Comics 2015, prova superata. Ma c’è margine per migliorare

2 novembre 2015 | 13:36
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Comics 2015, prova superata. Ma c’è margine per migliorare

Comics 2015, un successo al di là dei numeri. La manifestazione dedicata al fumetto e al gioco intelligente, infatti, ha superato quest’anno la prova più difficile. Quella di coniugare un grande afflusso di pubblico nel centro storico cittadino alla migliore fruibilità degli stand, dei padiglioni e di un migliore accesso per la città. Formula vincente, in questo senso, senza dubbio la capacità di allargare lo spazio dal classico quadrilatero piazza Napoleone, via Vittorio Veneto, piazza San Michele, via Beccheria e dalla zona del padiglione Games all’ex Balilla, a tutta la città. Quest’anno quasi tutta la città, con l’eccezione della zona di piazza Santa Maria, è stata occupata da eventi: da San Francesco e il Bastardo, con il successo in crescita della Japan Town e le mostre a Villa Guinigi, oltre alla “occupazione” di via dei Bacchettoni, a piazza Anfiteatro; dal Real Collegio con i grandi eventi gratuiti per famiglie del Family Palace alle novità della Cavallerizza e del piazzale di San Donato. Una città più estesa per gli eventi, oltre a una gestione attenta dei flussi in entrata e in uscita dei visitatori (transenne alle sortite per dividere il “traffico”, divisione in due degli accessi alla stazione ferroviari, grande impegno del volontariato e della protezione civile) che diventa modello di una città accogliente anche per eventi di massa.

E’ pur vero che un evento del genere è in qualche modo sopportabile solo una volta l’anno, per cittadini, residenti e lavoratori. Ma è il modello quello che funziona: una sinergia diffusa e non conflittuale (si pensi, ad esempio, al Summer Festival) fra organizzatori, enti pubblici, associazioni di categoria e tutte le realtà del territorio. Ognuna chiamata a fare una parte e ognuna in grado di svolgerla nel migliore dei modi per il bene dell’immagine della città.
Questo non significa certamente che non ci siano ancora delle questioni da limare e da sistemare: dalla questione, annosa, dei parcheggi per chi viene da fuori città e per i residenti che la città, Comics o no, la vivono. Da quella degli spazi a disposizione del padiglione dei Games. Ormai è assodato, e le lunghe file per l’ingresso all’area fin dal giovedì lo dimostrano, che lo spazio all’ex Balilla, anche se sono stati allargati i corridoi ed aumentate le altezze, non bastano più. Come è vero che non ci sono altre aree nelle immediate vicinanze della città che possono rispondere a tali necessità, se si eccettua quella dei vivai Testi la cui vicenda non accenna ad essere risolta da nessuna amministrazione che si è succeduta. E presto, se continua il trend che si è visto in questi anni, non solo sarà necessario ampliare gli spazi a disposizione degli amanti del Giappone ma anche Lucca Movie avrà bisogno di una sua specifica dignità e di un suo spazio riconoscibile dove accogliere le major cinematografiche che, ogni anno di più, reclamano di essere presenti a Lucca Comics da protagoniste.
Resta il fatto che, nonostante qualche polemica sul parcheggio selvaggio, sulla sporcizia in città specialmente nelle ore serali alla fine dell’assalto del pubblico (ma come potrebbe essere altrimenti, nonostante l’impegno per la collocazione di cestini supplementari un po’ dappertutto) e qualche delusione da parte dei visitatori paganti che, causa code, non hanno potuto visitare tutto quello che avrebbero voluto visitare, la manifestazione, anche quest’anno, è stata un successo. E non è un fatto di numeri (il calo era atteso visto che l’anno passato si trattava di un weekend di “ponte”, essendo il festivo al sabato) ma di prospettive. Lucca Comics and Games si identifica ormai con la stessa immagine della città, che viene conosciuta e riconosciuta ormai nel mondo perché sede dell’evento dedicato al fumetto e al gioco. E ne trae beneficio. Semmai, e questo finora non è stato fatto, bisognerebbe alzare l’asticella della promozione turistica e delle strategie di attrazione di coloro che visitano la città per i Comics per altri periodi dell’anno, specialmente per quelli di bassa stagione. E collegare, magari proprio con i meccanismi di narrazione proprio del fumetto, la presenza in città allo storytelling di quanto la città può dare durante tutto il resto dell’anno: da Puccini alle Mura, da Ilaria del Carretto a tutti i monumenti cittadini. Uno spot, insomma, lungo quattro giorni di una città che può vivere, ed attrarre turismo, in tutte le stagioni dell’anno. Uno step in più per rendere i Comics ancora più importanti per tutto l’indotto. Che potrebbe trovare spazio nel cinquantenario dei fumetti in città, in una edizione che sarà lunga cinque giorni.

Enrico Pace