Malattie croniche, le prospettive per la prevenzione in un convegno Asl

Mercoledì prossimo (28 ottobre), a partire dalle 9 nella sala congressi del Complesso di San Micheletto a Lucca, è in programma il convegno Il peso delle malattie croniche non trasmissibili e il Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018: quali prospettive per la prevenzione, organizzato dal dipartimento di prevenzione dell’Azienda Usl 2 in collaborazione con l’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri di Lucca.
L’iniziativa rientra nel piano di formazione dell’azienda Usl 2 Lucca ed è indirizzata, oltre che ai medici e al personale dei Sian e dei distretti, anche ai medici ospedalieri, ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, al mondo della scuola e delle amministrazioni locali.
Le malattie non trasmissibili (come le patologie cardio-vascolari, il tumore, il diabete e i disturbi respiratori cronici) rappresentano oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano e, quindi, la sfida con cui il mondo della sanità pubblica e, in particolare, della prevenzione deve confrontarsi. Tali patologie sono responsabili della maggior parte dei decessi e provocano ogni anno circa 35 milioni di decessi: il 60% a livello globale e l’80% nei Paesi a basso e medio reddito. Gli ultimi studi confermato che molte di queste malattie potrebbe essere prevenute eliminando alcuni fattori di rischio come il consumo di tabacco, un’alimentazione scorretta, l’inattività fisica e il consumo eccessivo di alcol. Le conoscenze e le strategie per prevenire queste malattie sono già disponibili: quello che manca è il passaggio concreto agli interventi e alle iniziative di prevenzione. La Regione Toscana, con il Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018, ha individuato programmi, obiettivi e azioni che saranno sviluppati nel periodo di riferimento, sulla base del contesto epidemiologico regionale, per adempiere ai macro-obiettivi di salute ritenuti prioritari a livello nazionale. Il convegno si propone di far conoscere questo Piano Regionale e condividere strategie di intervento sugli stili di vita con i portatori di interesse presenti sul territorio, con una particolare attenzione per il ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione.