Nomitato tra le polemiche il garante dei detenuti

20 ottobre 2015 | 21:24
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Nomitato tra le polemiche il garante dei detenuti

E’ Angela Mia Pisano il garante dei diritti dei detenuti del Comune di Lucca, il nuovo istituto che l’amministrazione ha voluto istituire come cerniera tra la casa circondariale e le istituzioni. Lo ha deciso il consiglio comunale, con voto a scrutinio segreto, con 25 preferenze  (28 votanti, una bianca).
La nomina, tuttavia, ha prodotto una lunghissima bagarre in consiglio comunale con chi sosteneva che il nome dovesse essere designato non dalle commissioni ma dal sindaco in persona. Contro questa lagnanza, avanzata tra tutti dal consigliere Pietro Fazzi, si sono sollevate le forze di maggioranza, che hanno invece ricordato che la possibilità è prevista dallo statuto del consiglio comunale ma la discussione si è protratta per quasi due ore sui cavilli, compresa una sospensione dell’assemblea. Alla fine Fazzi, dopo il confronto con i capigruppo e la giunta, annuncia che sono state affrontate alcune questioni anche nel merito della pratica.

Il consigliere ha chiesto di fare chiarezza sui lavori della commissione, che ha fornito il nome, in modo che essi non venissero intesi come vincolanti. L’altro elemento del disquisire era che gli accordi politici presi in commissione venissero considerati impegnativi solo per i presenti. E non per il Consiglio. Ma Fazzi va lo stesso all’attacco, sostenendo che la scelta delle commissioni è stata arbitraria e non sostenuta dalla valutazione di tecnici: “La consigliera Picchi ha detto che il colloquio con i candidati verteva sul significato dato al ruolo di garante, come essi lo interpretavano – sottolinea Fazzi -: è chiaro, si tratta di un servizio alla collettività ma chi partecipa vuole vedere riconosciuta la propria professionalità. Questa nomina invece deriva secondo me dall’arbitrio”. La consigliera si difende, spiegando che gli strumenti forniti durante i colloqui hanno “ulteriormente” fornito elementi per l’istruttoria delle commissioni.
Prima delle polemiche, ad introdurre l’argomento è stato il presidente della commissione statuto, Renato Bonturi (Pd): “Eravamo l’unico Comune, fino ad oggi, ad essere sprovvisti di questo istituto – spiega -: abbiamo preferito una modalità condivisa, proponendo la nomina al consiglio comunale. Il lavoro istruttorio è stato svolto con molta serietà dalla commissione. Non è stata una scelta semplice. Si sono presentate personalità di grande spessore. Indichiamo un solo nome che mette d’accordo tutti”.
Il 20 maggio scorso era stato indetto l’avviso di manifestazioni pubbliche per la candidatura. Il 1 luglio la commissione statuto si è riunita per valutare i candidati: 9 le candidature valide giunte in Comune. Dopo la valutazione dei curricula dei candidati, si sono concordati i colloqui. La scelta è caduta su Angela Mia Pisano.
IL DIBATTITO. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere Pietro Fazzi di Liberi e Responsabili, che ha aperto una “crisi” nel corso della seduta: “Mi chiedo – ha detto – se è stato valutato il fatto che a Lucca sono presenti associazioni di volontariato locale che sono attivi nel carcere, mi auguro che la commissione abbia voluto ascoltare la loro opinione. Il Consiglio elegge questa figura che dovrà essere operativa e interfacciarsi con gli uffici, entrando a tutti gli effetti nelle linee delle operatività comunali. Il Consiglio non può far altro che una designazione, la nomina la farà il sindaco. Secondo me il Consiglio non può fare questa nomina”. Secondo Fazzi, la competenza su nomine di questo genere spettano soltanto al primo cittadino, tanto che il consigliere ha chiesto una sospensione della seduta proprio per chiarire questi aspetti. Per il consigliere di Liberi e Responsabili in sostanza si tratterebbe di una nomina anomala: “Le commissioni non hanno il compito di espropriare il lavoro del consiglio comunale – dice -: credo di poter dire che non avrei presentato questo lavoro all’assemblea, con un lavoro bello e firmato”.
Mauro Macera (Forza Italia), invece, difende il lavoro della commissione: “Le candidature sono state analizzate con grande scrupolo – dice -: poi siamo andati avanti sentendo le persone, cercando di capire non solo la volontà di fare ma anche le capacità. Il Consiglio deve tenere conto del fatto che la decisione è stata condivisa tra maggioranza e opposizione”. Piero Angelini di Governare Lucca annuncia invece di non voler votare per il nome indicato: “Sono d’accordo sul fatto che il garante ci sia – dice – ma questa persona non ha alcuna esperienza in questo settore, in rapporto ai carcerati. L’unica cosa è l’esperienza per un anno all’ufficio del gup. Credo che si sarebbe dovuti partire da un livello più alto. Nel bando non c’era una questione fondamentale, ovvero una esperienza diretta nel carcere e con i detenuti. Questa secondo me è una scelta inadeguata. I problemi del San Giorgio non si risolvono con la nomina di una persona con scarsa esperienza”.
Il consigliere Pini (gruppo misto) annuncia il voto favorevole in base al percorso fatto dalla commissione preposta, associata con quella sociale e cultura. “Rimettere in discussione le cose stasera è controproducente secondo me”, dice. La consigliera Enrica Picchi (Pd), presidente della commissione cultura, difende la proposta: “Tutti e nove i candidati erano molto validi – sostiene -: la dottoressa Pisano ha saputo porsi molto bene e credo che questa sia la scelta giusta”. Diana Curione (Lucca Civica), presidente della commissione sociale, ha preso poi la parola per difendere la procedura seguita dalle commissione: “Il profilo della candidata è sicuramente alto – sostiene -: i colloqui sono stati molto approfonditi”. Roberto Lenzi (Idv) evidenzia alcune criticità sull’esperienza del curriculum della candidata. Secondo Lenzi si sarebbe dovuto studiare meglio il bando.
L’assessore Antonio Sichi prende la parola difendendo la candidata Pisano: “Chiedo scusa per chi ha utilizzato termini come scarso o inadeguato riferendosi al suo curriculum”, dice. “E’ necessario riportare al giusto livello la discussione – aggiunge l’assessore -: per il garante dei detenuti, si può procedere con la scelta del sindaco o con una decisione del consiglio comunale. E’ stata scelta da statuto la seconda strada, previa un percorso in commissione. Nessuno è stato obbligato a surrogare una decisione imposta da essa”.