Lucca Comics, nel 2016 più spazi e eventi

2 novembre 2015 | 18:20
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Lucca Comics, nel 2016 più spazi e eventi

Lucca Comics and Games il giorno dopo. Per una macchina che non si ferma ma che inizia ad analizzare i dati di questa edizione e a programmare un futuro di ulteriori e grandi successi. Il direttore Renato Genovese, assieme al presidente Francesco Caredio, da stamattina erano già negli uffici della società per iniziare la lunga marcia verso l’edizione dei 50 anni del fumetto in città. E non solo, visto che all’orizzonte, nelle intenzioni di Genovese, c’è anche un’altra grande manifestazione dedicata alla Storia che, in prospettiva, potrebbe avere un’importanza internazionale proprio come l’evento cittadino dedicato al fumetto e al gioco intelligente.
La prima questione è il bilancio dell’edizione 2015 appena conclusa.

Un bilancio nettamente positivo per il direttore Genovese: “La questione – dice – non è quella di stare a vedere quali saranno i numeri e quale l’incasso, visto che servirà ancora una decina di giorni per aver i dati economici complessivi, ma sicuramente bisogna considerare che le scelte fatte per una maggiore garanzia di fruibilità e di sicurezza hanno avuto successo. Magari qualcuno si è anche scoraggiato, pensando di arrivare a Lucca senza trovare biglietti. Altri sono rimasti scottati dall’eccezionale affluenza del sabato dell’anno scorso che aveva impedito di visitare gli stand desiderati. Ma quest’anno ci siamo dati un tetto massimo di vendita di biglietti giornaliera ad 80mila, il che non significa che avremmo potuto accogliere 320mila persone, ma il senso era quello di diluire con la prevendita gli arrivi nei 4 giorni, cercando di evitare il boom di sabato 1 novembre di un anno fa quando ci furono in un giorno solo 110mila biglietti venduti”. 
”La soddisfazione, inoltre, la ricavo dal gradimento assoluto del Festival da parte di tutti coloro che hanno partecipato – prosegue Genovese – mai come per questa manifestazione 2015 ho ricevuto tante congratulazioni sull’organizzazione e sui contenuti eccezionali che abbiamo proposto da parte di sponsor, media, espositori e visitatori che l’hanno dichiarata la migliore manifestazione di sempre. Questo è il vero risultato: abbiamo lavorato per fare un grandissimo evento ed è andata come volevamo”. 
Nonostante il bilancio possa risentirne in qualche modo: “E’ chiaro – spiega Genovese – che un pochino il bilancio potrebbe soffrirne in una misura minima, ma siamo abituati di solito a fare un budget che ci permette di arrivare dove vogliamo arrivare con stime sempre prudenziali. La soddisfazione è, però, tanta anche perché abbiamo capito quali sono i numeri che Lucca può permettersi. E’ il primo anno, ad esempio, che non riceviamo nessuna lamentela per i treni e per l’accesso e il deflusso dalla stazione”.
Per il futuro le idee sono già chiare. L’edizione 2016 sarà un’edizione speciale anche per l’anniversario dei 50 anni del fumetto in città. Qui Genovese si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe: “Qualcuno – dice – è già pronto a contestare questo anniversario. Ma anche se la manifestazione ha cambiato nome e organizzazione, è innegabile l’importanza del fumetto per la città negli ultimi 50 anni e il fatto che per quasi 40 anni il Comune ha pagato denaro sonante per far svolgere la manifestazione. Ma il fatto che sia Lucca il valore aggiunto per un evento del genere si dimostra dal fatto che chi ha voluto portare altrove l’evento ha fatto flop. Perché a contare è la qualità, la lealtà e la dedizione delle persone che ci lavorano, proprio come il mio staff. Ci vogliono manager culturali che conoscano non solo il mercato, gli editori e gli autori, ma che abbiano intuizioni sul futuro e, anzi, lo indirizzino, che siano in grado di dialogare con partner ai massimi livelli e che riescono a mettere in piedi un apparato culturale importante”. “Quanto all’edizione 2016 – dice ancora il direttore – ho intenzione di invitare un parterre de roi di organizzatori che hanno collaborato negli anni ed è bene che a ciascuno vengano riconosciuti i suoi meriti. Sarà, poi, per i prossimi due anni, un’edizione di cinque giorni e bisognerà studiare e valutare diverse questioni per capire, ad esempio, se rischiare di non dare dei limiti agli ingressi, contando sull’ipotesi che le presenze si distribuiscano nei cinque giorni dell’evento oppure confermare qualcosa che limiti la vendita dei biglietti giornalieri. La priorità, comunque, deve essere quella di non avere nessuna situazione di tensione per l’accesso alla città e ai padiglioni”. Anche se, dice il direttore, qualche elemento si può anche riconsiderare dal punto di vista della sicurezza.
Al momento, però, non si pensa ad ulteriori allargamenti degli spazi occupati in città. “Quelli di quest’anno – spiega Genovese – alla Cavallerizza, a Porta San Donato sulle Mura e a piazza Bernardini non sono stati realizzati per la voglia di fare mercato il più possibile, ma è stato anche il tentativo di diluire un po’ di persone in più padiglioni. In questi anni il tempo è stato sempre clemente ma se dovesse piovere la gente vuole stare dentro e ogni allargamento deve essere meditato e oculato. Avevamo pensato, ad esempio, a piazzale Arrigoni che dopo le note vicende, però, è diventato off limits, anche se noi ci saremmo andati con le nostre candide strutture. E’ probabile, poi, che dal padiglione Games verrà trasferito ancora qualcosa. C’è sempre il vecchio progetto, condiviso dalla Soprintendenza, per la zona dei vivai Testi, che ci permetterebbe di installare tre padiglioni con delle caratterizzazioni precise. Ma a questo punto è tutto da verificare se quel progetto è ancora valido per le attuali esigenze. Di certo non ho la voglia sfrenata di ingrandirmi, ma se ci fossero delle opportunità le valuteremo”. 
Difficile, però, allontanarsi troppo dal centro storico: “Il decentramento è un po’ difficile – dice Genovese – soprattutto perché mettere gli espositori fuori dal centro della manifestazione rischierebbe di essere una cosa un po’ forzata e non voglio vendere bidoni a nessuno. Qualcuno da tempo ipotizza anche l’utilizzo del Polo Fiere, che ora è anche di nostra proprietà, ma durante la manifestazione rischierebbe di essere un decentramento pericoloso mentre per la manifestazione di primavera Collezionando sarà un luogo centrale perché la Mostra Mercato si svolgerà solo lì, mentre in centro ci saranno mostre e delle altre iniziative”. E la Manifattura Tabacchi? “Preferisco essere concreto – risponde Genovese – Quando c’è una possibilità ne prendo nota. Del tema Manifattura mi sono disinteressato perché sembra che la destinazione sarà molto parcellizzata e quindi forse non utile agli scopi della manifestazione dei Comics e dei Games. Vedremo”.
Nel futuro prossimo o remoto, poi, Renato Genovese ha un sogno. E non è un autore o un attore famoso da portare a Lucca: “Sto lavorando – dice – per portare in città una manifestazione dedicata alla Storia, che sia una sorta di Lucca Comics and Games della ricostruzione storica. La città ha le credenziali per una cosa del genere, come ha dimostrato la battaglia di Bunker Hill di Lucca 2012. Potrebbe essere questa una delle nuove iniziative da realizzare anche in accordo con il nuovo statuto, in base al quale dobbiamo valorizzare e promuovere aspetti culturali, artistici e sociali del territorio. Stiamo studiando come armonizzare il programma con le cose che già facciamo; c’è da valutare, inoltre, il posizionamento temporale anche rispetto ad altre manifestazioni per non pestare i piedi a nessuno”.
Molti sogni nel cassetto non ne ho perché in una certa misura li ho realizzati. Gli altri sono segreti e personali come tutti i sogni, ma questa citazione da Edgar Allan Poe vorrei ricordarla: “Coloro che sognano ad occhi aperti conoscono molte cose che sfuggono a quanti sognano solo dormendo”. Un po’ mi ci riconosco”.
Insomma, un sogno ma non troppo per Genovese e per Lucca Comics and Games. E chissà che non ci siano tutti i presupposti per realizzarlo a breve. La macchina organizzativa c’è, e la sua efficacia è già consolidata. A questo punto basta sfruttarla anche al di là del ponte di Ognissanti.

Enrico Pace