Elettrodotto, i comitati ascoltati in commissione regionale

“Difenderemo le previsioni contenute nel Pit, strumento identitario del nostro territorio. Meglio farebbe Terna ad abbandonare la via giudiziaria per tornare a discutere su alternative sostenibili per l’ambiente”. È una posizione netta quella espressa dal presidente della commissione Ambiente in Consiglio regionale Stefano Baccelli (Pd) al termine dell’audizione di oggi (27 ottobre), con rappresentanti del Comitato Starc (acronimo di Salute tutela ambiente rispetto cittadini) sul progetto di costruzione dell’elettrodotto denominato El 324 da parte di Terna Rete Italia nei territori dell’Oltreserchio.
Ed è un giudizio netto, “il progetto è incompatibile col Piano paesaggistico”, quello espresso in più sedi che non più tardi di una settimana fa ha portato il Consiglio regionale a votare compatto sull’interrogazione presentata dallo stesso Baccelli e da cui è scaturita la decisione della Regione di ricorrere al Tar. “Abbiamo fatto fronte comune tra istituzioni, comitati e cittadini per sostenere la battaglia contro il progetto di riassetto dell’elettrodotto”, ha dichiarato il presidente ricordando il Piano approvato a marzo 2015. “La Toscana è stata tra le prime regioni a dotarsi di uno strumento che considera il paesaggio un bene da tutelare, componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni e fondativa della loro identità culturale”. “Inoltre – ha continuato Baccelli – questo progetto crea inevitabilmente un conflitto tra cittadini, quelli di Maggiano interessati dall’attuale elettrodotto e quelli potenzialmente interessati dalla nuova infrastruttura”. “Invito nuovamente Terna a rendersi disponibile a lavorare, in particolare con i comuni, per una soluzione alternativa a basso impatto in termini di salute e di ambiente”.
I cinque Comuni interessati (Camaiore, Massarosa, Lucca, Vecchiano, San Giuliano Terme) dal nuovo tratto di elettrodotto che dovrebbe attraversare alcune tra le più belle colline del territorio, con previsione di una stazione elettrica all’interno della cava abbandonata di Balbano, hanno più volte dichiarato “l’inosservanza di Terna alle norme regionali”. Violazioni al paesaggio ribadite dal Comitato Starc nato nel maggio 2014. “Chiediamo di restare uniti contro un progetto obsoleto, molto invasivo per il territorio e che non ha nessun interesse locale”, hanno dichiarato in commissione. L’appello accorato per “continuare a lavorare tutti insieme” è stato prontamente raccolto dagli altri membri della commissione. In particolate Giovanni Donzelli (Fdi) ha ricordato come sul caso nella passata legislatura, e grazie alla consigliera Marina Staccioli, il Consiglio approvò una mozione unanime. “Fu il primo atto istituzionale contro Terna a conferma che su questo tema non possono esserci colori politici”. “Mantenere la trasversalità istituzionale è fondamentale” ha dichiarato. “La questione dell’elettrodotto Oltreserchio ci interesserà per molti anni ancora. Su questo tema non possiamo scontrarci, dobbiamo restare uniti” è stato il commento di Elisa Montemagni (Lega Nord) che ha parlato di “progetto obsoleto” che “non guarda al futuro”. “Un progetto nato e subito diventato vecchio”. “Terna è la prima vera prova cui siamo chiamati per difendere il nostro Piano paesaggistico”, ha dichiarato Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) ricordando come già direttive europee impongano una riduzione del consumo di energia elettrica in favore di risorse rinnovabili e green.