
Procedono, anche se a rilento, le procedure per la gara di ambito per l’individuazione del nuovo gestore provinciale delle reti del gas. L’obiettivo, per il Comune di Lucca, che è stazione appaltante della gara, di arrivare in tempo per il prossimo maggio, circa otto mesi dopo la scadenza che era stata inizialmente fissata per l’11 settembre e per cui si attende una proroga del governo, così come è stato per gli altri due gruppi di ambiti che sarebbero già dovuti andare a gara.
A spiegare il meccanismo, macchinoso e complesso, per raggiungere il risultato, è stato l’assessore Enrico Cecchetti, davanti alla commissione bilancio presieduta da Virginia Lucchesi. L’assessore ha ricordato l’iter fin qui compiuto fino all’ultima assemblea dei sindaci dei Comuni coinvolti che si è tenuta lo scorso 29 settembre.
“Come stazione appaltante – ha ricordato – abbiamo come interlocutori 33 comuni da cui abbiamo necessità di raccogliere una serie di informazioni da inserire nel capitolato tipo, predisposto dal ministero, per l’indizione delle gare. Si tratta dei dati sul valore residuo delle reti, che deve essere comunicato dai Comuni dopo la validazione delle comunicazioni ricevute dai soggetti gestori e del piano di espansione della rete formulato da ogni Comune e sulla cui base definire le linee di sviluppo d’ambito. Il tutto con situazioni molto diversificate fra loco perché fra questi ci sono Comuni che hanno già la rete o dove sono in programma nuove lottizazioni e altri Comuni, in particolare tutta la Garfagnana salvo Castelnuovo, Pieve Fosciana e Gallicano che per ora non sono serviti dalla rete del metano”. Ma la ricezione di queste comunicazione sta procedendo a rilento: “Abbiamo ricevuto – dice – risposte diversificata dai Comuni. C’è chi è più avanti, altri indietro, altri ancora molto indietro nella comunicazione dei dati nello spazio virtuale che abbiamo creato sul sito del Comune in modo da riceverli in formato telematico. Per questo già il 10 agosto scorso abbiamo inviato a tutti i Comuni inadempienti una diffida alla trasmissione degli atti e delle informazioni con due scadenze, il 31 agosto e il 15 setembre. Dopo questo atto la trasmissione dei dati ha fatto qualche passo in avanti ma comunque il 16 ottobre abbiamo inviato un nuovo sollecito con la scadenza del 30 ottobre per l’invio del piano di sviluppo e del 7 novembre per i dati sul valore residuo delle reti”.
Per seguire la trasmissione dei dati e la loro compilazione il Comune si è avvalso di un consulente come stazione appaltante, lo studio Fracasso (per un importo di poco inferiore ai 20mila euro) e in più si è dotato di una struttura di supporto per valutare i dati provenienti dai soggetti gestori insieme ad altri 13 comuni della provincia sempre con una gara vinta anch’essa dallo studio Fracasso per un importo di circa 150mila euro.
“L’idea – dice l’assessore Cecchetti – è quella di arrivare a fine anno con i dati necessari da inserire nel capitolato tipo per predisporre poi gli atti di gara. Il capitolato andrà poi inviato all’autorità per l’energia elettrica ed il gas che ha sessanta giorni di tempo per stabilire se il capitolato o no risponde alle richieste previste nel decreto per l’indizioe delle gare”.
Si pone, quindi, un problema di tempi: “L’Atem di Lucca – ricorda Cecchetti – è inserita nel terzo raggruppamento di aree di ambito. I primi due gruppi di Atem, che avevano scadenze a marzo a e luglio hanno ricevuto una proroga “tecnica” di otto mesi, nel senso che è stata prevista una deroga alle sanzioni previste, ovvero la decurtazione del 20 per cento delle concessioni da trasferire ai Comuni dal soggetto gestore e il commissariamento delle stazioni appaltanti da parte delle Regioni. Il nostro ambito non ha ancora ricevuto proroghe di questo tipo, anche se nessun Atem, al momento, ha pubblicato alcun bando di gara. Seppure l’ipotesi di proroga sia stata inserita in diversi decreti al momento non ci sono novità anche se una lettera dell’Anci, a firma del sindaco di Torino, Fassino, ha evidenziato la situazione a livello centrale”. Nel frattempo, comunque, il Comune di Lucca procede nel suo iter: “Dopo l’ultimo sollecito – chiarisce Cecchetti – saremo costretti per i Comuni che non ci mandano informazioni ad affettuare una sorta di potere sostitutivo rivolgendoci direttamente ai soggetti gestori, anche se non vorremmo perhé fin dall’inizio con le diverse amministrazioni è stata attivata una convenzione per il massimo coinvolgimento diretto nel processo. Inoltre stiamo proseguendo nelle riunioni con i consulenti legali per capiere e prapararci al rispetto della normativa e del bando di gara e abbiamo anche invito una comunicazione anche ai soggetti gestori perché facilitino il più possibile il compito alle amministrazioni comunali”.
Sul percorso c’è, però, preoccupazione da parte delle minoranze in consiglio comunale: “Rispetto all’altra volta – dice Martinellli, capogruppo di Forza Italia – mi sembra che non sia cambiato niente e si sia ancora in alto mare. Non abbiamo avuto la proproga e non si sa se ci saranno le penalizzazioni previste dal decreto. Non sappiamo poi ancora nulla di cosa si sta muovendo in Gesam. Chiediamo di sapere dunque a che punto è il meccanismo per la cessione a Toscana Energia di una parte della società, questione che desta domande e preoccupazioni soprattutto tra i dipendenti”.
Sulla questione Cecchetti, però, è categorico: “Non è vero che siamo in alto mare – risponde – Siamo andati molto avanti e non è corretto, a parere nostro, dal punto di vista istituzionale elencare i comun che non hanno adempiuto. Ma negli ultimi tempi c’è stata un’accelerazione molto consistente. Quanto alla proroga è evidente che si è in presenza di una situazione molto squilibrata fra i vari gruppi d’ambito. Ma basti sapere che Arezzo, che è nel nostro stesso gruppo, è circa di 3-4 mesi indietro a noi, non avendo ancora individuato il consulente per i rapporti con il soggetto gestore. Il tutto in un quadro in cui nessun Atem ha pubblicato alcunché”. Più delicata la questione circa il futuro di Gesam: “In questa sede – dice Cecchetti – siamo a parare della gara come stazione appaltante, per cui dobbiamo garantire correttezza della gara per tutti i soggetti partecipanti. Per questo abbiamo diviso i responsabili unici del procedimento (Angeli per la gara, Giannini per i rapporti con Gesam, ndr) e gli assessorati. Io mi occupo della questione della gara, l’assessore Lemucchi della questione della partecipata Gesam e del suo futuro, visto che, come più volte è stato detto Gesam potrebbe essere proprio uno dei partecipanti alla gara. Un mio intervento in questo ambito potrebbe, quindi, rappresentare una turbativa della gara stessa”.
Luca Leone, di Impegno Comune, chiede conto della lettera inviata dall’assessorato regionale al Comune sui tempi di rispetto della procedura di gara e sui costi delle consulenze, oltre che sull’effettivo versamento da parte dei soggetti gestori delle quote previste dal decreto. “La lettera che ci è arrivata – spiega ancora Cecchetti – è una lettera ricognitoria dello stato dell’arte, intesa a capire a che punto siamo e la cui risposta è in preparazione da parte degli uffici. Quanto ai versamenti dai soggetti gestori per tutto l’Atem sono stati versati 604800 euro di cui a Lucca spettano 120900 euro come stazione appaltante e circa 121mila per il supporto agli aspetti tecnici nei rapporti con il gestore. Fondi che stiamo appunto utilizzando per le consulenze e tutte le altre necessità della gara. Ci saranno poi delle risorse aggiuntive per l’organismo composto da 15 comuni che per 12 anni sarà l’interfaccia del soggetto gestore prescelto”. Quanto alle consulenze allo studio Fracasso, invece, quella per i Comuni è di poco inferiore ai 150mila euro, sensibilmente inferiore alla cifra prevista nel bando (206mila euro), quella per il Comune di Lucca come stazione appaltante di poco superiore ai 19mila euro.
Alla fine dell’intero percorso, poi, spetterà all’assemblea dei sindaci stilare le linee programmatiche di ambito: “Linee guida che, compresa la questione della metanizzazione di nuove aree – dice Cecchetti – dovrà essere approvata dall’assemblea. Si sarebbe anche potuta fare in termini astratti, noi abbiamo invece preferito che siano i Comuni a dirci quelle che sono le esigenze del territorio. Questo significa che a novembre potremmo essere pronti ma saremo anche condizionati dalla ricerca del più ampio consenso politico all’interno dell’assemblea dei sindaci”. E a quel punto, proroga o no, anche la data prevista per la gara a maggio potrebbe slittare…
Enrico Pace