Agenda per Lucca: “Noi capitale della cultura? Non abbiamo ancora le carte in regola”

“La vittoria di Mantova a Capitale italiana della cultura 2016, ripropone la domanda: Lucca sarebbe pronta a candidarsi come Capitale per la prossima volta? La risposta purtroppo è semplice: no, non è pronta”. Lo sostiene Michele Francesconi di Agenda per Lucca. “Qualunque città – aggiunge – può teoricamente candidarsi a divenire Capitale della cultura italiana, ma per giocarsela deve avere dei requisiti, ovvero generare progetti significativi e indotti economici sulla cultura”.
“Lucca – prosegue Francesconi – ha uno straordinario e impareggiabile patrimonio storico-artistico (lo storico dell’arte Luca Nannipieri ne parla spesso nella sua trasmissione su RaiUno) ma non riesce finora a trasformare questa unicità in volano di sviluppo, di ricerca, di ricadute lavorative. I Musei nazionali di Palazzo Mansi e Villa Guinigi hanno un numero di visitatori molto esiguo, se proporzionati ai 3 milioni di visitatori della vicinissima Pisa, ai 12 milioni di pernottamenti a Firenze, i 2 milioni di passeggeri all’aeroporto fiorentino e i 3,8 milioni che gravitano sullo scalo pisano. L’arte contemporanea è affidata al Lucca Museum, che pur essendo molto ben gestito e facendo mostre di alto rilievo, come l’attuale su De Chirico e Savinio, non può arrivare da solo ai risultati di cifre di Palazzo Blu a Pisa e Palazzo Strozzi a Firenze. L’eredità di Giacomo Puccini viene contesa da 4-5 realtà associative o di fondazione che riducono la potenzialità economica del nome; l’Imt e Campus sono eccellenti scuole d’élite, che perfezionano un sapere altamente qualificato e specialistico e che sfornano studiosi e professionisti in grado di competere con le eccellenze delle altre scuole europee, ma certamente non possono garantire surplus occupazionale in città, come fisiologicamente fanno le Università ad alta frequenza studentesca come quelle di Pisa o Bologna. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione Banca del Monte sono realtà di riferimento, che negli anni hanno e stanno finanziando, ciascuna a suo modo, la produzione culturale cittadina, comportandosi come il vero assessorato alla cultura, che è assente nell’amministrazione attuale. Ma soprattutto c’è una differenza di fondo: la differenza tra Lucca e Mantova è enorme. Mantova e, in modo più deciso, Matera che si è assegnata la Capitale Europea della Cultura 2019, sono città che nel giro di pochi anni hanno decisamente investito (non a chiacchiere) con precisi e corposi finanziamenti e politiche mirate per darsi un profilo culturale internazionale. Lucca finora è culturalmente molto periferica. Agenda per Lucca si impegnerà nel diffondere nei prossimi mesi proposte, strategie e metodi di ampio respiro perché la cultura torni ad essere un volano di primo ordine per lo sviluppo del Paese. Soltanto allora, attuando queste decisive proposte di cambiamento, si potrà pensare di candidare la nostra città come possibile Capitale italiana della cultura”.