L’omosessualità dall’antichità al dopoguerra, un excursus storico alla libreria Baroni

26 ottobre 2015 | 15:13
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L’omosessualità dall’antichità al dopoguerra, un excursus storico alla libreria Baroni

Un excursus storico, ma anche un momento per riflettere su come è cambiata, nel tempo, la percezione su un fenomeno sociale che, da sempre, riguarda la vita di tante persone. Sono i principali temi trattati nel volume di Giovanni Dall’Orto, dal titolo Tutta un’altra storia: l’omosessualità dall’antichità al secondo dopoguerra. Il libro sarà presentato in città dall’associazione LuccAut, nata per promuovere una cultura del rispetto e dell’accoglienza, partendo dalle persone lgbt. L’appuntamento, che conta anche sul patrocinio del Cesvot, è per mercoledì prossimo (28 ottobre), alle 18,15, nei locali della libreria Baroni, in via San Frediano, nel centro storico. L’ingresso è gratuito ed aperto a tutti. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con le associazioni Ireos Firenze, Pinkriot Arcigay Pisa, Arcigay Leonardo Da Vinci e Livorno Rainbow.

“Per lungo tempo, la storia dell’omosessualità si è risolta nel racconto spettacolare delle vicende biografiche di individui eccezionali (tra gli altri, Oscar Wilde, Leonardo, Caravaggio) certamente famosi per i propri amori, ma tutt’oggi ricordati per gli scandali di cui si resero protagonisti, le controversie non ancora sopite che li riguardano o i loro contributi all’arte, alla scienza, al pensiero – ricorda il presidente dell’associazione LuccAut, Raffaele Ciampi -. Al contrario, la quotidianità del vivere omosessuale nel corso dei secoli è stata di frequente relegata sullo sfondo della storia del costume, quando non scopertamente ignorata dagli studiosi, più interessati all’eccezione che alla regola. Giovanni Dall’Orto raccoglie il frutto di anni di ricerca, disegnando una traiettoria che dalla classicità grecoromana arriva all’Europa dei totalitarismi: frammenti lirici, lettere private, appunti diaristici, atti processuali, molti dei quali mai pubblicati prima in Italia, vanno a comporre un mosaico immane, tanto eterogeneo nei luoghi e nei tempi quanto coerente nei temi che lo percorrono, restituendo infine voce a chi, per secoli, non l’ha avuta”.