periodi dell’anno il canale sia alimentato quasi interamente dallo scarico dell’impianto, con conseguenti fenomeni di eutrofizzazione che andrebbero certamente ad accrescersi se la manovra di allacciamento dovesse andare a buon fine. Non da ultimo si pone un problema urbanistico: è infatti contrario ad ogni regola di buon senso il trasferimento di inquinanti dalla periferia verso il centro storico”.
L’alternativa proposta dal comitato è appunto quella di riqualificare l’impianto di depurazione dell’ex ospedale psichiatrico di Maggiano, nella frazione di S.Maria a Colle, operazione che non solo consentirebbe un risparmio di circa 8 milioni di euro, ma eviterebbe anche di appesantire la portata del canale Ozzeri, evitando rischi di allagamenti nella zona sud del territorio. L’amministrazione comunale ha però scartato questa ipotesi in seguito alla partecipazione del sindaco a due assemblee cittadine a Ponte S.Pietro e S.Maria a Colle, dove ha incontrato l’opposizione degli abitanti che hanno negato l’autorizzazione alla costruzione di impianti di depurazione in quell’area. “In realtà si è trattato di riunioni fantasma e strumentalizzate – ha dichiarato Magnani – che hanno visto la partecipazione prevalentemente dei sostenitori del Pd. Anche il progetto di allacciamento è un chiaro investimento elettorale”.
Bocciata anche l’idea di ubicare l’impianto nella località delle Cateratte, perché, a detta del Comitato, l’amministrazione l’avrebbe giudicata una cava piena di amianto e pertanto inaccessibile. “Nel momento in cui si è deciso di abbandonare il progetto- ha asserito Pierami- né Terna, né l’amministrazione comunale hanno mai chiarito le ragioni di quella scelta. Finalmente il motivo è emerso e per legge il Comune dovrebbe intervenire per bonificare l’area, ma non se ne sta occupando”.
“Quello che chiediamo – ha concluso Dini – è di bloccare in partenza il progetto e rivalutare l’intero disegno per cercare una soluzione ottimale e condivisa, eventualmente anche attraverso la convocazione di assemblee cittadine, purché siano realmente rappresentative”.
Jasmine Cinquini